Volpe: "Alcione protagonista grazie ad un progetto serio e alla programmazione"

Nel consueto appuntamento con "A Tutta C", in programma questa mattina su TMW Radio, è intervenuto mister Gennaro Volpe per un commento sull'inizio di campionato e la situazione degli allenatori.
Mister, buongiorno. Allora, sono stata un po' cattivella. Forse l'altra volta ti avevo presentato troppo bene quindi dovevi pagare un po' questa cosa, ma no, a parte gli scherzi, allora come stai intanto?
"Sto bene, in questo momento sono a casa, sto seguendo molto calcio, mi sto aggiornando e insomma è chiaro che stare fermi non è semplice, però fa parte del nostro mestiere. Si approfitta di questo periodo per confrontarsi con colleghi, vedere partite, insomma c'è sempre spunto per migliorarsi".
Ecco, stai seguendo anche tanti allenamenti però, perché insomma ti vedo spesso anche sui campi, non nel weekend, per cui ti stai aggiornando anche su queste cose. Raccontavi l'altra volta di aver seguito molto l'Empoli di Mister Pagliuca, però sei davvero molto molto attivo.
"No, no, io sono giovane, c'è tanta voglia, tanta volontà di crescere e chiaramente dal punto di vista logistico ho l'opportunità di vedere l'Empoli, che è una realtà importante con un allenatore che stimo e che ha fatto un grande percorso, quindi ne approfitto per rubarne qualche segreto.
Ecco, cosa stai rubando? Cosa ti sta colpendo del tecnico? Perché il mister è uno dei tanti partiti dalla Serie C, perché spesso ci si scorda questo, che gli allenatori che stanno facendo bene, ma anche i giocatori che stanno facendo bene in categorie superiori, molto spesso sono passati, o meglio passati, più che partiti, perché Pagliuca è partito anche da categorie inferiori, sono passati anche dalla Serie C, questa categoria tanto bistrattata, che però invece regala grandi soddisfazioni.
"Ma io guarda, io parto sempre dal presupposto che a prescindere dai percorsi, a prescindere dai campionati, io penso che si possa imparare da tutti, perché sono uno che vede gli allenamenti dell'Under 14 del Pontedera all'allenamento del Fucecchio in Eccellenza, quindi io penso che si possa imparare in qualsiasi contesto e con qualsiasi allenatore, perché poi chiaramente ognuno ha le proprie idee, ma credo che bisogna avere la capacità, l'umiltà di poter prendere qualcosa di positivo da tutti, perché poi fondamentalmente questa è la verità".
Ecco, parlavi dei giovani, hai accennato all'Under 14 del Pontedera, ma mister, tu con i giovani hai lavorato tantissimo e la Serie C, insomma, quest'anno poi soprattutto, con il discorso della riforma Zola, è la categoria dei giovani. Cosa stai vedendo a livello globale, proprio appunto sui ragazzi più giovani?
"Guarda, il tema dei giovani è un tema importante, perché credo che in Serie C ci sono dei giovani interessanti che fanno vedere delle buone cose. Chiaramente serve continuità, penso che non basti fare bene una, due, tre partite, ma conta molto confermarsi, dimostrare quotidianamente costanza, sapersi adattare anche quando le cose non vanno come vuoi. Poi il campionato di Serie C, credo che sia l'ideale per questo, dà opportunità a chi mette sotto pressione, concede più margini di errori, ma richiede anche saper reagire alla fatica, ai momenti difficili e agli avversari più esperti. Quindi sì, ci sono dei giovani che stanno emergendo, ma non si può giudicare definitivamente, devono crescere, devono maturare, devono guadagnarsi un posto con la costanza".
Ecco, a proposito di costanza, di tempo di maturazione e quant'altro, ci sono anche tanti allenatori, magari giovani come te, che dovrebbero, a mio avviso, avere una maggiore tranquillità, o meglio, le società dovrebbero dar loro una maggiore tranquillità per lavorare, perché come sempre l'allenatore è quello che poi paga per tutti, ma non è sempre colpa dell'allenatore quando le cose non vanno.
"Ma è chiaro che quando le cose non vanno bene non credo che possa essere solo colpa di una sola persona, anche se poi alla fine è l'allenatore che paga, perché poi diventa il capo espiatorio, ma quando le cose non funzionano veramente ci sono tanti fattori che da fuori non si vedono. Serve sicuramente un maggiore equilibrio nel gestire certi momenti di difficoltà che purtroppo nel calcio arrivano".
Però in Italia siamo troppo figli dei risultati e questo diventa poi il problema maggiore, in Italia spesso si sente parlare di fiducia a tempo. Ma che senso ha la fiducia a tempo? O si crede in un allenatore o non ci si crede e allora a quel punto lì si fa una culpa magari per averlo scelto e si procede diversamente.
