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Dg Carpi: "La nostra fortuna è avere un presidente tifoso come Lazzaretti"

Dg Carpi: "La nostra fortuna è avere un presidente tifoso come Lazzaretti"
Oggi alle 18:45Primo piano
di Matteo Ferri

Intervenuto nel corso della trasmissione A Tutta C, in onda sulle frequenze di TMW Radio, il direttore generale del Carpi, Enrico Bonzanini, ha parlato dell’avvio del campionato della emiliana.

Allora direttore, ti chiedo prima di tutto una valutazione sulla Serie C, nel suo complesso, dopo un mese abbondante di attività. La sensazione è che questa grande nuova visibilità, che arriva ormai da qualche anno, genere grande attenzione. Ti chiedo un tuo giudizio complessivo.
"Chiaro che in queste settimane stiamo vedendo come il campionato abbia un livello tecnico alto. Io sono abbastanza contrario a chi dipinge la Serie C come campionato nel quale i valori si stanno progressivamente abbassando. Io vedo esattamente il contrario. Vedo un assottigliamento continuo fra quelle che sono le squadre che hanno velleità di playoff, che comunque hanno velleità di un campionato tranquillo e quelle che partono con qualche apprensione in più. C'è un livello che si sta appianando verso l'alto e una spettacolarità delle partite che è aumentata anche grazie all'esposizione mediatica che queste hanno. È inevitabile toccare il tema delle dirette televisive anche a livello commerciale. È inutile negarlo. Lo vediamo anche noi in prima battuta, in prima linea. Avere Sky fa tutta la differenza del mondo".

Direttore, ti chiedo anche se la grande battaglia del Presidente Marani e del suo compagno di viaggio Gianfranco Zola di provare a far sì che la Serie C diventi il palcoscenico principe per i nostri giovani, soprattutto quelli italiani, bisognerebbe augurarci. Trovi che dalla speranza, dall'obiettivo, dal desiderata si sta ottenendo qualche risultato oppure la corsa è ancora molto lunga?
"Io credo invece che i frutti si iniziano a vedere. Credo che la governance del Presidente Marani, che punta ad essere la vetrina, punta ad essere il palcoscenico principale per i giovani che in futuro possano essere convocati dal futuro CT della Nazionale Italiana stia dando i propri frutti. A livello numerico è abbastanza tangibile vedere come ci siano giovani di grande qualità che militano all'interno di questo campionato e anche a livello numerico è abbastanza facile desumere e confermare quanto detto prima nei numeri e nei volumi, perché stanno progressivamente diminuendo i dividendi per quanto concerne il minutaggio dei giovani. Questo significa che più squadre fanno ovviamente affidamento su questo strumento prezioso, su questo sistema. Se più squadre schierano più giovani è evidente che essendo una media aritmetica molto semplice c'è lo stesso monte di premio minutaggio da dividere su tre gironi. Se ce n'è un pochino meno per tutti significa che sono di più le squadre che ne stanno usufruendo. Questo significa che sono maggiori i giovani, sono di più i giovani che stanno giocando in questo mezzo in Serie C".

