Il calcio ha perso il suo D10s: Maradona ci ha fatto innamorare del pallone. C’è una punta in Lega Pro che segna quanto Ibra e può ripercorrere la strada di Luca Toni. Il Sona sogna la Lega Pro con Maicon

26.11.2020 00:00 di  Nicolò Schira  Twitter:    vedi letture
Il calcio ha perso il suo D10s: Maradona ci ha fatto innamorare del pallone. C’è una punta in Lega Pro che segna quanto Ibra e può ripercorrere la strada di Luca Toni. Il Sona sogna la Lega Pro con Maicon
TMW/TuttoC.com

Oggi siamo tutti un po' più tristi. Ci ha lasciato il più grande calciatore della storia: Diego Armando Maradona. Se molti di noi fanno questo mestiere così come tanti bambini si avvicinano al mondo del pallone il merito è di uno straordinario artista come El Diez argentino. Diego, infatti, resta uno dei calciatori più amati del pianeta. Genio e sregolatezza allo stato puro. Maradona si era ritrovato più volte sospeso tra la vita e la morte a causa dell’abuso di sostanze stupefacenti. La dipendenza dalla cocaina l’aveva portato a un passo dall’autodistruzione nei primi anni Duemila, prima di disintossicarsi a Cuba. Negli ultimi tempi tutto sembrava procedere per il meglio, con i demoni che albergavano nel suo animo scacciati. Merito anche del calcio, il suo amore più grande. Da allenatore le soddisfazioni non erano state le medesime di quando da calciatore accarezzava il pallone con il suo sinistro magico, tuttavia il ritorno in panchina era conciso con un Diego sereno e lontano dalle vecchie tentazioni. Nell’ultimo lustro lo stile di vita era diventato regolare e lontano dal cliché del campione dannato. Con Maradona protagonista delle cronache soltanto per alcune dichiarazioni provocatorie e non per la condotta della propria esistenza. Nell'ultimo mese le cose sono precipitate. Prima la delicata operazione al cervello poi l'arresto cardio-respiratorio che gli è stato fatale. Il mondo del calcio via social si stringe intorno a una delle sue più grandi leggende. Un fuoriclasse capace di vincere da solo un Mondiale (Messico 1986) e regalare 2 incredibili scudetti al Napoli. Vincere dove non ci era mai riuscito nessuno l'ha reso leggenda. Se quando si ritirano i campioni bisogna ritirare la maglietta... oggi devono ritirare il pallone! Ci mancherai Dieguito..
 

Veniamo ora alle cose di Lega Pro. Il presidente Ghirelli ci legge con grande attenzione e passione, il che ci fa piacere e lo ringraziamo di ciò. Soltanto una piccola precisazione: l'idea di sospendere parzialmente i campionati in C era ed è coltivata da alcuni club della terza serie come manifestato anche pubblicamente in alcune dichiarazioni da certi tesserati. Non una proposta giornalistica, pertanto a sto giro il Pres ha sbagliato interlocutore per la sua risposta. Detto ciò concentriamoci sulle note liete della terza serie come Mattia Bortolussi. L'unico attaccante del calcio professionistico che regge i ritmi di sua maestà Zlatan Ibrahimovic. Dieci gol per lo svedese, altrettanti per il goleador del Cesena. Uno di quelli che ha fatto gavetta e mangiato il pane duro della Lega Nazionale Dilettanti, dove si è messo in luce con il San Sepolcro. Undici reti che gli valsero il salto nei professionisti con la Lucchese prima dello sbarco a Novara, dove per la prima volta va in doppia cifra in C. Una intuizione dell’allora Diesse azzurro Moreno Zebi, che in estate lo rivuole alle sue dipendenze a Cesena. E in Romagna Bortolussi esplode: a fine novembre ha già eguagliato il suo record di gol in Lega Pro e sogna in grande. A 24 anni è ancora in tempo per raggiungere il grande calcio, un po’ come capitò a un certo Luca Toni. O per restare agli ex cesenati Hubner e Giaccherini. In fondo non è troppo tardi. E Borto-gol adesso si gode parallelismi numerici con Ibra. Roba da far tremare i polsi. Mai smettere di sognare...

Sognano ad occhi aperti un clamoroso salto nei professionisti anche i tifosi del Sona, matricola veronese di Serie D. Società seria e progetti ambiziosi tanto da essere in dirittura d’arrivo per l’ingaggio dell’ex Inter e Roma Maicon. Proprio lui, il laterale destro brasiliano protagonista del Triplete nerazzurro 2010. Un nome incredibile che alza le attenzioni mediatiche nei confronti della società di Marco Valbussa, capace di pilotare in 8 anni gli scaligeri dalla Prima Categoria alla D. Con vista sulla Lega Pro. L’obiettivo da provare a centrare nel giro di 2-3 anni. Anche grazie alle idee del giovane direttore sportivo Claudio Ferrarese, specialista in promozioni tra B e C con le maglie di Toro, Verona e Spezia. In campo spiccava per dribbling e fantasia, ora prova a stupire dietro la scrivania. Dopo Della Fiore in difesa può arrivare al Sona un altro big.