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Giammarioli: "Rimini in condizioni disastrose, per salvarsi serve un miracolo"

Giammarioli: "Rimini in condizioni disastrose, per salvarsi serve un miracolo"TMW/TuttoC.com
© foto di Lorenzo Marucci
Oggi alle 13:15Altre news
di Marco Pieracci

L'ex direttore generale e sportivo del Rimini Stefano Giammarioli è intervenuto nel corso di A Tutta C, su TMW Radio, per parlare della delicata situazione del club romagnolo; "È sempre un momento difficile quando si lascia una squadra: in questo caso non si parla di contratti o di aspetti puramente professionali, ma soprattutto di un aspetto morale e umano nei confronti di  di un gruppo, di uno staff e di una città che ha vissuto momenti molto complicati. Se oggi Rimini può realizzare un trasferimento di società, credo che sia già un miracolo, nato nella settimana della partita con la Ternana, quando era tutto bloccato: squadra ferma, pochissimi giocatori. Il Rimini è ripartito perché è stato fatto un lavoro straordinario da persone che hanno sudato tantissimo per rimettere in moto un’attività normale, portando a dei risultati e all'attenzione di nuovi gruppi imprenditoriali. Ma è vero che il club versa in una condizione finanziaria disastrosa e, a quel punto, la mia figura non aveva più valore operativo. È giusto che la signora Scarcella abbia fatto le sue valutazioni, spero che i nuovi imprenditori siano persone attente soprattutto a quegli aspetti che nel calcio moderno si dimenticano troppo spesso: la tutela dei magazzinieri, il lavoro di chi opera dietro le quinte e dei calciatori, che in Serie C percepiscono stipendi minimi. Credo sia arrivato il momento di prestare più attenzione a tutto questo". 

Possiamo dire che la stagione sia ormai compromessa?

"Sì, è una situazione complicata e, come dicevo prima mancano serenità e organizzazione. Se prima serviva un miracolo, ora con una società seria servirebbe un triplo miracolo. Speriamo che la nuova proprietà, almeno per un fatto morale ed etico, faccia un tentativo: magari acquistando qualche giocatore e immettendo un po’ di liquidità per rimodellare la squadra. Però la matematica e i numeri dicono che sarà difficilissimo". 

Da quando è uscito, ha avuto modo di conoscere le intenzioni economiche e di investimento del gruppo guidato da Di Matteo?

"No, non conosco neppure la nuova proprietà. Io non sono arrivato a Rimini preoccuparmi della parte finanziaria, dovevo solo riorganizzare la parte sportiva e, in parte, quella organizzativa. Ma credo che la nuova proprietà abbia fatto una scelta consapevole e spero che abbia capito in che situazione si trova: mi auguro davvero abbia le credenziali per fare investimenti, e la volontà e la e la forza, economica e gestionale, per tentare di salvare il salvabile". 

Come ha lasciato la squadra, soprattutto sotto l'aspetto umano?

"Vado a salutarla proprio adesso: è un discorso umano e di sensibilità, che nel nostro mondo, in situazioni come questa, spesso viene dimenticato. Non posso dare consigli, ma ho conosciuto ragazzi splendidi, uno staff voglioso, attento e umile. Credo che meritino davvero attenzione e protezione da parte di tutti, perché sono calciatori ma, prima  ancora, persone di grande spessore umano".