Un sottile filo rosso unisce Catanzaro a Monza. Quattro giornate per illudere o deludere: pronti gli scongiuri di Carrarese e Crotone insieme a Pordenone, altrettanti a Piacenza, Alessandria e Messina

20.09.2022 00:00 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
Un sottile filo rosso unisce Catanzaro a Monza. Quattro giornate per illudere o deludere: pronti gli scongiuri di Carrarese e Crotone insieme a Pordenone, altrettanti a Piacenza, Alessandria e Messina
© foto di TC

Iniziamo questo editoriale con una piccola nota extra rispetto all'argomento che vorremmo in realtà trattare. Ma dopo quanto occorso domenica al 'Brianteo' di Monza (o meglio U-Power Stadium, ma il nome storico dell'impianto rende più epica la narrazione), non possiamo non ricordare questo dato: in 93 anni di storia, solo una squadra era riuscita a conquistare la sua prima vittoria in serie A contro la Juventus, come accaduto appunto domenica al Monza grazie al gol del 'vichingo' Gytkjær. Si tratta del 'nostro' Catanzaro, che il 30 gennaio 1972 sconfisse i bianconeri alla 16^ giornata con un gol di Angelo Mammì, scomparso nel 2000, e a cui oggi è intitolata la curva Est del Ceravolo sotto cui aveva segnato la rete più importante della sua vita. È vero, alla fine della stagione la Vecchia Signora vinse lo scudetto (il 14° della sua storia) mentre i giallorossi tornarono in B ma a distanza di 50 anni ancora si parla di questo evento.

Definita la breve postilla iniziale, partiamo con la parte principale della nostra analisi: quella che abbiamo già avuto modo di definire 'la retorica delle prime quattro giornate. Traiettorie già scritte o semplicemente in fase di elaborazione? Poche per sentenziare o sufficienti per stabilire ciò che accadrà da qui alla fine?'. Già, perché in Serie C sono solo quattro le giornate finora disputate. E allora la domanda che ci poniamo è: quattro giornate possono essere già esemplificative di un lungo percorso che prevede altre trentaquattro (34!) gare da affrontare? Quattro giornate sono oggettivamente poche. O no? 

L'anno scorso, dopo questo lasso di tempo, avevamo Padova e Pro Vercelli a punteggio pieno e Südtirol attardato di due lunghezze in coabitazione con l'AlbinoLeffe: sappiamo tutti che poi la lotta fu a due tra biancoscudati e altoatesini, con questi ultimi a spuntarla all'ultima giornata e i patavini a leccarsi le ferite in finale playoff vedendo trionfare il Palermo. Mentre l'AlbinoLeffe si perse nei meandri del campionato, non riuscendo a raggiungere neppure i playoff, minitorneo da cui vennero eliminate le Bianche Casacche al secondo turno del girone. Guardando in coda, invece, Seregno e Pro Sesto erano bloccate a quota 1: le due lombarde, infatti, dovettero lottare per la salvezza fino all'ultimo, coi primi che però la videro inesorabilmente sfumare e i secondi che la afferrarono all'ultimo respiro ai playout. Nel Girone B nessuno si ritrovava a punteggio pieno: il Pescara veleggiava a 10 punti, con un poker di squadre a rincorrere a quota 8 (Gubbio, Reggiana, Cesena e Siena), addirittura il Modena - poi promosso - era fermo al palo, a quota 6. Eppure, nel corso delle giornate, quel raggruppamento divenne famoso per la lotta a due tra Reggiana-Modena. In coda un solo punto per Pistoiese, Fermana e Viterbese ed infatti le tre si ritrovarono presto invischiate nella lotta per la sopravvivenza, con le prime due precipitate poi in D e la terza salvatasi per il rotto della cuffia ai playout. Complicato guardare a posteriori il Girone C, vista l'esclusione in itinere del Catania: gli etnei erano ancora in gioco e Bari e Monopoli comandavano la classifica con 10 punti, mentre in coda erano ferme a quota 2 Fidelis Andria, Vibonese e Monterosi. Nonostante i punti tolti causa scomparsa rossazzurri, il Bari venne comunque promosso, mentre il Gabbiano si leccò le ferite qualificandosi ai playoff da quinto, arrendendosi al Catanzaro al secondo turno nazionale. Dei tre fanalini fu il Monterosi a uscire alla distanza centrando gli spareggi promozione, mentre la Vibonese finì diretta in D e la Fidelis si salvò ai playout.