Direttore, prima di passare poi al tuo Carpi, manca una valutazione complessiva del Girone B. Ti chiedo un ultimo aspetto nazionale che riguarda le seconde squadre. Sai che ci sono soprattutto alcune tifoserie che questo ingresso non lo hanno mai digerito. C'è anche tanti dubbi e tanti interrogativi sul numero delle seconde squadre che il campionato in Serie C può ospitare. Ricordiamo che per il momento sono tre, divisa una per Girone, Atalanta, Juventus e Inter. C'è il Milan che l'anno scorso è retrocesso in Serie D. Ecco, la tua valutazione sulle seconde squadre e se ritieni opportuno poi fissare comunque un tetto?
"Francamente queste sono situazioni che mi scavalcano per visuale, per competenza, quindi è anche difficile esprimere un giudizio. Io credo che comunque la presenza delle squadre Under 23 all'interno dei gironi di Lega Pro non sia un avariare il campionato, perché comunque tutte le squadre Under 23 trovano difficoltà e fanno fatica, ma perché è un livello che continua ad aumentare. Mi ripeto, ma voglio sottolineare il concetto. Il fatto che l'anno scorso il Milan Under 23 con una rosa abbastanza facile da leggere, di grande qualità, composta da giocatori individualmente ineccepibili, è poi capitolata in quello che è stato l'atto di post-season nei play-out contro la SPAL, che poi non avrebbe formalizzato e completato le pratiche di iscrizione per le vicende che tutti abbiamo imparato a conoscere quest'estate. Quindi francamente a livello tecnico non ci vedo un problema. È chiaro che da un punto di vista del tifo e da un punto di vista delle piazze c'è un posto in meno probabilmente per quelle che sono, o tre in questo caso, posti in meno per quelle che sono le attuali piazze che stanno combattendo in Serie D per cercare un posto nei professionisti l'anno prossimo. Questo è indubbiamente qualcosa al calcio del paese lo toglie. Bisogna però guardare al calcio del futuro. Non posso, perché non sarei serio, esprimere un giudizio in merito. Mi limito a cercare di fare il meglio possibile per la mia società".

Allora veniamo al Carpi. Reduci da una vittoria importante la tua valutazione sulla partita dell'ultimo turno del campionato, ma anche una valutazione un po' più articolata su quello che è l'inizio del torneo.
"Noi siamo contenti perché siamo riusciti a cogliere un buon bottino, che sono 11 punti in otto partite, per una società che deve cercare di cogliere nel più breve tempo possibile, ma quello resta il focus, l'obiettivo stagionale che è quella della permanenza nella categoria. Inutile negarlo, perché abbiamo lasciato qualche punto per strada. Mi vengono in mente gli episodi contro la Juventus Next Gen, la prima giornata Al 94° eravamo vicinissimi a cogliere la prima vittoria stagionale, subito all'esordio, invece è arrivato il pareggio della Juve con Bacca a recupero inoltrato. Mi viene in mente insomma un momento di blackout interno contro il campo basso, partita che poi, buon per noi, si è riuscita a rimettere in piedi. Qualcosa è evidente che si possa migliorare, come è giusto che si debba fare, perché nel calcio bisogna sempre guardare ad andare ad efficientare i dettagli, specialmente quelli che non hanno funzionato, affinando quelli che hanno funzionato. Tutto sommato crediamo che sia una partenza positiva, anche perché quest'estate abbiamo operato alcune operazioni che hanno inevitabilmente necessitato una ricostruzione delle gerarchie all'interno dello spogliatoio. Abbiamo perso giocatori fondamentali come Mandelli e Calanche, quindi di conseguenza un periodo di rodaggio con un allenatore esordiente in Lega Pro, ma molto preparato e che ama studiare, aggiornarsi. Era necessario e crediamo che queste prime otto giornate siano state il bottino di queste otto giornate, sia stato il frutto di un lavoro molto ben fatto da parte dello staff".

