Navone: "Casarano in C dopo 26 anni, ora una programmazione da professionisti"

Ospite dei microfoni di TMW Radio, all'interno della trasmissione 'A Tutta C', Fulvio Navone, direttore generale del Casarano ha parlato della stagione conclusa con la promozione in Lega Pro e di quelli che sono i piani per il futuro.
Direttore, la soddisfazione per il ritorno in Serie C immagino sia enorme. È arrivata al termine di una stagione lunga e complessa, in un girone tosto. Che immagine si porta dietro da questo campionato di Serie D appena concluso?
"Per me è una soddisfazione doppia. Ho militato nel Casarano per sette anni, tra C1 e C2, dal 1983 al 1990, con il presidente Cavaliere Antonio Filograna. L’anno scorso il nipote, Antonio Filograna Sergio, mi ha chiesto di tornare per dare una mano. Per me è stato un ritorno di fiamma, che si è concluso con una promozione in Serie C. Scherzando gli ho detto: “Ti ho lasciato il Casarano, te l’ho riportato in C!. È stata una stagione importante, fantastica. Il girone H è molto difficile: ai nastri di partenza c’erano squadre come Andria, Nocerina, Martina Franca, Virtus Francavilla, appena retrocessa e con ambizioni di risalita. Non c’erano solo due o tre pretendenti, ma cinque o sei. Fino a 5-6 giornate dalla fine eravamo tutti in pochi punti. Poi c’è stata una giornata in cui da +4 siamo passati a +7: lì abbiamo capito che al 99% ce l’avremmo fatta. Il Casarano mancava da 26 anni dalla Serie C, e ora che ci siamo tornati siamo felicissimi. È un paese di 18mila abitanti, e un terzo di questi la domenica viene allo stadio. Questo racconta bene la passione che c’è".
Il calcio pugliese in generale vive un momento importante. Lecce in A, Bari in B, poi voi, Altamura, Cerignola, Monopoli. Purtroppo con alcune eccezioni come Foggia e Taranto. Che ne pensa?
"È vero, la Puglia sta vivendo un bel momento calcistico. Tolto il caso Taranto e, in parte, Foggia — che sono situazioni legate probabilmente a cattive gestioni economiche più che a incapacità sportive — ci sono molte realtà solide. Il Monopoli si è salvato in extremis un anno fa ed è tornato competitivo. Il Cerignola ha sfiorato la promozione in Serie B, e ora ha superato un turno nei playoff: sono contento, anche perché il presidente è un amico. Quando ci sono basi solide e professionalità — anche in piccole realtà come il Casarano — si può fare calcio bene, anche senza avere il deposito di Paperon de’ Paperoni alle spalle".
In questo senso, quanto conta la programmazione? E in cosa differisce il lavoro tra Serie D e Serie C?
"La differenza tra D e C è enorme, non tanto sul piano tecnico, ma su quello burocratico. Da quando abbiamo finito il campionato stiamo lavorando esclusivamente per l’iscrizione, per essere in regola sotto ogni punto di vista. La Serie C impone figure societarie abilitate, strutture adeguate. Una banalità: per la pubblicità a bordo campo servono i led, non bastano più i cartelloni. Ci sono molte cose che in Serie D semplicemente non esistono. Siamo stati a Firenze da Gravina, che ci ha accolto benissimo e che si è detto orgoglioso di avere il Casarano in C. Anche la Covisoc ha già preso contatto con noi. Questo è il professionismo. Sul piano tecnico, come dicevo, la programmazione è fondamentale: non smantelleremo la squadra, ma inseriremo 5-6 giocatori di categoria per continuare il nostro percorso".
Sul fronte allenatore, ci sono novità? Si prosegue con Di Bari o state valutando altre soluzioni?
"Per noi l’allenatore è confermato. Abbiamo già avuto un paio di incontri, dobbiamo solo mettere la firma. Ora lui si sta prendendo qualche giorno di vacanza, ma a Casarano vale ancora la stretta di mano. E quella, per noi, è un contratto firmato".
Ultimissima domanda: lo stadio. Tema delicato per molte neopromosse. Qual è la situazione a Casarano? Ci sono lavori in corso? E i rapporti con l’amministrazione comunale?
"Sì, è un aspetto importante che non avevo ancora menzionato. Abbiamo finito di giocare l’11 maggio e il 12 sono iniziati i lavori. L’amministrazione comunale ci ha garantito che per la scadenza dell’iscrizione lo stadio sarà pronto. Dovranno venire a fare un sopralluogo per l’omologazione, ma siamo avanti nei tempi. L’amministrazione si è impegnata a consegnarci tutto per tempo. Pensiamo e crediamo di poter presentare tranquillamente la domanda di iscrizione entro il 6 giugno".
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