Stefano Gori ❤ Giulia Sala

La rubrica di TC, con le interviste alle compagne dei calciatori in Lega Pro: mogli, compagne e fidanzate si raccontano
29.12.2018 00:00 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
Stefano Gori ❤ Giulia Sala
© foto di TuttoC.com

Stefano Gori, portiere classe '96 attualmente in forza al Pisa, squadra della quale è sicuramente punto saldo, tra i migliori, probabilmente, in termini di rendimento quando il girone di andata è ormai terminato. Ma se il calciatore è cresciuto tanto nel corso del tempo, parte del merito va sicuramente alla maestra d'eccezione che ha in casa, la compagna Giulia Sala, che ai lettori di TuttoC.com racconta la loro storia d’amore...e qualche retroscena sportivo!

Balzo all'indietro: come è nata la storia d'amore tra te e Stefano?
“La nostra storia è iniziata ufficialmente il 23 dicembre 2017, dopo un anno di corteggiamento gli ho detto il magico “Si”. Può sembrare un’eternità, ma la distanza mi ha condizionata molto inizialmente perché lui per il suo lavoro era a Bari e io a Milano. La prima volta, però, ci siamo incontrati nel 2015 in occasione di un’amichevole, Legnano-Milan, ma personalmente non lo conoscevo, poi di nuovo fine 2016 in occasione di una gara di campionato a Brescia, contro il Bari, e solo in quell'occasione ci siamo presentati, anche se il primo messaggio è stato a gennaio 2017, un messaggio scherzoso su Instagram nato dal fatto che entrambi, mentre giocavamo a tombola con amici e parenti, avevamo fatto ambo, e da lì è poi iniziato tutto. Ma ripeto, all’inizio era difficile, Stefano ha sempre fatto avanti e indietro Bari-Milano poi Bari-Milano-Brescia quando nel giorno libero andava a trovare anche la sua famiglia, ma da me passava sempre anche per quell’ora libera che aveva, ero il suo primo pensiero. Tanti videochiamate iniziali, ci vedevamo una volta a settimana, fino a quando poi è stato mandato in prestito a Piacenza, e la distanza era diminuita di parecchio, solo un’oretta. Iniziammo a vederci più spesso, a dicembre mi fidavo completamente di lui per tutto quello che mi aveva dimostrato, a gennaio 2018 siamo poi andati a convivere, prima a Piacenza e ora siamo a Pisa. Diciamo che la vita mi è completamente cambiata”.

Mi sorge spontanea una domanda: ma tu che ci facevi sempre per gli stadi???
“Ho passato 3 anni al Milan nel settore giovanile come dirigente accompagnatore, da quando è iniziato il progetto dell’Uefa per il calcio femminile nelle squadre di Serie A con l’obbligo di avere o un settore giovanile o una prima squadra. Il Milan ha pensato di costruire tutto dal principio, ragion per cui ho iniziato al Vismara con la categoria Pulcini, salendo poi alle Esordienti fino alle Giovanissime Regionali. Nei tre anni, per passione mia, ho conseguito l’esame Uefa C di allenatore cosa che mi ha dato modo di imparare di più e approfondire certe tematiche”.

Che bellezza! Sfatiamo insieme il mito che le donne nel calcio non possono starci!
“Purtroppo la mentalità italiana è sempre stata prettamente maschilista nel mondo del calcio e stravolgere tutto è complicato, ma pian piano sono certa che ci riusciremo e ci riusciranno. Fin da bambina nessun genitore si immagina che la propria figlia giocherà a calcio perché dovrà fare altro, questa è l’idea. Ma io son sempre stata un maschiaccio, giocavo a calcio nelle pause scuola, ho iniziato in diverse società e ho smesso quando ho iniziato il percorso con il Milan perché comunque tra i vari impegni universitari, partite e altro arrivi a dover fare delle scelte. Credo però che le donne nel calcio dovranno esserci, a patto che siano però competenti e preparate ma soprattutto con la vera passione per questo sport perché a pochi è rimasta davvero, e sentir parlare sempre e solo di calcio come business è abbastanza una vergogna”.

Cosa ti ha lasciato quell'esperienza?
“Sono state tre stagioni bellissime, ricche di emozioni ed esperienze indimenticabili, pur comunque in un ambiente difficile soprattutto in questi tre anni fatti di cambi societari: si sentiva la pressione anche nel “piccolo ambiente”, hai comunque grandi responsabilità e al mio arrivo avevo 20 anni. Ma una delle cose più belle era vedere crescere le ragazze, così come tutto il settore giovanile, mi sentivo a casa, ero sempre a San Siro per aiutare in campo con Milanello, la mascotte, i bambini agli highfive”.

Tanta formazione, quindi: dai consiglia anche a Stefano per il suo lavoro?
“Si, con lui condividiamo tutti”.

