L'invasione di campo di Balata e l'obbligo di tutelare le società. Avellino, è già tempo di pensare alla prossima stagione

15.10.2022 00:00 di Luca Esposito Twitter:    vedi letture
L'invasione di campo di Balata e l'obbligo di tutelare le società. Avellino, è già tempo di pensare alla prossima stagione
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Editoriale di oggi che si apre con un focus sull'Avellino. Qualcuno, in terra irpina, riteneva fosse esagerato parlare di ultima spiaggia quando siamo soltanto all'inizio della stagione, ma la sconfitta dei biancoverdi in casa del Crotone porta a -12 il distacco dal primo posto utile per la promozione diretta. Se è vero che la rosa allestita dalla società non è paragonabile alle attuali prime della classe, è altrettanto vero che una piazza del genere non può ritrovarsi tagliata fuori dai giochi dopo appena un mese e mezzo. A questo punto, non ce ne voglia lo staff tecnico, ma servirebbe uno scossone. Certo, la settimana prossima ci sarà il turno infrasettimanale e viene difficile ipotizzare un esonero di Taurino in caso di malaugurato risultato negativo, ma è concreto il rischio di scendere in campo in uno stadio vuoto e con la curva che potrebbe spingere meno del solito in virtù di una forte delusione. La domanda è: avrebbe senso, a gennaio, operare l'ennesima dispendiosa rivoluzione sapendo che la vetta è irraggiungibile e che i playoff saranno una lotteria difficilissima da vincere? Ci vorrebbe davvero un'assunzione generale di responsabilità dopo i proclami e lo scaricabarile che caratterizzarono i mesi precedenti. Sarebbe più credibile resettare tutto e promettere l'allestimento di una rosa fortissima per la prossima stagione: ad oggi Crotone, Catanzaro e Pescara sono inarrivabili, tanto vale salvaguardare il bilancio e proiettarsi al futuro con rinnovate ambizioni. Le squadre, caro presidente, si fanno a luglio e la cura può essere spesso peggiore del male.
Complimenti invece ad un'altra campana come la Gelbison che, con la nuova guida tecnica, ottiene la terza vittoria in altrettante partite acuendo la crisi di un Foggia apparso privo di identità e che rischia di scendere in campo in uno Zaccheria versione polveriera e non dodicesimo uomo proprio ora che servirebbe la mano della gente.

A proposito di Campania, sabato scorso è stato premiato il professore Salvatore Campitiello che è tesoriere dell'Ordine dei Giornalisti e presidente dell'Assostampa. Al Torre  di Pagani un meritato riconoscimento per un professionista con decenni (40 anni) di illustre carriera, lo ricordiamo con orgoglio in veste di corrispondente della Gazzetta dello Sport. Fatta questa doverosa digressione, torniamo all'analisi globale della Lega Pro. Dopo la Reggiana, tocca ad un'altra corazzata incassare cinque reti da una matricola. I biancoscudati tornano sulla terra e incassano un pokerissimo sul campo della Pergolettese nel giorno in cui anche Vicenza e Novara fanno flop. Che possa essere, alla lunga, il Pordenone a prendersi la scena? Malissimo la Carrarese che, come ogni anno, parte forte e poi s'affloscia mentre devono ancora trovare continuità e identità ben definita Cesena, Ancona, Gubbio, Pescara ed Entella che hanno alternato successi di rilievo a pesanti e inaspettati ko. Chiudiamo con una domanda: perchè Balata, presidente della Lega B, ha fatto questa invasione di campo mostrando perplessità circa la disputa delle gare alle 12:30? Non è la prima volta che addetti ai lavori cercano di dare consigli non richiesti al presidente Ghirelli, uno che ha sempre dimostrato di saper fare da sè con esperienza e buonsenso. Assodato che il Governo, da tre anni a questa parte, non ha fornito aiuti e risposte concrete, è necessario che ogni Lega si gestisca come meglio crede e nessuno, più di Ghirelli, conosce le problematiche economiche dei club e le esigenze di presidenti ormai stanchi di investire senza ritorno.