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Di Donato: "Ravenna terzo incomodo. Nel Girone C può essere l'anno del Catania"

Di Donato: "Ravenna terzo incomodo. Nel Girone C può essere l'anno del Catania"TMW/TuttoC.com
© foto di Matteo Ferri
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di Lorenzo Carini

L'allenatore Daniele Di Donato è stato ospite di 'A Tutta C', trasmissione in onda su TMW Radio e Il 61, per trattare le ultime notizie relative al campionato di Serie C.

Quante sono dodici giornate per procedere alle decisioni degli esoneri?
"Possono essere tante, ma anche poche. Purtroppo il nostro mondo ti porta ad essere sotto esame già dopo un paio di risultati negativi e ci sono poche squadre che programmano e lasciano lavorare. Gli allenatori pagano sempre i risultati negativi, questo fa parte del nostro mondo e lo sappiamo: è una mentalità italiana. Non si può cambiare tutta una squadra, quindi si punta sull'esonero dell'allenatore".

Che Serie C sta vedendo?
"Una Serie C combattuta, come sempre. La C è sempre difficile, serve equilibrio per arrivare a un risultato importante. Nel Girone A c'è il Vicenza che da anni punta a vincere il campionato, ora sembra essere la stagione giusta anche se Union Brescia e Lecco stanno correndo. Nel Girone B c'è lotta, il Ravenna ha battuto l'Ascoli e poi c'è anche l'Arezzo: i giallorossi hanno pressioni minori rispetto agli altri due e possono fare il terzo incomodo. Nel Girone C è un inferno, Benevento e Catania sono realtà consolidate: la Salernitana, pareggiando a Latina, ha lasciato due punti che avrebbero permesso di staccarsi dalle altre. Il Catania ha dalla sua un pubblico straordinario, può essere il suo anno".

Nel Girone C, ci sono anche Monopoli, Casarano e Casertana...
"Il Monopoli fa da anni un calcio importante, è partito in sordina ma ora si sta rimettendo in corsa. La Casertana ha avuto dei problemi, ha fatto una squadra importante e alla fine è lì. Il Cosenza, zitto zitto, difficoltà su difficoltà, è venuto fuori e ora è in una buona posizione. Mi aspettavo qualcosa in più dal Crotone che ha steccato le ultime partite, altrimenti si sarebbe trovato più in alto. E' un campionato in cui tante realtà possono dire la loro: siamo soltanto alla dodicesima giornata, il cammino è ancora lunghissimo. Il Girone C è veramente tosto".

Le difficoltà nell'uscire da un loop negativo possono dipendere più da un fattore mentale che tecnico-tattico?
"Quando le cose vanno male, ci sono tante componenti che fanno la differenza ed è normale che si punti subito il dito sull'allenatore, che viene preso come capro espiatorio. Quando le cose vanno male, però, è un po' la colpa di tutti: dalla società che forse manca in qualcosa, ai giocatori e all'allenatore. Quando i risultati vengono meno, la palla inizia a scottare e serve una buona dose di personalità per stravolgere i risultati o la classifica. Il Cerignola, dopo lo scorso anno in cui è arrivato vicino a vincere il campionato, ha pagato una botta tremenda: ci si aspettava qualcosa in più, la squadra e la società sono ottime ma in questo momento la classifica dice altro. Bisogna levarsi di dosso il campionato scorso, ripulire la testa e ripartire perché l'Audace Cerignola ha tutte le capacità per poterlo fare".

Da quale progetto vorrebbe ripartire?
"Da un progetto che lasci lavorare in maniera serena, basato su qualche anno. So che non è semplice, in Italia si vuole quasi tutto subito: in questi mesi ho visto tante partite, aggiornarmi mi è servito per ripartire più preparato rispetto agli anni scorsi. Ho fatto tutti e tre i gironi: mi piacerebbe lasciare il Girone C, affrontato negli ultimi quattro anni, per confrontarmi con un calcio un po' diverso. Non vedo l'ora di rientrare in pista per mettere in pratica quello che ho appreso in questi mesi".