Ds Ospitaletto: "Siamo soddisfatti del cammino, Tunjov un'occasione"

Nel corso dell'appuntamento mattutino di A Tutta C, programma in onda dal lunedì al venerdì sulle frequenze di TMW Radio e su Il 61, è intervenuto Paolo Musso, direttore sportivo dell'Ospitaletto: "Assolutamente sì, non possiamo che essere soddisfatti. Non solo per i punti, che forse sono anche meno di quelli che avremmo meritato per le prestazioni, ma per il percorso complessivo. Dobbiamo ricordarci che siamo una neopromossa, una delle squadre più giovani tra le sessanta di Serie C. Abbiamo tanto da crescere e migliorare. Aggiungo che il calendario delle prime nove giornate è stato piuttosto ostico: abbiamo già affrontato squadre di vertice come Lecco, Vicenza, Alcione e Inter. Nonostante questo, siamo riusciti a offrire buone prestazioni e a portare a casa anche qualche punto. Siamo soddisfatti, senza dubbio".
Il mercato, si sa, non si ferma mai. Anche fuori dalle finestre ufficiali c’è sempre modo di rinforzarsi. Voi lo avete fatto tesserando Tunjov . Come è nata la trattativa e che tipo di giocatore è?
"È stata un’occasione che abbiamo colto al volo. Tunjov ha un background importante: ha già collezionato presenze in Serie A con la SPAL, nonostante la giovane età. Inspiegabilmente si è trovato svincolato a ottobre. Le circostanze di mercato ci hanno permesso di valutare la situazione e anche lui ha preso in considerazione la nostra realtà. È stato con noi alcune settimane per conoscersi con l’ambiente, poi ha deciso di accettare la nostra proposta. È un giocatore duttile, può ricoprire diversi ruoli dal centrocampo in su. Nasce mezzala, ma può fare bene anche l’esterno nel 4-4-2 o nel 4-3-3 a piede invertito. Ha un ottimo mancino, un fisico importante e caratteristiche tecniche notevoli. Deve solo ritrovare la strada che a un certo punto ha smarrito, ma ha tutto per riuscirci".
Siamo solo a metà ottobre, ma le chiedo comunque del prossimo mercato. Avete già iniziato a prepararvi per gennaio?
"L’attenzione per migliorarsi deve essere sempre alta. Non possiamo permetterci di perdere occasioni e dobbiamo arrivare pronti a gennaio: è un obiettivo che mi sono posto. Sicuramente qualcosa cercheremo di fare, per completare e rinforzare la squadra nei reparti dove serve. Non si può pensare di arrivare al mercato senza aver già iniziato a pianificare: qualche dialogo è già iniziato. È presto per dire se porterà a trattative concrete, ma stiamo monitorando tutto con attenzione".
Nei giorni scorsi ho letto di una vostra protesta per alcune questioni arbitrali, in particolare dopo la partita con l’Inter Under 23. Vuole dire qualcosa al riguardo?
"Più che una protesta, è stata una richiesta di equità. Chiediamo solo di essere trattati come tutte le altre squadre, anche se siamo neopromossi e una realtà più piccola. A volte, a caldo, possono uscire parole poco consone, ma non era nostra intenzione creare polemiche. Non credo che le decisioni arbitrali incidano realmente sui punti conquistati. L’ho detto anche ai ragazzi: ciò che abbiamo raccolto rispecchia quello che ci siamo meritati. Forse le prestazioni meritavano qualcosa in più, ma in Serie C basta poco per fare la differenza. Dobbiamo concentrarci su noi stessi e continuare a crescere".
Sabato vi aspetta la sfida con il Cittadella. Che partita si aspetta? E si immaginava un avvio così difficile per loro dopo la retrocessione?
"Ti dico la verità, no. Pensavo che il Cittadella potesse partire forte, da squadra da primi quattro o cinque posti, se non addirittura da podio, a giocarsela con Vicenza e Brescia. Hanno avuto difficoltà, lo dicono i risultati, ma anche certe prestazioni. Li ho visti dal vivo un paio di volte e sono convinto che la vittoria con la Triestina abbia dato loro fiducia. Hanno ritrovato il gol di un attaccante importante come Diaw, hanno cambiato qualcosa a livello tattico e ne hanno beneficiato. Non li considero una squadra da bassa classifica: credo che si riprenderanno presto e torneranno nella parte sinistra della classifica".
Parliamo del vertice. Avete già affrontato squadre come Vicenza e Lecco: secondo lei è il Vicenza la vera favorita per la promozione?
"Il Vicenza, in questo momento, è la squadra più forte. Lo dice la classifica e lo confermano le prestazioni: è solida, completa e ben allenata. Ti confesso che ci teniamo a ricordare che siamo l’unica squadra ad aver fermato il Vicenza: su nove partite, ne ha vinte otto e pareggiato solo con noi, senza segnare. È un dato che ci dà orgoglio. Il Lecco è molto competitivo, con un centrocampo di grande qualità, ma forse gli manca un po’ di profondità di rosa rispetto a Vicenza e Union Brescia. L’Union è ben costruita e darà sicuramente filo da torcere".
Chiudo chiedendole un parere sulle squadre Under 23. L’Inter sta andando molto bene, più di Atalanta e Juventus. Che ruolo possono avere queste formazioni nel sistema calcio italiano?
"Penso che le squadre Under 23 siano una buona idea, se gestite con intelligenza. Permettono ai giovani di confrontarsi subito con un calcio vero, quello dei professionisti, saltando il passaggio troppo lungo in Primavera. Restare troppo a lungo lì può essere penalizzante: un ragazzo del 2006, per esempio, ha bisogno di confrontarsi già con realtà senior. L’Inter è cresciuta molto rispetto alle prime partite, non tanto sul piano tecnico - perché i valori non si discutono - ma sull’approccio alla categoria. Mister Vecchi aveva detto che dovevano cambiare atteggiamento, perché la Serie C è un altro mondo rispetto alla Primavera. Ora l’Inter ha fatto proprio quel messaggio e si vede: quando questi ragazzi capiranno fino in fondo come interpretare il campionato, saranno dolori per tutti. Hanno qualità enormi e un allenatore molto preparato. Io credo che possano stare tranquillamente nei primi quattro posti".
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