LA STAGIONE DEGLI ESONERI. NON SIAMO NEANCHE A DICEMBRE E GIA' SONO 21. RIETI, BISCEGLIE, AVELLINO: A CACCIA DI TRANQUILLITA' E DI RISULTATI.

26.11.2019 00:00 di Dario Lo Cascio Twitter:    vedi letture
LA STAGIONE DEGLI ESONERI. NON SIAMO NEANCHE A DICEMBRE E GIA' SONO 21. RIETI, BISCEGLIE, AVELLINO: A CACCIA DI TRANQUILLITA' E DI RISULTATI.
© foto di TC

Sandro Pochesci e Mauro Zironelli ieri sono stati gli ultimi in ordine di tempo. Parliamo ovviamente, specifichiamo per chiarezza, di allenatori esonerati. Una quotidianità in questa stagione di Serie C, metaforicamente parlando, ma non troppo. Sì, perché basta fare un rapido calcolo, aiutati magari da uno schema riepilogativo, e scopriamo che con questi due, siamo arrivati a ventuno esoneri da inizio stagione. Parliamo di esoneri, appunto, non di dimissioni. Quelle le mettiamo da parte. Tra l'altro il Bisceglie ha bissato il precedente esonero di Vanoli ed è la prima società a cambiare due volte panchina in questa stagione. Non che sia una novità in Serie C. Ma quel che sorprende ad oggi sono le tempistiche. Ventuno appunto, come detto, in venti club diversi. Il che sta a significare un terzo delle squadre di campionato. 

Un dato che possiamo tranquillamente confrontare con lo scorso torneo, quando di questo periodo erano stati tredici. E a fine torneo erano stati trenta in tutto, in ventitrè squadre. Il trend quindi è in crescita, ma ovviamente con accezione negativa. Come mai? Domanda retorica. Proviamo comunque a rispondere. Mai come quest'anno forse c'è stata poca pazienza. Non puntiamo il dito sulla programmazione approssimativa, è davvero difficile pensare che un club ingaggi un tecnico - o lo confermi - pensando ad un esonero. Che comporta dei costi accessori, visto che a meno di risoluzione del contratto bisogna continuare a pagargli lo stipendio. Appunto poca pazienza invece, la voglia spasmodica di risultato, sembrano essere risultate determinati. Certo, non entriamo nel merito delle decisioni dei singoli club, in alcuni casi il cambio ha dato i suoi frutti, mentre in altri decisamente no, ma è il gioco del calcio. E le scelte vanno ponderate bene.

Non sappiamo se sia un caso, ma tre club del Girone C di Serie C che hanno cambiato tecnico in questo momento stanno vivendo situazioni piuttosto complicate. Parliamo del già citato Bisceglie, di Rieti e Avellino. Se gli irpini, col successo proprio contro i laziali, hanno ritrovato il sorriso dal punto di vista dei risultati, in attesa di una svolta societaria che dovrebbe mettere al sicuro il futuro del calcio biancoverde, dopo settimane di incognite. Proprio gli amarantocelesti, passata la nottata, devo necessariamente rimettersi in careggiata. Con il ritorno di patron Curci la stagione, quantomeno dal punto di vista societario, sembra salva. Ma bisogna tornare a tirare fuori gli artigli proprio come in quelle settimane nelle quali regnava l'incertezza ma la squadra vinceva a ripetizione. 

Tutta da comprendere invece la situazione in casa Bisceglie. Con un patron che ha già annunciato il disimpegno a fine stagione, dirigenti che si sono dimessi e informazioni frammentarie e spesso erronee, il club è in caduta libera in classifica. Tre punti in nove gare con la gestione Pochesci hanno fatto precipitare la posizione dei pugliesi. Canonico aveva risposto in settimana, a sorpresa, con l'ingaggio di tre calciatori svincolati, comunque di livello, Armeno, Karkalis e Letizia. Mossa da interpretare per chi ha già detto di non voler proseguire la sua avventura nel calcio. Così come un nuovo esonero. Potrebbero non essere i soli ribaltoni. C'è la forte sensazione che gennaio vedrà una rivoluzione molto profonda a Bisceglie, così come potrebbe avvenire sia a Rieti che Avellino, con diversi addii. Speriamo non di altri allenatori.