Campobasso, il Molinari in vetta: "Un campo così non si improvvisa"

Campobasso, il Molinari in vetta: "Un campo così non si improvvisa"TMW/TuttoC.com
Stadio Molinari (Campobasso)
© foto di Nicola D'Elisiis
Ieri alle 22:10Girone B
di Valeria Debbia

C’è un campo da calcio, nel cuore del Molise, che ha saputo trasformare ogni partita in un atto di rispetto verso il gioco. È il manto erboso del Molinari di Campobasso, proclamato ufficialmente dalla Lega Pro il migliore terreno di gioco del girone B di Serie C per la stagione 2024/2025. Unico. Inarrivabile. Invidiato.

Lo ha annunciato con una nota ufficiale il presidente della Lega Pro, Matteo Marani, conferendo al Campobasso FC un riconoscimento che va ben oltre i 10.000 euro previsti dal premio: è il tributo a un’eccellenza silenziosa, a un lavoro che raramente conquista le prime pagine, ma che costruisce, zolla dopo zolla, l’idea stessa di professionalità.

Un campo così non si improvvisa. È frutto di ogni alba passata qui, con ogni condizione meteo, ogni imprevisto, ogni sfida. Perché noi, a Campobasso, crediamo che il rispetto del gioco passi anche – e forse prima di tutto – dal rispetto per il campo”, afferma con orgoglio il Responsabile del campo Goffredo Iorio, artefice insieme ai collaboratori Antonio Barattini Cristian Bagnoli di quello che ormai non è più solo un terreno di gioco, ma un simbolo di identità e appartenenza.

Il Molinari è stato l’unico campo dell’intero girone B a ricevere elogi unanimi da parte delle terne arbitrali e degli avversari, giornata dopo giornata. Nessuna sbavatura, nessuna dimenticanza, nessuna concessione al caso: ogni zolla racconta di una dedizione maniacale, ogni linea tracciata parla di passione, competenza, cura.

È una grande soddisfazione per l’intero Club rossoblù, che chiude la regular season con un riconoscimento raro e prestigioso, frutto del lavoro collettivo ma anche dell’ossessione sana per il dettaglio. Quella che fa la differenza tra un buon campo e un campo esemplare.

Nel silenzio delle prime ore del mattino, prima ancora che si accendano i riflettori e che il pallone inizi a rotolare, c’è chi lavora perché tutto sia perfetto. E da oggi, l’Italia del calcio lo sa.