Francesco Ferrini ❤ Laura Pigino

Francesco Ferrini, esterno sinistro classe 1985, recentissimo acquisto dell’U.S. Alessandria 1912. Giorni intensi per il ravennate, che dopo il contratto con il club piemontese, si prepara a firmare un altro decisivo “contratto”: il matrimonio! Francesco sposerà infatti domani pomeriggio la compagna Laura Pigino, che ai lettori di TuttoLegaPro.com racconta la loro storia d’amore e qualche “segreto” sull’imminente cerimonia.
A nome di tutta la redazione i migliori auguri alla coppia per un giorno così speciale!
Laura, come vi siete conosciuti tu e Francesco?
“Ci siamo conosciuti nel 2007 su un social network, lui giocava a San Benedetto, poco distante da casa mia. Una sera poi decise di passare dal mio paese, Porto Recanati, e uscimmo a mangiare una pizza… da lì non me lo sono più scollato (ride, ndr)".
Il titolo della rubrica è “Ho sposato un calciatore”, ma dalle informazioni in mio possesso mi sa che per voi si addice meglio il titolo “Sto per sposare un calciatore”…
(Ridiamo, ndr) “Eh sì, proprio domani pomeriggio ci sposiamo, a Porto Recanati…”.
Periodo “tosto” però: se il Pavia avesse disputato i play off o i play out?
“Rimandavamo la data di matrimonio. A parte gli scherzi, sapevamo che questo anno era un anno di transizione per la società, anche se la speranza play off io e Francesco l’avevamo. Di play out invece, per fortuna, nemmeno a parlarne”.
Al di là del periodo, chi dei due ha fatto la proposta di matrimonio?
“In realtà è dal 2008 che abbiamo in mente di sposarci (ride, ndr). Nel nostro primo anniversario Francesco, con tanto di proposta in riva al mare e anello, mi chiese di sposarlo, ma con il fallimento della Sambenedettese abbiamo preferito aspettare per avere maggiori sicurezze economiche. Un’altra proposta è arrivata poi due anni fa, con la nascita di nostra figlia Viola…e adesso ci siamo decisi”.
Qualche anticipazione sul matrimonio devi comunque darcela: velo o non velo?
“Non velo, fa troppo sposa classica, ma noi siamo più anticonformisti”.
Le fedi saranno portate da vostra figlia?
“Esatto…speriamo che riesca ad arrivare all’altare! Ancora non ha capito bene la storia, pensa che la prima volta che mi ha vista con il vestito mi ha detto di toglierlo. Poi però ne abbiamo preso uno per lei simile al mio…”.
Come anticipazioni possono bastare. Adesso parlaci di Francesco come padre: pregi e difetti.
“Il suo pregio è il suo difetto: la severità. A volte fa bene a esserlo per contenere la piccola che è davvero vivace, ma altre volte è troppo perché Viola non si azzarda a fare niente”.
Ci dici invece un pregio e un difetto di Francesco come uomo?
“Di pregi ne ha tantissimi, è buono, servizievole, altruista. Di difetti sinceramente non ne ha molti, ci scontriamo solo per il suo essere troppo, ma davvero troppo, puntiglioso”.
Veniamo adesso al calcio giocato: quale è stato il momento calcisticamente più bello per il tuo futuro marito? E ricordi un momento particolare che ha influenzato la vostra vita di coppia?
“Di sicuro i momenti più belli nella carriera di Francesco sono stati il primo anno a San Benedetto (stagione 2007-2008, ndr) e lo scorso anno a Spezia, l’anno del triplete. Per quanto invece riguarda il calcio nella coppia è normale che un po’ influisca, ma non ha mai cambiato sensibilmente niente nel rapporto”.
Hai avuto la fortuna di non muoverti molto da quando state insieme: solo Spezia e Pavia. È stato per te un problema seguire Francesco?
“No, un problema non è mai stato, l’ho sempre seguito volentieri e sono riuscita ad abituarmi in fretta anche al clima di Pavia, molto diverso dal clima marittimo in cui ho sempre vissuto. Solo questo anno con la bimba è stato un po’ più complicato perché non ho gli aiuti che avrei avuto rimanendo vicino a casa”.
Segui il calcio?
“Da quando sto con Francesco sì, prima no, mai seguito”.
Ok, allora non ti chiedo di spiegarci il fuorigioco. È il mio personale regalo di matrimonio…
“Grazie, sei gentilissima. Io di solito per il fuorigioco urlo quando urlano gli altri… (ridiamo, ndr)".
Qualche goal te lo ha dedicato?
“Sì, tre goal: uno a San Benedetto, due a Pavia, l’unica doppietta in vita sua. Poi l’ultima giornata di campionato ha portato la bimba in campo: era felicissima. È stata la sua dedica a Viola in questo anno che non è riuscito a segnare”.
Quale è invece il regalo più bello che ti ha fatto?
“Sicuramente Viola! Scegliere tra quelli materiali mi è difficile, me ne ha fatti tanti belli…e comunque nessuno comparabile all’emozione di diventare genitori”.
C’è una cosa in particolare che vuoi dirgli tramite questa intervista?
“Voglio dirgli che è la persona migliore che abbia mai conosciuto, anche solo per il fatto di sopportarmi, e mi auguro che rimanga sempre così. Gli auguro anche di non perdere mai la passione che mette in tutto ciò che fa”.
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