Potenza, De Giorgio: "Campionato sarà probabilmente il più difficile degli ultimi 10 anni"

Una rete di Anatriello, qualche parata di Alastra, un po’ di calo fisico inevitabile, ma missione compiuta per il Potenza che ieri ha conquistato il pass per il secondo turno eliminatorio di Coppa Italia Serie C, battendo di misura la Cavese.
In sala stampa mister Pietro De Giorgio ha spiegato se si riteneva più contento delle cose buone o se dare più importanza a quelle da aggiustare: "Innanzitutto siamo molto contenti per il passaggio del turno, ci tenevamo tanto, anche perché il secondo turno ci permetterà di arrivare più preparati. Abbiamo fatto delle buone cose, anche se abbiamo sbagliato nella finalizzazione e nell’ultimo passaggio. Analizzeremo sicuramente le cose positive, ma anche quelle meno buone: nel primo tempo il fraseggio è stato un po’ troppo lento e macchinoso. È vero che loro ci pressavano in modi diversi, ci abbiamo messo un po’ a capirlo, ma i ragazzi sono stati bravi a leggere la partita. L’unico aspetto che non mi è piaciuto è stato il palleggio troppo lento, su cui dobbiamo lavorare. Ma va detto che la gamba giusta ancora non c’è, c’era un po’ di tensione per rompere il ghiaccio in casa, con un bel pubblico. Se devo guardare il bicchiere, lo vedo mezzo pieno, ma daremo attenzione anche alle cose da migliorare".
Il gol nasce da Petrungaro, D’Auria e Anatriello, i tre attaccanti. Invece, l’ingresso di Mazzeo è stato un po’ molle: "Abbiamo tre attaccanti di grande qualità, con gamba, esperienza e freschezza: il mix giusto che fa la differenza. Oggi mancavano Schimmenti e Selleri, ma il reparto offensivo è di alto livello. Non sono stati lucidissimi, potevamo segnare di più con passaggi più precisi. Però, a mio avviso, non sono stati i tre davanti a mancare, ma le mezzali: devono aiutare di più in fase offensiva e quest’anno voglio anche qualche loro gol. È l’aspetto negativo della partita, ma era la prima gara importante, la condizione non è ancora al top. Su Mazzeo, lo conosco bene: il suo tacco all’ingresso non è superficialità, ma voglia di stupire e dimostrare, dovuta alla giovane età. Deve essere più intelligente, perché subentrare non è facile e i primi passaggi devono essere giusti per evitare insicurezza. Però ha fatto bene, si è sbattuto nel pressing, anche se poteva tenere qualche palla in più. Mi piace la sua personalità, preferisco chi osa: voglio che i miei giocatori si divertano, e credo che così si diverta anche il pubblico".
A livello tattico, partire con un clean sheet è positivo. Al di là di due parate difficili di Alastra, il Potenza non ha creato grossi pericoli. Nel primo tempo la difesa sembrava più bloccata, con gli esterni che hanno spinto poco e i centrali che hanno fatto il loro dovere. È una questione di condizione atletica o di scelta tattica per non lasciare scoperta la difesa? "L’analisi è giusta. Quando l’avversario ti pressa uomo contro uomo, ti lascia un 3 contro 3 nella loro metà campo, costringendoti a passaggi lunghi di 35-40 metri. Questo impedisce ai terzini di accompagnare l’azione, perché il fraseggio veloce davanti non dà loro il tempo di salire. Queste situazioni le abbiamo sempre avute e si verificheranno ancora quando ci presseranno così. Se riusciremo a “bucare” con uno o due passaggi, vedremo le sgroppate dei terzini, ma oggi la gamba non era al top. Siamo stati una squadra matura, cercando di essere più concreti che belli. Dietro siamo stati attenti in fase di non possesso, in possesso invece molto semplici, il che è positivo in questa fase di crescita".
La Cavese è rimasta in partita fino alla fine. È stata una partita non facile, ma il campionato sarà ancora più complesso? "Sapevamo che non sarebbe stata una partita facile. La Cavese è una squadra organizzata e ben allenata. Quest’anno ci aspetta un campionato molto complesso, forse il più difficile degli ultimi dieci anni, per il blasone delle squadre, i giocatori e gli allenatori preparati, soprattutto a livello tattico. Oggi (ieri, ndr) ne abbiamo avuto una dimostrazione".
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