Catania: due offerte per sperare. E bomber Moro non si tocca. Messina, la tregua armata ha fatto danni: i due grandi nomi che non arriveranno

25.01.2022 01:00 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
Catania: due offerte per sperare. E bomber Moro non si tocca. Messina, la tregua armata ha fatto danni: i due grandi nomi che non arriveranno

Editoriale dedicato a due situazioni delicate, entrambe sicule.

Iniziamo dal Catania, atteso da due settimane di fuoco. Per evitare la scomparsa, entro l'11 febbraio, qualcuno dovrà presentare un'offerta con base d'asta di un milione di euro per prelevare la società etnea. Doppia buona notizia: due gruppi hanno chiesto informazioni in merito. Massimo riserbo ma un pizzico di speranza in più, in attesa che dalle intenzioni si passi ai fatti. 

I fatti, al momento, sono che con poco meno di quattro milioni si rileva il club e si pagano i debiti sportivi (che non devono essere saldati tutti in un'unica soluzione, postilla non di poco conto). C'è da dire anche che tali debiti potranno essere mitigati dai crediti sportivi: minutaggio ma anche plusvalenze. Due già arrivate, quella di Calapai volato in B e quella di Maldonado finito al Catanzaro che vuol diventare corazzata. Un'altra è in arrivo, con il 16enne Borriello sommerso dalle richieste di Serie A e B. Poi, però, tutto dovrà essere rimandato a fine stagione. Perché i giocatori stessi non vogliono lasciare la barca rossazzurra. 

Dieci giorni fa, in un mercoledì qualsiasi, lo spogliatoio etneo ha deciso: si resta compatti fino alla fine. Una scelta presa convintamente dai giocatori che ha reso ancor più orgoglioso mister Baldini. E dire che al direttore Pellegrino, in queste settimane, sono giunte non poche richieste: Albertini, Clayton, Monteagudo, Piccolo, Pinto, Rosaia, Russini, Russotto e Zanchi sono stati cercati ma l'esito è stato per tutti uguale. In più c'è Sipos, richiesto addirittura in B. Anche qui nulla da fare, anche perché gli etnei sognano di riscattarlo a fine stagione. 

Guai a dimenticare di vista Luca Moro: il Padova ha chiesto più volte al suo attaccante di ritornare in Veneto ma la punta ha deciso sempre di rimanere fino al termine della stagione in prestito a Catania. Pazienza se al posto della vetta nel Girone A lotterà per la salvezza nel Girone C. E pazienza se, con l'esonero di Sogliano, il lunghissimo e lauto contratto col Sassuolo rischia di saltare. Moro, comunque, non si muove da Catania, puntando ai 30 gol in stagione. Mirabelli, da nuovo direttore patavino, probabilmente dovrà rassegnarsi.

Passiamo al Messina.

Stagione di passione per i peloritani, che rischiano di perdere il treno della C appena raggiunto. Il peccato originale di una stagione nata male sta alla fonte: l'accordo estivo tra il patron Sciotto e il direttore Lo Monaco. L'amore tra le parti, nonostante le dichiarazioni di rito, non è mai scoccato. A dicembre sono arrivate le prime dimissioni, respinte all'inizio dell'anno nuovo. Ma più che di pace, tra le parti è scattata una tregua armata. E al primo motivo di screzio, relativo a dei minoritari costi di gestione, è saltato di nuovo il banco. Un mese perso, in pratica. E non un mese qualsiasi, ma quello del calciomercato invernale.

Con l'addio di Lo Monaco sono arrivate anche le dimissoni del DS Argurio. Una scena già vista nella carriera dell'ormai ex dirigente dei peloritani, quando in Croazia scelse di lasciare il proprio posto, nonostante l'Hajduk Spalato lo volesse ancora. In quel caso la scelta nacque dopo l'addio al club dell'amico Bjelanovic. Anche in questo caso un contratto lasciato sul piatto: di due anni e mezzo quello messinese, non proprio bruscolini. 

Da ricordare, in questa prima parte di stagione, anche la telenovela allenatore: si è partiti con Sullo in quota Argurio, si è passati a Capuano scelto da Lo Monaco e adesso in panca c'è Raciti, fino a ieri alla Primavera. Con Novelli, voluto da Sciotto, a più riprese a un passo dalla panchina. Adesso tutte queste patate bollenti passano al nuovo direttore, Marcello Pitino. Che avrà solo una settimana per completare la rosa.

A tal proposito: Argurio aveva trovato l'accordo con l'ex Parma Baraye e stava discutendo con un pezzo da novanta come Kragl per un suo approdo in giallorosso. Due trattative praticamente interrotte col cambio della guardia. E che difficilmente torneranno a essere prese in considerazione.