TLP - CONSIGLI PER GLI ACQUISTI - LEONARDO MANCUSO

Da un'idea di Luca Esposito
19.01.2013 23:00 di  Alessio LAMANNA   vedi letture
Leonardo Mancuso
TMW/TuttoC.com
Leonardo Mancuso
© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com

Un gol ogni 164 minuti alla prima stagione tra i professionisti. Numeri del genere valgono a Leonardo Mancuso, attaccante della Carrarese, un piazzamento ad alta quota nell'ideale classifica dei giovani che più si stanno distinguendo nell'attuale stagione di Lega Pro.

Seconda punta, milanese, classe '92, noi di TuttoLegaPro.com abbiamo scelto lui per la nostra rubrica "Consigli per gli Acquisti", cercando di conoscerlo meglio e di farlo conoscere ai nostri lettori. Per lui, cresciuto nel Milan e che ha vissuto la prima esperienza in prima squadra la scorsa stagione a Pizzighettone, un approdo sfolgorante tra i Pro con 7 reti, fondamentali per la già povera classifica della sua squadra.

Per lei è il primo anno tra i professionisti: com'è stato l'impatto col calcio dei “grandi”?

"Avendo già disputato un campionato di Serie D l'anno scorso, è stato sicuramente più semplice rispetto a chi arriva in Lega Pro direttamente dalla Primavera. Penso che sia stato un buon impatto; all'inizio ho dovuto prendere un po' il ritmo, poi col passare delle partite sono cresciuto sempre di più".

Vogliamo conoscerla meglio: provi a descriversi a livello tecnico, tattico e, perché no, anche caratteriale...

"Di carattere sono un ragazzo che - quest'anno me ne sto accorgendo particolarmente - non mi accontento mai. Per esempio, ho già fatto tanti gol ma ne voglio fare tanti altri prima della fine del campionato. Mi sto immedesimando molto anche nella situazione di classifica della squadra; tengo particolarmente alla causa e voglio uscirne, come tutti i miei compagni. A livello tecnico sono una seconda punta a cui piace muoversi, svariare senza dare punti di riferimento e fraseggiare coi compagni. Però quest'anno ho ricoperto anche ruoli diversi, come quello di esterno e prima punta". 

Ci racconta il suo percorso nelle varie formazioni giovanili?

"Come tutti, sono partito giocando nella squadra del paese. A 9 anni, quando ero ancora nei Pulcini, mi ha preso subito il Milan, dove ho fatto tutta la trafila nelle varie formazioni giovanili fino alla Primavera di due anni fa. Lì ho avuto un infortunio e non ho goduto di molte opportunità per giocare. Peccato, perché fare bene quell'anno mi avrebbe aperto porte migliori rispetto a quelle della Serie D. In questo senso ho alcuni rimpianti: io ho la colpa di non aver fatto quanto era nelle mie possibilità, e dall'altra parte anche la fiducia datami non è stata molta. Comunque, a fine stagione il Milan mi ha svincolato e io sono ripartito dalla D, a Pizzighettone (ora Pergolettese, ndr). E ad ogni modo, come ripeto, quell'esperienza in Serie D mi sta servendo molto".

Anche perché la stagione a Pizzighettone è stata molto positiva...

"Sì, ho trovato un ambiente stupendo per potermi esprimere al meglio, infatti ho segnato undici gol. Mi sono trovato bene sia con la società che coi compagni, con cui abbiamo disputato un ottimo campionato (quarto posto, ndr), e sono riuscito a esprimere tutte le mie qualità. Quest'anno sto cercando di ripetermi".

Appunto, quest'anno...che obiettivi si pone per il prosieguo di stagione e per il futuro?

"Per i prossimi mesi, essendo di proprietà della Carrarese, l'obiettivo è salvarci. A livello personale  voglio fare ancora qualche gol e arrivare in doppia cifra. Poi per l'anno prossimo quel che sarà sarà; personalmente ho ambizione, quindi spero in un salto di categoria".

Lei gioca e si allena con Makinwa: una vicinanza che le sta venendo utile?

"E' un compagno di reparto niente male (ride, ndr) e dal suo arrivo ho tratto molto vantaggio. La sua capacità di fare reparto da solo, infatti, facilità molto il lavoro a una seconda punta come me. Ho più spazi, creiamo di più come squadra e personalmente ho iniziato a segnare con maggiore continuità. Le prime partite non andavamo bene e io ho avuto bisogno di tempo per adattarmi alla nuova categoria: quando è arrivato lui (il nigeriano è stato contrattualizzato dalla Carrarese il 13 novembre, ndr) io stavo iniziando a sentirmi più a mio agio e tutto è migliorato".

C'è stato qualcuno che ha contribuito particolarmente alla sua crescita umana e/o calcistica?

"Nel settore giovanile del Milan direi che tutti gli allenatori sono stati importanti. Del resto, allenando al Milan devi per forza avere qualità umane notevoli: è la cosa più importante. Non ho un nome in particolare, gli allenatori che mi hanno aiutato nella mia crescita sono stati tanti: Eranio, De Vecchi, Bertani che mi ha portato al Milan. Anche lo stesso Stroppa (l'ha allenato nel 2010/2011, in Primavera, ndr), nonostante quell'anno non mi abbia concesso molto spazio, mi ha dato moltissimo".

C'è qualche giocatore, del presente o del passato, a cui si ispira?

"Il mio più grande idolo a cui mi sono stato sempre ispirato e sempre mi ispirerò è Roberto Baggio. Conosco tutto di lui e penso sia stato il calciatore italiano più forte di tutti i tempi".

Cosa le piace fare lontano dal campo di gioco?

"Sono un appassionato di sport in generale e appena posso mi piace giocare a tennis. È stato il mio primo sport, fin quando gli impegni sono diventati incompatibili con quelli calcistici".

Per finire, c'è un portiere a cui vorrebbe segnare almeno un gol nella vita? Però non vale rispondere “Buffon”, visto che è lui che le paga lo stipendio....

(ride, ndr) "La risposta era su un piatto d'argento, lui è il più forte al mondo ed è anche il nostro Presidente. Visto che Buffon non vale...non so, non me ne viene in mente un altro oltre a Buffon. Lui è il migliore".

Difficile pensare a quest'ultima risposta come a una sviolinata. Del resto, Mancuso non sembra aver bisogno di adulare il presidente, visto che senza i suoi gol la Carrarese sarebbe ancora più giù in classifica. E chissà che il giovane attaccante lombardo, tra qualche anno, non si ritrovi di fronte al suo ex Presidente sul campo...