"No, credo che sia inopportuno parlare di fiducia a tempo, perché poi alla fine, come hai detto tu, bisogna portare avanti con fiducia quello che poi si è deciso di fare, si è deciso di scegliere. Poi è chiaro che i risultati influiscono, ci sono delle aspettative, ci sono delle piazze con un seguito importante dove c'è pressione, dove il risultato purtroppo incide nei giudizi e incide in un percorso. Ovviamente questo fa parte del gioco, fa parte del mestiere, ne siamo tutti consapevoli. Tutti vorremmo una società, un direttore sportivo che ti appoggiano in maniera incondizionata, ma non c'è, non esiste. Purtroppo noi siamo sempre dovuti dimostrare e apportare dei risultati, perché questo è il giochino".
Ti faccio però commentare quella che è la situazione momentanea dei tre gironi. Ci sono Arezzo-Ravenna nel girone B in vetta, Vicenza nel girone A, Salernitana nel girone C. Ci sono poi delle delusioni, tra queste sicuramente Torres e Perugia, che forse sono le più eclatanti tra le sessanta squadre, però c'è anche un Atalanta Under-23 che, di fatto, sta un pochino faticando, come sta faticando il Cittadella, che, insomma, qualcosa in più, forse, in categoria avrebbe potuto farlo.
"Allora, parto dal girone A, dove c'è una conferma assoluta, che è quella del Vicenza, che sta avendo un ritmo incredibile, sta trovando sicuramente continuità di risultati e una solidità che le permette, insomma, di subire poco. Ha dei valori importanti, ha preso un allenatore che l'anno scorso ha vinto un campionato e sicuramente sarà una delle candidate principali a poter vincere il campionato. Dietro, ovviamente, c'è un Brescia leggermente attardato, ma ha dei valori molto importanti. Credo che sarà protagonista fino alla fine. Anche il Lecco sta facendo molto bene. E poi c'è molto equilibrio. C'è molto equilibrio, con Alcione, Pro Vercelli, Albinoleffe. È una sorpresa la Pergolettese, perché sta facendo un ottimo, sta facendo vedere in queste prime giornate qualcosa in più rispetto a quelle che erano le aspettative. Sta facendo punti con continuità, anche contro squadre più blasonate. E poi c'è la Virtus del buon Gigi Fresco, che, insomma, stupisce ogni anno. E come non menzionare l'Alcione, perché l'Alcione è simbolo di una realtà che programma, che fa le cose fatte bene, che ogni anno aggiunge qualcosa. Poi i risultati sono la conseguenza. L'Alcione, che è il protagonista, non è frutto del caso, ma di una programmazione, di una serietà, di un progetto che va avanti da qualche anno. Nel Girone B Ascoli e Arezzo sono delle conferme a quelle che erano le aspettative, perché hanno costruito delle squadre importanti, stanno proponendo un buon calcio, hanno un grande seguito, hanno ritrovato stima, fiducia, entusiasmo e sicuramente sono le squadre più accreditate per giocarsi la vittoria finale. Senza dimenticare che Sambenedettese e Ravenna, che sono due neopromosse, e aggiungere anche Forlì, che sta facendo vedere un buon calcio e stanno facendo anche tanti punti, ma Sambenedettese e Ravenna stanno facendo veramente un impatto con la categoria, molto importante, anche di Piazza, che hanno un grande seguito, hanno un entusiasmo che viene alimentato domenica per domenica da risultati incredibili. Nel Girone C si stanno confermando quelle che erano un po' le aspettative, perché comunque Salernitana, Benevento e Catania sono squadre importanti che stanno facendo punti e stanno confermando di avere delle rose di valore, anche se poi il girone C e è un girone difficile, dove si può perdere punti in qualsiasi posto. Il Cosenza, che comunque è lì addosso delle prime, dopo un inizio un po' balbettante, ma anche il Cosenza ha dei valori importanti, perché ha giocato 7-8 undicesimi di giocatori che l'anno scorso giocavano in Serie B. E come non menzionare il Casarano, che è una neopromossa, ma sta facendo vedere delle cose molto importanti, con un trio d'attacco come Malcore, Chiricò e Millico, che possono dar fastidio veramente a qualsiasi compagno. Poi, per quanto riguarda le delusioni, eviterei di parlarne, perché so cosa vuol dire stare in panchina, affrontare i momenti difficili, però come ti ho detto prima, ci sono mille fattori che da fuori non si vedono, e penso veramente che ognuno, ogni allenatore stia facendo il massimo con la squadra che ha. Poi, a volte gira bene, a volte gira meno bene, però il campionato è lungo e nel calcio si sa che tutto può cambiare.
Stare a casa ti fa male?
"Ma no, cerco di essere rispettoso degli altri, poi è chiaro che la mia voglia di tornare in panchina è tanta, però insomma spero che arriverà presto, e di farmi trovare pronto".
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