Ds Carpi: "Ascoli molto forte, vogliamo giocarcela al meglio"

Il direttore sportivo del Carpi Marco Bernardi ha parlato nel corso della trasmissione pomeridiana di A Tutta C in onda sulle frequenze di TMW Radio e de Il 61 analizzando il momento in casa emiliana e quello della Serie C in generale.
Questa giornata sarà importante non solo nel Girone B, ma in tutta la Serie C, con tanti scontri diretti. Nel vostro girone c’è Arezzo-Ravenna, e poi la vostra sfida contro l’Ascoli, spettatore molto interessato dell’altro big match. Cosa proverete a fare per cercare di battere la miglior difesa d’Europa?
"È una bella sfida. Sappiamo che affronteremo una squadra molto forte: i numeri parlano chiaro, 20 gol fatti e solo uno subito. Stanno viaggiando a vele spiegate, ma anche noi vogliamo giocarcela al meglio. Siamo in un buon momento e cercheremo di metterli in difficoltà, consapevoli di avere di fronte un avversario davvero di alto livello".
Un bilancio di questa prima parte di campionato? Siete al sesto posto nel Girone B, un ottimo inizio. Immagino ci sia soddisfazione in casa Carpi.
"Sì, siamo contenti. Venivamo da un’estate di cambiamento, con una nuova guida tecnica, e volevamo partire bene. Aver raccolto 14 punti ci soddisfa, anche perché arriviamo da due vittorie consecutive: in un campionato equilibrato come questo, riuscire a fare sei punti di fila dà una bella spinta. È un inizio sicuramente positivo, ma restiamo con i piedi per terra: la stagione è lunga e piena di insidie, quindi serve equilibrio. Però partire bene aiuta sempre".
Abbiamo citato l’Ascoli, ma avete già affrontato anche Arezzo e Ravenna, le altre due capoliste. Purtroppo da quelle sfide sono arrivate due delle tre sconfitte stagionali. Che impressioni le hanno fatto le due squadre che domenica si contenderanno il primato?
"Sono due squadre forti, che ci hanno messo in difficoltà. La soddisfazione, però, è di essere sempre stati in partita, giocando a viso aperto. Il Ravenna è più fisico e strutturato, cerca spesso la verticalizzazione; l’Arezzo invece è più tecnico, meno fisico, e davanti ha individualità che stanno facendo la differenza. Due squadre molto forti, ma con caratteristiche diverse".
Secondo lei saranno proprio Ravenna, Arezzo e Ascoli le tre principali candidate alla promozione diretta? Si può dire quale sia la più completa?
"Sbilanciarsi oggi è difficile. Sono tutte e tre forti e stanno tenendo un ritmo importante. Siamo solo a un quarto di campionato, quindi parlare di favorita sarebbe prematuro. Chi avrà più continuità farà la differenza".
Nei giorni scorsi abbiamo avuto ospite anche Enrico Bonzanini, il direttore generale, che parlava dell’importanza di avere un presidente tifoso come Lazzaretti. Ce lo conferma anche lei?
"Assolutamente sì. Avere un presidente come Lazzaretti è fondamentale: è una persona che fa calcio per passione, per trasmettere emozioni, e che tiene tantissimo al territorio in cui è nato e cresciuto. È un presidente presente, che investe in prima persona e ti stimola a dare sempre di più. Avere una proprietà tifosa della propria squadra è un valore aggiunto enorme, direi inestimabile".
Quest’anno siete ripartiti con una nuova guida tecnica, Stefano Cassani. Come è nata la scelta e che tipo di allenatore è?
"È stata una scelta condivisa con il presidente Lazzaretti. Non volevamo stravolgere la filosofia di gioco, anche perché abbiamo mantenuto buona parte della rosa della scorsa stagione. Cassani è un tecnico giovane, emergente, che avevamo seguito con interesse: condivide molte idee con il precedente allenatore, quindi il passaggio è stato naturale anche per i giocatori. È preparato, meticoloso e si è inserito molto bene sia nello spogliatoio che nella mentalità del Carpi. Volevamo un tecnico propositivo, attento alla valorizzazione dei giovani e coerente con la nostra idea di calcio sostenibile. I risultati, finora, confermano la bontà della scelta".
Fare calcio a Carpi non è semplice: nel raggio di pochi chilometri ci sono club di Serie A, B e C. Quanto incide questa concorrenza e come lavorate in questo contesto?
"Hai ragione, nel nostro territorio ci sono realtà importantissime: Bologna, Sassuolo, Parma, Modena, Reggiana, Mantova… Tutte società di alto livello. Per noi le difficoltà principali riguardano il settore giovanile, perché la concorrenza per i ragazzi del territorio è forte. Però questa situazione può anche trasformarsi in un’opportunità: abbiamo ottimi rapporti con queste società e spesso arrivano da noi giovani in prestito o a titolo definitivo. Quest’anno, ad esempio, abbiamo Rosetti dal Bologna, Pitti dal Cesena e Scacchetti dal Sassuolo. Quindi, se gestita bene, la concorrenza può diventare collaborazione".
Ultima domanda, direttore: una curiosità di mercato, anche se gennaio è ancora lontano. Prevedete qualche intervento invernale, magari in qualche reparto specifico?
"Oggi è presto per dirlo. Siamo concentrati sul presente e mancano ancora tre mesi al mercato. La rosa è omogenea, anche se dobbiamo gestire qualche infortunio, ma nel complesso siamo soddisfatti della struttura della squadra. Da dicembre in poi valuteremo, come è normale fare, ma al momento non ci sono esigenze particolari£.
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