Cosenza, Buscè: “Ci manca la mentalità di Serie C, così non si cresce”

Un pareggio che lascia l’amaro in bocca quello maturato al “Viviani” tra Sorrento e Cosenza (2-2). Avanti due volte, i rossoblù si sono fatti riprendere dai padroni di casa, pagando ancora una volta disattenzioni difensive costate care. Nel post partita, Mister Buscè non ha nascosto la propria delusione per un risultato che definisce “figlio di mancanze mentali più che tecniche”.
“Siamo stati raggiunti due volte, e sempre nello stesso modo: su cross. È un nostro grande difetto, che ci portiamo dietro dall’inizio della stagione – ha dichiarato Buscè –. Questa squadra deve acquisire la mentalità di Serie C, non quella di chi pensa di poter gestire. Se vai due volte in vantaggio, la partita la devi portare a casa. Il problema è tutto lì: ci manca quella cattiveria, quella concentrazione che in questa categoria fanno la differenza. E mi dispiace, perché i ragazzi danno tutto, ma non basta. Quando segni al 74’ e prendi gol al 78’, vuol dire che non hai ancora capito cosa serve per vincere certe partite”.
L’allenatore ha poi ampliato la riflessione, invitando la squadra a una presa di coscienza: “Serve una sterzata, non possiamo continuare a leccarci le ferite ogni volta. Abbiamo sempre provato a fare la partita, su ogni campo, ma in certi momenti bisogna essere pratici. Quando non puoi vincere, non devi perdere; e quando la partita la devi vincere, non puoi pareggiarla. Le tre vittorie consecutive ci avevano forse illuso, nascondendo difetti che ora stanno emergendo. Ci manca la cattiveria sotto porta e in fase difensiva. Dobbiamo capire che non siamo un cigno bianco, ma un brutto anatroccolo che deve ancora diventare grande. Solo con umiltà e lavoro possiamo riuscirci”.
Buscè ha poi chiuso guardando al futuro: “Mercato? Ora non serve parlarne. Da qui a gennaio ci sono tante partite e dobbiamo concentrarci su chi abbiamo. Ci sono ragazzi che danno tutto, ma ci perdiamo in un bicchier d’acqua. Il rammarico è tanto, perché anche oggi abbiamo giocato, costruito, lottato, ma ci ritroviamo con un punto che ci va stretto. Bisogna farsi tutti un esame di coscienza, me compreso. Solo così potremo crescere davvero come squadra”.
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