Crotone, Longo: "Vittoria aiuta, ma come antibiotico: se lo prendi 2 giorni, malattia non debellata"
Reduce dal rotondo successo casalingo contro il Sorrento, il Crotone è atteso domani dalla trasferta sul campo dell'Audace Cerignola. Due squadre che rendono meglio proprio lontano da casa: la squadra pitagorica ha finora collezionato 3 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta fuori casa, il Cerignola ha vinto le ultime due trasferte e anche a Salerno. In casa invece fatica ancora: l’ultima vittoria interna è alla terza giornata.
"Se il Crotone può avvantaggiarsi di questo fattore? Incontreremo una squadra che nelle ultime due giornate ha fatto molto bene e si è ristrutturata mentalmente. Maiuri parla di un Cerignola più pratico e tignoso - ha spiegato nella conferenza della vigilia mister Emilio Longo. - Saranno due squadre consapevoli delle proprie forze e in un buon momento di maturità. Sul fattore casa/trasferta: in un campionato con equilibri così sottili, il “dove” conti meno del “come”. Mi auguro che emergano più i limiti della squadra che gioca in casa, ma soprattutto che il Crotone continui a lavorare con umiltà, consapevolezza e voglia di portare a casa il risultato".
Il Cerignola segna il 33% dei gol dopo il 76’: "Se abbiamo pensato a qualcosa per evitare l’arrembaggio finale? Spero ci sia il loro arrembaggio finale: significherebbe che abbiamo dominato i primi 75 minuti e li abbiamo messi in difficoltà. Il Cerignola non merita la classifica che ha: è tra le squadre che tira di più in porta nel girone. Servirà una partita di grandissima intensità, perché corrono tanto e con mentalità. Dovremo essere bravi a leggere gli spazi, vincere i duelli e restare corti".
Saranno 8 giorni intensi: Cerignola, Coppa Italia a Potenza col Sorrento e poi Giugliano in casa: "Se ho già pensato a rotazioni? Per domani non penso a rotazioni: c’è stato il recupero necessario. Dopo Cerignola valuteremo. Chi resterà fuori domani sarà probabilmente molto utilizzato martedì in Coppa. L’obiettivo primario resta fare risultato domani".
Nelle ultime quattro giornate quattro capoliste diverse, squadre di rango che inciampano su campi impensabili. È un girone C complesso perché livellato in alto o in basso? "È semplicemente equilibratissimo. Quando c’è equilibrio è difficile dire se è “alto” o “basso”. Il coefficiente di difficoltà è altissimo: Cosenza, Monopoli e altre si stanno avvicinando alle prime tre. È un campionato durissimo".
La vittoria interna di domenica sembra aver liberato l’ambiente: "Se possiamo dire che la parola “crisi” è archiviata? Noi ci siamo posti l’obiettivo di isolarci e lavorare con passione e amore per quello che facciamo. Non basta dire “lavoro”: per noi è passione quotidiana. La vittoria aiuta, ma è come l’antibiotico: se lo prendi solo due giorni la malattia non è debellata. Siamo in crescita, anche nelle tre partite perse i numeri non erano così diversi da quelle in cui abbiamo vinto. Dobbiamo consolidare la continuità. Se continuiamo così, tra qualche tempo potremo dire di essere usciti dalla crisi e di poter fare il campionato di vertice che tutti ci aspettiamo".
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