Perugia, Gemello: "Non si può avere paura di giocare a calcio"

Perugia, Gemello: "Non si può avere paura di giocare a calcio"TMW/TuttoC.com
© foto di Stefano Scarpetti
Oggi alle 16:30Girone B
di Giacomo Principato

7 sconfitte consecutive per il Perugia, numeri assurdi per una formazione che alla vigilia del campionato veniva data tra le accreditate per la lotta alla B. Ultima tappa del disastro biancorosso Pineto, dove la squadra di Piero Braglia ha perso 3-0 anche per la complicità del portiere Luca Gemello che nel post-partita prende la propria dose di colpe. “Sarebbe brutto nascondersi in questa situazione. Bisogna prendersi le proprie responsabilità, io per primo. Noi siamo consapevoli della gravità del momento. C’è un solo modo per uscire da questa situazione, unendoci e lavorando - le parole, riprese da Calciogrifo.it, a UmbriaTV -. Non c’è altra strada. Il mister era presente nel momento in cui ci siamo detti alcune cose dopo la partita. Siamo consapevoli della gravità della situazione ma anche di poter ribaltare la situazione attraverso unione e lavoro”.

Forti e responsabili le parole dello scuola Torino: “In questo momento noi calciatori siamo i primi a prenderci le nostre responsabilità. Il mio errore di oggi ha tagliato le gambe ai miei compagni. In questo momento vedi tutto nero quando prendi gol. Il mister in queste settimane ci ha dato un’impronta della reazione che c’è stata. Abbiamo creato delle occasioni. Questa è la strada ma un 3-0 non si può commentare in maniera positiva, passerei da stupido. Dobbiamo unirci, è un momento veramente difficile. Chi tiene al Perugia si deve unire. Quando sono arrivato qua a Perugia non mi sarei mai immaginato di trovarmi in una situazione del genere. Sono il primo ad essere dentro la bufera. Non ci sono alibi, la società prenderà le sue decisioni, noi dobbiamo farci un esame di coscienza. Dobbiamo reagire perché questa stagione non è ancora da buttare via. Non possiamo arrenderci ad ottobre. La squadra ha una cattiveria dentro che deve venir fuori in qualsiasi modo. E’ giusto prendere gli insulti, giusto che siamo sotto assalto dei giornalisti. Siamo dei buoni giocatori e non possiamo rendere così. Siamo i primi a dover trovare una soluzione”.

A chi parla di problematiche mentali, la risposta è chiara: “E’ un altro alibi che si deve smettere di usare. Non si può avere paura di giocare a calcio. Ovviamente quando vieni da diverse sconfitte e non riesci ad esprimere sul campo quello che proviamo e facciamo in allenamento diventa difficile. Io credo in questo gruppo perché vedo potenzialità. Ogni partita arriviamo qua con un pensiero positivo perché questo gruppo lavora a mille all’ora. Dobbiamo chiuderci in una bolla”.