Ternana, Liverani: "Ferrero? Non commento mai le interviste della proprietà"

Ternana, Liverani: "Ferrero? Non commento mai le interviste della proprietà"TMW/TuttoC.com
Fabio Liverani
© foto di Stefano Scarpetti
Oggi alle 15:45Primo piano
di Valeria Debbia

Vigilia di derby per la Ternana che domani sarà impegnata contro il Gubbio al 'Barbetti'. Alla vigilia parola a mister Fabio Liverani: "Con tre partite in una settimana, vanno gestiti acciacchi e situazioni. Fino a stasera qualche dubbio c’è, ma non tanti: 8-9 undicesimi li ho già decisi. Andiamo in ritiro: può succedere di tutto - una febbre, qualunque cosa - ma non sono preoccupato, a prescindere da chi scelgo. I ragazzi si sono conquistati questa stima sul campo, con i fatti. Si può scegliere tra 11 titolari e 5 cambi senza ansie. Se domani cambio idea all’ultimo, non è un problema. È merito loro. In Coppa Italia l’Ancona ha giocato bene: intensità, qualità. Gli “altri 11” hanno risposto come se avessero giocato la precedente. È un bel problema: alza l’asticella".

Mandorlini, ds del Ravenna, non esclude la Ternana dall’aggancio alle prime: "Sono sempre stato chiaro: non mi nascondo. Questa squadra ha margini ampi, alti. Ma abbiamo un ritardo di classifica: problematiche, crescita da completare. Ho detto: vediamo al girone d’andata dove siamo. Oggi è borderline: vinci una e c’è entusiasmo; pareggi e no; perdi e oddio. Fase interlocutoria. Credo che possiamo finire l’andata in grande accelerazione: crescere come squadra, prestazioni, risultati. Ogni partita ha un avversario che crea difficoltà - il campionato è questo. Andiamo a Gubbio rispettando una squadra ben allenata, organizzata, con un allenatore preparato, giocatori esperti, di categorie superiori. Ma questo non deve impedirci di dare il massimo. Rispettiamo l’avversario, ma giochiamo sempre per il massimo. Il campo a volte dice sì, a volte no. Obiettivo: raccogliere il massimo. Alzare l’asticella significa vincere con continuità, e per farlo serve fare gol con continuità. Questo è il rammarico: creiamo tanto, ma dobbiamo cambiare passo. Non è un problema: sarei preoccupato se non creassimo nulla. Per esperienza, se continui a creare, prima o poi gira. Giocare a calcio, creare occasioni, giocare l’uno per l’altro: quando crei tanto hai più possibilità di vincere che di perdere. Dominare il gioco, tenere nella metà avversaria: più probabilità di vittoria. Poi ci sono attenzioni che fanno la differenza - come con l’Arezzo: non abbiamo subito tanto, ma preso gol".

Il Gubbio verticalizza molto, ma fatica a fare gol (7 fino a Carpi, poi 3 tutti insieme): "Come si affronta? La Mantia l’ho avuto a Lecce: capocannoniere. Lo conosco, lo stimo come calciatore e uomo. Eccezionale. Va preso con attenzione: esperto, sa usare il corpo in area, pericoloso. Squadra che cerca verticalità veloce, forte sulle seconde palle, brava da fermo, buoni saltatori. Abbiamo preparato tutto in questi tre giorni: alzare l’attenzione, restare sui nostri principi, sfruttarli per creargli difficoltà. Analisi giusta: non ricerca palleggio, ma verticalità e profondità".

Massimo Ferrero ha invitato la stampa a chiedere a Liverni perché ha tolto Proietti e non Ferrante contro l’Arezzo. Uscite così destabilizzano? "Per abitudine non commento mai interviste di proprietà o presidenti: le ascolto, ma non le commento. Se mi chiedi del cambio: Proietti poteva fare altri 10 minuti; Ferrante l’ho cambiato con Pettinari per equilibrio - come a Campobasso, dove Pettinari ha segnato. Oggi la squadra si sta allineando verso l’alto: poca differenza tra Tizio e Caio. A volte va bene, a volte no. Il dopo partita porta critiche - da voi, dalla proprietà, da me con lo staff. Ci sta, non la vivo male. La porta è sempre aperta: confronto tecnico quando serve, con DS o presidente. Se ho parlato con Ferrero dopo? No".