Triestina e Rimini agitano l'estate di Serie C. Potrebbero servire soluzioni inedite, ma è nell'interesse di Lega Pro e FIGC non inizare con un torneo azzoppato

Mancano meno di due settimane alla scadenza del primo agosto che potrebbe gettare un'ombra ancora più pesante sul prossimo campionato di Serie C. A preoccupare sono in particolare due situazioni come quelle legate a Triestina e Rimini – con la Ternana da tenere comunque sott'occhio – che dopo essersi regolarmente iscritte rispettando tutti i parametri, ancora più stringenti rispetto al passato, hanno manifestato immediatamente problematiche di carattere finanziario. Non nuove, per carità, ma che si pensava fossero in fase di risoluzione vista l'iscrizione al campionato (e qui viene sempre da domandarsi il perché i proprietari abbiamo deciso di farlo consapevoli di avere grosse difficoltà non solo per costruire la squadra, ma anche per l'ordinaria amministrazione).
Sia a Trieste sia a Rimini i presidenti – Ben Rosenzweig e Stefania Di Salvo – nelle scorse settimane hanno ammesso le difficoltà ribadendo però la volontà di continuare nel progetto. Come non è dato sapersi a meno che non abbiano il proverbiale asso nella manica (la cessione a un gruppo più solido? Vendita totale dei giocatori (se non si svincoleranno prima) e ripartenza dai giovani? Un'improvvisa eredità dello zio d'America? La vincita al Superenalotto?) da tirare fuori alla vigilia del 1° agosto, prossima scadenza federale, come il più classico dei retroscena. Ma al momento è più che lecito dubitare sulla buona risoluzione delle due situazioni.
Il campionato di Serie C rischia così di partire già azzoppato da due situazioni che sembrano così simili a quelle vissute da Turris e Taranto (ma anche da ACR Messina e Lucchese) nella passata stagione quando arrivarono due esclusioni in corso d'opera che cambiarono radicalmente la classifica del Girone C. In questo caso, qualora Triestina e Rimini non dovessero rispettare la scadenza di agosto, non succederà perché l'esclusione può arrivare solo dopo la seconda violazione delle scadenze e dunque c'è il rischio di vedere al via due squadre che potrebbero esistere ancora per poco rendendo zoppi dopo poche giornate due gironi (quello A e quello B). Una danno d'immagine, l'ennesimo, e un ulteriore campanello d'allarme per tutto il nostro calcio e non solo per la terza serie.
Prevenire uno scenario simile è nel massimo interesse della Lega Pro e della FIGC – che già non se la passano bene a livello di immagine -, ma servirebbe qualcosa di inedito come spiegato dall'Avvocato Andrea Scalco: “Un’eventuale esclusione per mancato rispetto delle scadenze federali, una circostanza mai verificatasi a mia memoria, comporterebbe provvedimenti straordinari da parte della FIGC per evitare un campionato con una squadra in meno. (...) È una situazione complessa, un precedente che potrebbe avere ripercussioni anche nelle stagioni future. L’obiettivo di FIGC e Lega Pro è garantire una competizione regolare fin dalla prima giornata. È preferibile che queste criticità emergano nei mesi estivi piuttosto che a campionato in corso”.
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