Possibile che questa Lega Pro non interessi a nessuno? Non si tiri troppo la corda, i presidenti si stanno scocciando

04.02.2023 13:28 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
Possibile che questa Lega Pro non interessi a nessuno? Non si tiri troppo la corda, i presidenti si stanno scocciando
TMW/TuttoC.com

In attesa di capire chi sarà il presidente della Lega Pro, ci soffermiamo su quanto sta accadendo in queste settimane così concitate. Partiamo da una riflessione triste, amara, ma supportata dai fatti: la terza serie non interessa a nessuno! Piaccia o no la verità è questa. Una categoria che potrebbe essere un trampolino di lancio per allenatori e calciatori viene invece presa scarsamente in considerazione e appare una voce isolata in un contesto di disorganizzazione generale in cui si parla da lustri di riforme senza che nessuno esca allo scoperto assumendosi le proprie responsabilità. Ci mettiamo anche nei panni di quei presidenti che spendono tanti soldi e che, alla lunga, potrebbero scocciarsi per la scarsa collaborazione delle istituzioni. E ci riferiamo anche alle amministrazioni comunali e alla querelle relativa alle strutture. Il Giugliano neopromosso sta facendo grandi cose pur senza poter giocare nel proprio stadio, nello scontro diretto col Messina c'erano appena 50 paganti al Partenio di Avellino e i tifosi non possono certo sobbarcarsi chilometri per vedere le partite...in casa. A breve ci potrebbe essere un confronto con l'amministrazione comunale, sarebbe il caso di venire maggiormente incontro a imprenditori coraggiosi che hanno ancora voglia di spendere in questo sport che, a certi livelli, non garantisce ricavi. Se poi ci aggiungiamo anche alcuni episodi arbitrali che hanno penalizzato i campani possiamo dire che il quadro è completo e che la proprietà ha tutte le ragioni per vivere questa fase con insofferenza al netto di una classifica che appare tranquilla. Anche a Castellammare ci sono state polemiche, col presidente Langella che ha quasi minacciato di andarsene. Facciamo un discorso generale: chi mi legge sa perfettamente che sono un sostenitore del designatore Ciampi, ma ora è necessario catechizzare le giacchette nere perchè gli errori si ripetono settimana dopo settimana. Le società che spendono vanno tutelate, alla lunga presidenti che fanno calcio con passione rischiano di scocciarsi. Il VAR metterebbe tutto a tacere - forse - ma i costi sono elevatissimi e, ad ora, appare utopistico immaginare che la tecnologia possa venire in soccorso di chi, in buona fede, purtroppo sbaglia.

Parentesi sul mercato. Sta lavorando bene il Pordenone, con Gucher colpo finale e una rosa che può puntare davvero al grande salto. Non si sono mosse granché Crotone, Pescara (laddove Colombo viene riconfermato nonostante un bimestre horror) e Reggiana, ma gli amaranto - al pari del Catanzaro - non avevano effettivamente bisogno di nulla. Il colpo Marconi dà invece ulteriore spinta all'Avellino, possibile mina vagante nei playoff anche grazie all'esperienza di Rastelli. Se poi il Partenio tornerà a riempirsi sarà davvero dura per tutti. Chiudiamo con una panoramica dei tre gironi, col raggruppamento A che vede la solita bagarre nelle primissime posizioni e un Vicenza che perde ancora in casa. Modesto era partito benissimo, ma appena il calendario s'è complicato sono emersi limiti inaspettati se si considera il valore oggettivo della rosa. Bene il Trento (5 vittorie e un pareggio nelle ultime sei gare), a Trieste regna sovrano un clima di confusione che non aiuterà a compiere l'impresa. Nel girone B Cesena ed Entella stanno mostrando ottime cose, ma questa Reggiana è apparentemente inarrivabile. E' stata la giornata record per gol segnati nei minuti di recupero, la vittoria dell'Ancona con eurogol di Melchiorri al 95' è l'emblema. Nel girone C, infine, mini-crisi per il Taranto che, dopo una serie di 0-0, perde il derby di Foggia e si conferma peggior attacco del 2023.