Ma come si è approcciato lui al tuo lavoro?
“Stefano conosceva bene l’ambiente in cui mi trovavo, in primis perché dal Milan ci era passato poco più di un anno prima di conoscermi e poi perché è anche il suo mondo. Mi è sempre stato accanto soprattutto nell’ultima stagione e verso la fine è riuscito a venire a vedere qualche nostra partita e ad accompagnarmi a San Siro”.

Chiedere a te la regola del fuorigioco sarebbe semplice: ti chiedo quindi perché una bambina dovrebbe avvicinarsi al mondo del calcio.
“Il calcio per me è il gioco più bello del mondo, soprattutto da bambini quando si pensa solo a divertirti, a stare con gli altri, a fare squadra, a imparare, a dimostrare ai genitori che ti guardano dalla rete di essere il più bravo di tutti così come al tuo allenatore. I momenti in spogliatoio, sono cose che ti porterai e che ricorderai tutta la vita. In Italia non c’è uno sport che può essere paragonato al calcio per le emozioni che ti da. Questo ovviamente è solo il mio pensiero”.



Dei tuoi momenti abbiamo parlato, passiamo al tuo compagno: quale è stato per lui il momento calcisticamente più bello?
“Il momento più bello della sua carriera, fino ad ora, secondo me lo sta vivendo adesso per la continuità che ha sul campo. Quello che lui vorrà sempre fare è “giocare a calcio” a prescindere dalla squadra e categoria che si ritroverà. Ogni giorno non vede l’ora di allenarsi, di giocare e migliorarsi”.

Per un portiere, non segnando, è più difficile fare dediche: ti ha mai riservato una qualche sorpresa?
“Al saluto in campo prima del fischio di inizio, sapendo già dove sono seduta perché mi cerca durante il riscaldamento, mi saluta e abbiamo un gesto simbolico nostro che facciamo sempre. Un momento bellissimo di questa prima parte di stagione, sicuramente è stato a Carrara quando a fine partita è venuto da me sotto la tribuna, mi ha dato un bacio e mi ha detto “lo sai vero che io ti amo da morire”. Ma se mai gli dovesse capitare di fare un gol nella sua carriera, cosa non da tutti i giorni dato il suo ruolo, spero solo di essere presente perché sicuramente sarà da parte mia nei suoi confronti la dedica più bella del mondo”.

Faccio quella materialista: quale è invece stato il regalo più bello che ti ha fatto?
“Il regalo più bello per entrambi è stato il viaggio, a giugno, a New York. Soprattutto per lui che non era mai stato all’estero se non per impegni calcistici, e poi è stata la nostra prima vacanza insieme”.

Il calcio è sostanzialmente voi: ma ha mai influito sulla vostra vita di coppia?
“In senso stretto no, ma ammetto che all’inizio è stata dura allontanarmi dalla mia famiglia, dagli amici, da quella che per 20 anni è sempre stata la mia casa, tanto che il primo giorno che sono arrivata a Piacenza, a casa di Stefano, sono scoppiata in lacrime. Ma penso sia una cosa normale, poi pian piano mi sono abituata alla distanza anche se ancora “soffro” un pochino a star sola quando è in trasferta, avendo tutti lontani, sembra facile ma non lo è”.

Beh, gli spostamenti hanno il loro peso...
“Ammetto che aver fatto tre traslochi in un anno e non è stata una passeggiata...Milano-Piacenza-Pisa! E per ora mi è andata di lusso perché siamo solo all’inizio! (ride, ndr) Fino all’ultimo minuto di mercato sei sempre lì nel dubbio, ma conoscendo bene il suo lavoro è stata una scelta che si, mi ha cambiato la vita, ma che rifarei mille volte perché per amore si fa tutto”.

Parlate anche di progetti a più lungo termine?
“Diciamo che ne parliamo ogni giorno, tra poco faremo un anno di convivenza, siamo sempre insieme e non riuscirei più a staccarmi da lui come lo scorso anno. Si parla un po’ di tutto, dal creare una famiglia insieme, al matrimonio. Siamo entrambi giovani, tempo ne avremo per tutto”.

Quindi, se già parlate di quello, sono più i pregi che i difetti del tuo compagno!
“Stefano è l’uomo che ho sempre voluto al mio fianco, soprattutto dopo tutto quello che mi ha dimostrato. Prevalgono i pregi, si, perché è affettuoso, protettivo, geloso nel giusto, educato, ridiamo sempre insieme...ci siamo proprio trovati in tutto. Ma un difetto che lui sa benissimo di avere è che molte volte non ascolta perché è distratto e un po’ disordinato in casa!”

C'è in qualcosa in particolare che vuoi dire a Stefano attraverso questa intervista?
“Siamo quasi alla fine di questo 2018, domenica abbiamo festeggiato 1 anno di convivenza. Questo anno è stato il più bello della mia vita, è la verità, e gli dico grazie perché è merito suo. Gli dico solo di non cambiare mai, di amarmi ogni giorno che verrà come fa sempre”.

Un giorno a Milano
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Che romantici!
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Una gita...fuori porta!
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Stefano e Giulia
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Una giornata di relax
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Un selfie di Giulia e Stefano
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Cheese!
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