Ducci: "La Torres ha sbagliato allenatore. Giovani? Non s'improvvisa"

Ducci: "La Torres ha sbagliato allenatore. Giovani? Non s'improvvisa"TMW/TuttoC.com
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di Giacomo Principato

Piero Ducci, dirigente di lungo corso anche in Serie C, a Centotrentuno.com analizza il percorso della Torres nelle ultime stagioni fino ad arrivare alle grosse difficoltà dell'annata in corso: “Bisogna partire da lontano: dal primo anno di Lega Pro. La Torres è già abituata a dover soffrire per salvarsi, questa Torres intendo. E devo dire che sono stati bravi a gestire la criticità in quell’occasione tre anni fa, ma avevano anche in quel momento secondo me l’ambiente giusto per farlo. Mi spiego: era un momento dove c’era un allenatore che conosceva l’ambiente, sapeva dove operare e soprattutto dopo un po’ la rosa ha capito bene il campionato e quindi ha saputo mettere la nave sulla rotta giusta. Successivamente si sono fatti degli investimenti importanti, il secondo e il terzo posto lo certificano. Le devo dire che questo club ha avuto la sfortuna di incontrare una corazzata come il Cesena altrimenti sarebbe salita in B sicuramente due anni fa. Ma Cesena aveva un altro tipo di dimensione sportiva come territorio, e anche come blasone. L’anno successivo diciamo che c’è stata una finta outsider come l’Entella. Che è un club dalle grandi forze economiche e che ha sempre investito tanto sulle sue squadre, di fatto sbagliando in poche occasioni".

In estate qualche errore di troppo, tra cui la scelta in panchina che non ha dato i suoi frutti: "Dopo due anni così uno si aspetta qualcosa di importante, ma la Torres non ha voluto continuare su quella falsa riga, forse giustamente perché dopo due campionati da protagonista, per la dimensione del club, è anche giusto dare un nuovo assetto tecnico e tattico con cambi di giocatori e allenatore. Un lavoro di fino perché parliamo di muovere equilibri sottili. Non è stata fatta sicuramente, visti i fatti, la scelta migliore a livello di allenatore, soprattutto considerando che probabilmente voleva essere un progetto basato sui giovani. Quando tu fai questo giochino del minutaggio, e lo dico per l’esperienza diretta visto che a Pontedera era il nostro pane quotidiano, devi essere preparato. Non è che ti svegli dalla mattina alla sera e punti sui giovani. Devi muoverti da febbraio, massimo marzo per allestire la squadra dell’anno dopo. Se inizi a maggio sei in ritardo, se lo fai a giugno o luglio non puoi programmare bene. E poi devi trovare l’allenatore giusto per gestire questo progetto. Mi spiego, noi quando ci siamo accorti che stavamo sbagliando strada abbiamo preso Max Canzi che secondo me è un top per fare questo tipo di lavoro”.