Caos Foggia, il Rimini riuscirà a finire la stagione? Catania e Benevento sulla carta più forti della Salernitana

Caos Foggia, il Rimini riuscirà a finire la stagione? Catania e Benevento sulla carta più forti della SalernitanaTMW/TuttoC.com
Oggi alle 00:08Il Punto
di Luca Esposito

Editoriale di oggi che si apre con un focus sul Foggia. Come abbiamo ripetuto più volte durante questi anni, al netto di qualche episodio di cronaca nera che certo non può infangare l'immagine di una tifoseria passionale come poche in Italia, una piazza del genere meriterebbe quantomeno un pizzico di serenità. Dopo un'estate particolarmente difficoltosa e con lo staff tecnico che ammetteva candidamente che "a Foggia non vuole venire nessuno", ecco che si è registrato un altro colpo di scena che rischia di minare il clima all'interno dello spogliatoio. Delio Rossi, beniamino del pubblico tornato sulla scena per aiutare quella che ha sempre definito la sua squadra del cuore, aveva rassegnato le dimissioni. Facile immaginare che le ultime operazioni di mercato e le difficoltà organizzative del club abbiano costituito elementi sufficienti per valutare un doloroso passo indietro, un gesto che ha sorpreso gli esponenti della società e della dirigenza. Dopo un lungo confronto il caso è rientrato, ma se già alla seconda giornata (per di più dopo una vittoria) ci sono mal di pancia, tensioni e incomprensioni non osiamo immaginare cosa accadrà da qui alle prossime settimane. Era chiaro da tempo che il progetto Canonico avesse subito un ridimensionamento per problematiche economiche, con la penalizzazione in classifica cartina al tornasole di quanto sta accadendo in casa rossonera. Tuttavia il mister avrà fatto i conti con una situazione evidentemente ancor più complessa, soprattutto ora che si può attingere solo dagli svincolati e che l'organico non appare pronto per puntare ad una salvezza tranquilla. Un vero peccato. Non se la passano benissimo neanche altre realtà che hanno rischiato finanche l'estromissione dal campionato. A Trieste si è dimesso il presidente Ben Rosenzweig, ma il club assicura che a breve ci sarà un nuovo assetto dirigenziale e si potrà ripartire per dare uno slancio diverso ad una blasonata ormai tristemente etichettata come nobile decaduta. A Rimini 11 punti di penalità, querelle stadio (pare in via di risoluzione) e calciatori completamente spaesati: riusciranno i biancorossi a completare la stagione? Sarebbe già un grande traguardo viste le premesse. Non ha problemi di questo genere, ma è comunque nell'occhio del ciclone il Cosenza targato Guarascio. Qualcosa dal mercato potrebbe ancora arrivare, ma l'appello di mister Buscè è rimasto inascoltato: "Può bastare poco per cambiare gli obiettivi. Per un determinato traguardo stiamo bene così, se vogliamo alzare l'asticella c'è una società che sa cosa bisogna fare". Il segnale non è arrivato, gli ultras disertano e contestano all'esterno dello stadio anche durante il match perso forse immeritatamente contro la Salernitana.

A proposito dei granata, il mercato si è chiuso con il colpo Ferraris e con gente di categoria come Tascone, Quirini e Frascatore. A nostro avviso, anche per ridestare una piazza fredda e diffidente dopo il doppio salto all'indietro, serviva il "colpo", un po' come accadde nel 2007 con Arturo Di Napoli e nel 2014 con Gabionetta e Calil. C'è poi anche un problema relativo alla comunicazione, visto che la proprietà continua a non parlare con la gente e con la stampa locale riferendo, a livello nazionale, d'aver fatto tutto il possibile per allestire una rosa di spessore. Considerando invece che il diktat era anzitutto quello di cedere possiamo dire che si è persa l'occasione per ripagare Salerno di un amore incondizionato sfociato in zero contestazioni e nella sottoscrizione di quasi 5000 abbonamenti. Iervolino un giorno dovrà spiegare come si possa passare dai 20 milioni di euro sul tavolo per prendere Pinamonti e il sogno Cavani ad un ridimensionamento del genere. Salerno aveva scritto una pagina di storia del calcio nazionale passando dalla D alla A in 9 anni e mezzo e con due coppe in bacheca. Chi ha sostituito Lotito, Mezzaroma e Fabiani, dopo una partenza super, ha fatto flop e questa squadra, pur competitiva e interessante, appare un gradino sotto a Catania e Benevento che certo avevano il vantaggio di partire da una base già solida, ma che hanno investito senza badare a spese. Vedete Vigorito che, in un secondo, è stato capace di ribaltare la situazione Tumminello tesserandolo mentre a Brescia era tutto pronto per le visite mediche. Alla fine si parla tanto di progetti e poesie, ma sono i soldi e la voglia di investire a determinare il buon esito delle trattative.