Fabian Tait ❤ Jasmin Veronese

La rubrica di TLP, con le interviste alle compagne dei calciatori in Lega Pro: mogli, compagne e fidanzate si raccontano
26.05.2017 23:00 di  Claudia MARRONE   vedi letture
Fabian Tait ❤ Jasmin Veronese

Fabian Tait, centrocampista classe 1993 ma soprattutto capitano del Sudtirol, della squadra della sua città, quella con la quale ha avuto anche la fortuna di diventare un calciatore professionista: il sogno di ogni bambino. Una carriera comunque conquistata con merito e con tanti sacrifici, anche se forse per il buondo calciatore è stato più semplice quello che il conquistare la fidanzata! Ma, dopo un lungo corteggiamento, è riuscito nell’intento. E adesso è proprio lei, Jasmin Veronese, a raccontare ai lettori di TuttoLegaPro.com la loro storia d’amore.

Jasmin, come vi siete conosciuti tu e Fabian?

“Sono ormai cinque anni che ci conosciamo, dall’ottobre del 2012, quando lui iniziò a scrivermi ma io, che sono un po’ orso, per così dire, non lo consideravo, stavo bene da sola. Pochi mesi dopo, era gennaio del 2013, sapendo che io ero in un bar che di solito frequentavo, si presentò li per passare la serata, e da quel momento è scattata la scintilla anche a me. O meglio, dopo una settimana!”.

Stavolta devo prendere le parti del fanciullo…quanto lo hai fatto penare! Non oso immaginare se dovrà chiederti di sposarlo…(ridiamo, ndr)

“L’idea di un futuro insieme comunque c’è, ma per il momento siamo giovani…quindi avrò tempo di migliorare!” (ridiamo di nuovo, ndr).

Mi sembra però di capire che appunto qualche progetto, forse imminente, c’è.

“Come dicevo, per ora siamo giovani e dobbiamo pensare a sistemare altro, ma è nei programmi l’andare a convivere”.

Sarebbe anche una buona palla al balzo da cogliere, visto che, salvo ulteriori stravolgimenti di mercato, lo avrai vicino casa per un bel pò…o no?

“Ha firmato da poco, è vero, ma se dovessero esserci dei cambiamenti sarà tutto da valutare. Con il cuore ti dico che lo seguirei se dovesse allontanarsi tanto, ma io qui a Bolzano lavoro nella dritta di famiglia, quindi devo anche pensare a questo aspetto, ai giorni d’oggi lavorare è importante”.

Qualche viaggetto però, negli anni indietro, te lo sei fatto: come hai vissuto quei momenti?

“Si, qualche viaggetto si, perchè agli inizi della nostra storia lui giocava al Mezzocorona, poi si trasferì all'Altovicentino, che comunque non è lontanissimo da qui. Fra l’altro andavamo a scuola, ma per fortuna io ho avuto una famiglia che mi ha aiutata tanto, e ha sempre sostenuto Fabian”. 

Come minimo sono più loro che seguono il calcio rispetto a te!

“Esattamente! (ridiamo, ndr) Però è stato un lungo percorso di conversione, che mio papà era più propenso ai motori che al calcio, al massimo guardava solo le partite della Nazionale, ma con il tempo si sono appassionati tutti, tanto che anche mia nonna segue tantissimo Fabian. E i miei alle volte vengono con me allo stadio”.

Sono cattiva se ti chiedo la regola del fuorigioco???

“Si, perché non saprei rispondere! (ridiamo ancora, ndr) Hanno provato a spiegarmela, anche i miei cognati, ma proprio non mi entra in testa…caso perso!”.

Però almeno il gol lo saprai riconoscere…quante dediche dopo?

“Per il momento i gol segnati li ha dedicati tutti alla mamma e alla nonna. Ma va bene così”.

Con te avrà quindi compensato con i regali, giusto?

“Devo riconoscere che mi coccola e mi vizia molto, non mi fa mancare niente. Per me anche una semplice cena con lui è un pensiero meraviglioso”.

Pensi che il suo lavoro abbia in qualche modo influenzato la vostra vita di coppia?

“Onestamente io la nostra storia la vivo bene, anche i sacrifici e le rinunce che vanno fatti non mi pensano: alla fine, quindi, non penso che la nostra vita di coppia sia stata influenzata dal calcio. Anzi, lo sport ha aiutato molto Fabian, ma comunque in generale, nella sua crescita, ti inquadra in tante cose, e io ho visto come lui è maturato anche grazie al suo lavoro. Per il quale, per altro, vive: la Serie B con il Sudtirol l’avrebbe meritata, è anche molto legato alla maglia”.

Quale pensi sia stato il momento calcisticamente più bello per il tuo fidanzato?

“Sicuramente quando è approdato in Lega Pro dopo al Sudtirol, dopo esperienze positive sia in Eccellenza che in Serie D: essere diventato un professionista è stato davvero un bellissimo passo. Poi la grande gioia di giocare nella squadra della sua città non è cosa di poco conto”.

Però, presa da una spinta di buonismo nei confronti di Fabian, dopo che mi ha confessato di essere un po’ un orso, non ti ho chiesto una cosa essenziale: i suoi pregi e i suoi difetti!

“Devo spuntare alcune cose, che di difetti ne ha tanti! (ride, ndr) A parte gli scherzi, parto dai pregi…quello più grande è che mi sopporta! E non è semplice gestirmi, sono testarda, ma lui mi capisce e sa filtrare bene. Poi è anche un ragazzo molto determinato, umile, dolcissimo, non ce ne sono tanti come lui. Mh, adesso con tutti sti complimenti non mi vengono però i difetti! (ridiamo, ndr) Ecco, mi è subito venuto in mente: è testardo anche lui, e vuole sempre avere ragione. Ma giuro che non saprei dire altro, la bilancia pende dalla sua parte”.

C’è qualcosa in particolare che vuoi dirgli tramite questa intervista?

“Voglio semplicemente dirgli che deve continuare così, perché oltre che un grande uomo a livello umano è anche un grande professionista, deve sempre metterci lo stesso impegno, io sono molto orgogliosa di lui: è un grande. Faccio spesso fatica a esternare le mie emozioni, e mi dispiace non avergli mai detto queste cose, ma davvero le penso. Se un domani avremmo dei figli, vorrei fossero come lui, con la stessa dedizione alla vita e lo stesso spirito di sacrificio”.

 

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