Gubbio, Di Carlo: "Siamo un po’ in ritardo rispetto al programma previsto"

Gubbio, Di Carlo: "Siamo un po’ in ritardo rispetto al programma previsto"TMW/TuttoC.com
Domenico Di Carlo
© foto di Antonio Ros/Pordenone Calcio
sabato 16 agosto 2025, 23:20Coppa Italia
di Valeria Debbia

È vigilia del primo impegno ufficiale di Coppa Italia in casa Gubbio. È passato circa un mese dal raduno e mister Domenico Di Carlo ha fatto una prima valutazione di questi 30 giorni di lavoro, spiegando nella conferenza della vigilia come sta la squadra e se è soddisfatto di quello che hai visto dai ragazzi: "Abbiamo iniziato con una squadra molto giovane. Fino al 4-5 agosto è stata una fase di preparazione. Ora, con l’arrivo di giocatori più esperti, stiamo lavorando sulla seconda parte, più orientata alla partita. Sono molto contento del lavoro fatto: i giovani si sono dimostrati validi e ci hanno aiutato ad arrivare fin qui. In questa settimana abbiamo messo in campo più rapidità e velocità. Siamo un po’ in ritardo rispetto al programma previsto, ma chi scenderà in campo sarà pronto a cercare di vincere per passare il turno".

La gara di Latina è una tappa importante, anche in vista dell’esordio in campionato contro il Rimini. C’è la volontà di passare il turno o è un allenamento per l’inizio del campionato?
"Solo partite, niente allenamenti. Bisogna subito entrare nella mentalità e nell’intensità della gara. Sarà una partita difficile contro una buona squadra come il Latina, che farà il suo campionato nel girone C, mentre noi saremo nel girone B. È la prima partita, un test importante che ci darà indicazioni per la sfida di Rimini. Mi piacerebbe vedere la squadra con coraggio, carattere e l’atteggiamento giusto, qualità che abbiamo già dimostrato in questo periodo. A Latina dovremo metterle in campo per tutti i 95 minuti".

Qualche dubbio sui convocati? È presto per pensare a chi scenderà in campo domani sera?
"Non è presto. Ci sono problematiche con chi è arrivato in ritardo o ha qualche acciacco. Mi riservo fino a domani per decidere gli 11 titolari, ma la mia idea, come ho detto ai ragazzi, è che gli 11 giocano, i cinque subentrano e tutti gli altri fanno la differenza. Gli allenamenti sono fondamentali per migliorare la condizione. La squadra è importante, non solo gli 11. Questo è il mio diktat: gli 11 più i 5 devono lavorare e correre anche per chi non gioca".