Pro Vercelli, Santoni: "Quando devi rincorrere nella testa subentra il panico"

Pro Vercelli, Santoni: "Quando devi rincorrere nella testa subentra il panico"TMW/TuttoC.com
Michele Santoni
Oggi alle 17:20Girone A
di Valeria Debbia

Prestazione offensiva della Pro Vercelli ieri sera a Trento, ma Bianche Casacche punite da un bel gol dal limite dell’area e forse dall’ennesimo episodio dubbio: "Oggi (ieri, ndr) non voglio soffermarmi su quello. Nel secondo tempo abbiamo fatto una grande prestazione: li abbiamo schiacciati, non li abbiamo fatti uscire e abbiamo creato due o tre occasioni" ha spiegato in sala stampa mister Michele Santoni, dribblando le polemiche.

Nel primo tempo, però, la Pro Vercelli ha concesso qualcosa di troppo: "Purtroppo sì. Abbiamo lasciato qualche spazio di troppo, sembrava che loro avessero più fame nelle pressioni. Noi non siamo riusciti a essere cattivi come loro da quel punto di vista, anche se le occasioni sono state più o meno pari. È il prossimo step di maturità che dobbiamo fare. Anche se continuiamo a dire che giochiamo con i giovani, dobbiamo capire che certe gare, se non le puoi vincere, almeno non le devi perdere. E quindi, nei momenti in cui l’avversario è un po’ più dominante, non devi subirlo: devi essere più concentrato, chiudere gli spazi".

Poi nel secondo tempo la squadra piemontese è uscita con energia: "Sappiamo che per qualità e per energia in qualche modo usciamo sempre. Però è diverso uscire sullo 0-0 rispetto a dover rincorrere. Nella testa dei ragazzi subentra un po’ di panico, abbiamo preso alcune decisioni non lucide. Dal punto di vista della qualità non sono contentissimo, ma per intensità e voglia di dominare la gara sì. Quello ormai è il nostro marchio di fabbrica. Lo dico sempre ai ragazzi: quello ce l’abbiamo e non ce lo porta via nessuno. Ma a livello di qualità dobbiamo crescere".

Si riparte quindi dal secondo tempo per preparare la prossima gara? "No, si riparte dal primo tempo, perché quello non dobbiamo ripeterlo. Il secondo tempo è facile, quello lo facciamo sempre. È dal primo tempo che dobbiamo imparare, e certi errori non dobbiamo più farli".