Direttore, sostengo da tempo che Carpi è una realtà piccola, ma una realtà dove si fa calcio, questo devo dire ormai da alcuni anni e questo credo per voi sia motivo d'orgoglio. È anche una realtà dove c'è tante proposte calcistiche, quindi anche questa è una realtà con la quale dovete convivere. Ecco, ti chiedo il rapporto tra il mondo Carpi e la realtà di calcio. Che cosa puoi sottolineare, che cosa ti fa piacere, dove ci potrebbero essere eventualmente margini di crescita.
"Colgo questo assist per sottolineare come la fortuna del Carpi in questo momento sia quella di essere fra i mani di un proprietario che è Claudio Lazzaretti, che è prima di tutto il primo tifoso della squadra. Lo è davvero perché è carpigiano di nascita e veniva allo stadio a vedere il Carpi anche quando era presidente della Correggese, quindi sicuramente questa ottica paterna è chiaro che è un più, è un plus in tutto quello che si sta cercando di fare. Vorrei sottolineare anche questo per una società come la nostra. Stare tra i professionisti non è una cosa scontata e fortunatamente questo i tifosi e la piazza lo hanno capito, ma lo ha capito anche l'imprenditoria locale che da due anni a questa parte ha aumentato quelli che sono i supporti nei confronti della famiglia Lazzaretti e della proprietà. Siamo una realtà molto piccola ma fortemente identitaria, è chiaro come giustamente sottolineavi tu, intorno a noi nel raggio di 30-40 chilometri si gioca dalle coppe europee a campionati di vertice in serie B, quindi è evidente che il bacino non sia aggredibile, il bacino aggredibile non sia sterminato ed infinito, però devo devo allo stesso tempo sottolineare e constatare come tutte quelle che sono state le attività di fidelizzazione, dalla sciarpa e la lettera di benvenuto ai bimbi e alle bimbe appena nate, fino alle attività che abbiamo svolto nelle scuole di tutti gli ordini e gradi, fino anche alle attività con i centri residenziali diurni per quanto riguarda la terza età, hanno dato riscontri importanti anche in termini di pubblico e di fidelizzazione di un tifo che deve e vuole essere fortissimamente identitario e credo che lo spot migliore non possa che essere quel 2 a 0 col Perugia firmato con due reti di due nativi di Carpi, questo credo sia un po' il sigillo per quello o meglio la copertina perché c'è ancora tanto da fare di quello che stiamo facendo e non nascondo che da carpigiano, perché anch'io sono nato a Carpi, è un motivo di grande orgoglio".

Direttore, prima di salutarti ti chiedo una valutazione complessiva del girone. L'Arezzo era partito con l'etichetta di squadra da battere, al momento sta rispondendo alla grande, una neo promossa ma con grandi ambizioni, con una proprietà estremamente forte che è Ravenna, ecco che cosa ne pensi di queste due realtà o se c'è qualche altra squadra che in questo inizio ti ha sorpreso in positivo?
"Ma credo grandi meriti vadano fatti a tante squadre che sono partite correttamente, hanno immediatamente messo il piede e pigiato forte sull'acceleratore. Arezzo e Ravenna hanno vinto 7 su 8 delle prime gare di questo di questo campionato e quindi credo loro vada un plauso certificato dalla classifica. Credo che forse la squadra più completa di tutte, quella che mi ha stupito anche se la affronterò fra una decina di giorni circa al Cabassi, credo sia l'Ascoli, che è una squadra costruita con veramente grandissima sapienza che ha mescolato un po' quello che è stato il mix fatto nella passata stagione dalla Virtus Entella, giocatori di grande esperienza per la categoria, il recupero di un giocatore a mio modo di vedere tra i più forti di tutta la categoria come Curado dietro e davanti ha fatto scelte molto coraggiose ma anche molto ben fatte a mio modo di vedere perché Chakir è un attaccante davvero molto complesso da arginare, D'Uffizi stesso è un grande giocatore, dispiace per Del Sole, a quale va contestualmente l'in bocca al lupo per la pronta guarigione nel più possibile. Credo che queste tre siano le squadre che in questo inizio di campionato hanno fatto vedere i livelli complessivamente più alti, sottolineo nuovamente l'Ascoli perché subire credo un solo gol, in otto giornate significa davvero avere una qualità dell'architettura tattica difficilissima da scardinare quindi nel lungo raggio avere una discesa molto solida potrebbe essere forse più letale rispetto ad avere un attacco molto prolifico, ma i complimenti sono generali perché credo che anche il Guidonia abbia fatto un inizio di campionato notevolissimo da neopromossa, è facile correttamente fare i complimenti a Ravenna perché si trova là in alto ma ci sono altre realtà come proprio il Guidonia stesso che da neopromossa in silenzio senza grandissimi proclami hanno fatto un grande inizio di campionato".