Pres Forlì: "Nuovi investitori? Servono soldi veri, di avventurieri è pieno il mondo"
Gianfranco Cappelli, presidente del Forlì, ha commentato ai colleghi de Il Resto del Carlino l’aumento di capitale appena deliberato e il momento della squadra. Sull’operazione che porta il capitale sociale a 100 mila euro: "Abbiamo rimpinguato le casse sociali perché dovevamo farlo, dopo gli sforzi onerosi precedentemente sostenuti. Tutti i soci credono fermamente nel progetto e ci hanno assecondato. Oggi siamo più compatti che mai". E sul possibile ingresso di nuovi investitori: "Qui non c’è nessuno legato alla poltrona. Se qualcuno è interessato al Forlì per condurlo sempre più in alto, noi siamo apertissimi a sederci attorno a un tavolo". Però avverte: "Di avventurieri è pieno il mondo" e "servono soldi veri, non si scappa".
Sulle tre sconfitte consecutive e l’ultima sotto la neve: "In questo momento siamo tranquilli. Qualche sconfitta ci può stare, ma l’ultima è stata “particolare” perché sfido chiunque a giocare sotto una bufera di neve e su un campo del genere, sintetico e nemmeno di ultima generazione. Si scivolava come sull’olio". L’obiettivo resta chiaro: "Sappiamo di dover pedalare per raggiungere i punti necessari alla salvezza".
Spazio anche al mercato di dicembre: "C’è ancora un po’ di tempo davanti, ma è chiaro che sappiamo dove intervenire. Starà al mister e al direttore sportivo portare profili al vaglio della società".
Sugli arbitraggi: "Il Forlì è stato più volte bistrattato dalle decisioni arbitrali. Oggi avremmo potuto avere qualche punto in più…". E quindi sul FVS: "È un esperimento fallimentare. È uno strumento assurdo, disarmante. Un bluff. Almeno nell’85% dei casi l’arbitro non cambia idea perché per lui diventa mortificante ammettere di aver sbagliato".
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