Dal Canto: "Livorno esperienza formativa, difficoltà mai provate prima"

18.05.2021 12:00 di Marco Pieracci   vedi letture
Dal Canto: "Livorno esperienza formativa, difficoltà mai provate prima"
TMW/TuttoC.com
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Intervistato da Il Tirreno, Alessandro Dal Canto, allenatore che nella prossima stagione sarà alla guida della Viterbese, racconta le vicissitudini dell'ultima esperienza a Livorno, terminata anzitempo con l'esonero: "Ho tentato di far le cose nel miglior modo possibile anche se tutto non è venuto perfetto - dice - con il tempo ho preso molte bastonate. A Padova ce l’avevo con la stampa che era insopportabile. A Siena andai sopra le righe, ma dovevo spronare l’ambiente. Se tornassi indietro non rifarei quella baraonda. Ho sbagliato. Qui a Livorno dovevo essere calmo. Dare l’esempio. Andare giù pesante con una sfuriata non sarebbe servito a nulla. È stata un’esperienza formativa. Penso al rapporto che ho avuto con i giocatori fino al mercato di gennaio, a ciò che si è creato in difficoltà mai provate prima da allenatore, ma anche da calciatore. La squadra è stata rivoluzionata. Il gruppo che aveva vissuto le difficoltà iniziali non c’era più. E nelle difficoltà, si sa, viene cementato il senso di appartenenza. Sono arrivati calciatori nuovi.

Con loro dovevamo ‘ricostruire’ la disperazione, la fame necessaria per compiere l’impresa. A fine agosto avevo una squadra competitiva a fine agosto. E anche quella costruita a gennaio dal direttore sportivo Rubino lo era. Se avessimo finito con quei giocatori con cui eravamo partiti o iniziato con quelli della seconda parte, avremmo passato una stagione serena, ma sono successe un sacco di cose che conoscete meglio di me. La confusione è stata generata dal numero di persone che si sono succedute al capezzale del Livorno. Ogni 15’ cambiava riferimento per i giocatori e per me. Quando siamo partiti sembrava tutto bello. Avevamo una buonissima squadra. È arrivato Rubino e ha pure portato quattro o cinque giocatori di livello. Poi con l’arrivo di Navarra è andato via Rubino ed è arrivato Cozzella. Poi è stata la volta di Mariani, Agostinelli, Aimo, Presta, Heller. E ho quasi sempre sentito anche Spinelli. Ognuno
con la propria visione della situazione. Potete immaginare che cosa è venuto fuori da questo caos".