Nella stagione 2020/21 - iniziata tardi per colpa del Covid e che vide trionfare Como, Perugia, Ternana, nonché l'Alessandria ai playoff - alla quarta giornata trovavamo in vetta Lecco (10 punti) nel Girone A coi lariani attardati di una sola lunghezza, Modena e Feralpisalò (9) nel Girone B con gli umbri fermi addirittura a quota 4. In coda - tolto il Livorno che venne poi penalizzato - a un solo punto c'erano AlbinoLeffe, Olbia e Lucchese ma delle tre solo i rossoneri retrocessero direttamente in D, la Celeste riuscì persino a qualificarsi per i playoff mentre i sardi ottennero una tranquilla salvezza. Nel Girone B sempre a quota 1 erano fermi Arezzo e Fermana e proprio i toscani finirono diretti tra i dilettanti, mentre i marchigiani strapparono la permanenza in categoria. Non possiamo esprimerci sul Girone C a causa del rinvio delle prime tre giornate di Bisceglie e Foggia, oltre all'esclusione del Trapani che portò il raggruppamento a 19 squadre, oltre a non riuscire a dare una forma precisa alla graduatoria.

Tolta poi la stagione 2019/20, troppo influenzata dalla pandemia, ci affidiamo a quella ancora precedente: Carrarese, Piacenza ed Arezzo in vetta al Girone A con 10 punti e la Virtus Entella attardata di una lunghezza. Saranno poi i liguri a vincere il campionato, con le altre tre a lottare ai playoff, con gli emiliani a giocarsela fino all'ultimo respiro. L'Arzachena era ferma a quota 0 eppure il campo - e la testardaggine di mister Giorico - ne sancirà comunque la salvezza (sfumata per problemi societari). Nel Girone B erano Fermana e Pordenone a spiccare al primo posto (anche loro 10 punti), con il Monza a ruota (brianzoli a quota 9): eppure i marchigiani faticheranno per un posto al sole ai playoff mentre i soli Ramarri voleranno infine in cadetteria. Feralpisalò, Sambenedettese e Fano ferme a quota 2 non lotteranno poi tutte per non retrocedere: i granata non si schioderanno dall'ultimo posto mentre i Leoni del Garda duelleranno fin quasi alla fine per il secondo posto così come i rossoblù per i playoff. Nel Girone C Juve Stabia e Trapani - col senno di poi - avevano già effettivamente messo in chiaro ciò che ci si sarebbe dovuti aspettare nel corso dell'anno: poker di vittorie (come Crotone e Carrarese attualmente) e lotta serrata verso la B agguantata poi dalle Vespe. Anche gli zero punti della Paganese erano - sempre col senno di poi - l'indizio di un campionato tormentato culminato con la retrocessione.

Nella stagione ancora prima erano effettivamente bastate quattro giornate per comprendere che il Girone A avrebbe vissuto la lotta in vetta Livorno-Robur Siena, così come la retrocessione del Gavorrano (a 0 punti), mentre la Giana Erminio (capace di raccogliere un solo punto) avrebbe poi agguantato i playoff. Il Girone B, invece, ci portava in dote la parabola negativa del Pordenone: primo a 10 punti e poi ai playoff con grandi difficoltà; ma allo stesso tempo quella positiva della Reggiana, bloccata a 1 punto e poi a battagliare per il secondo posto fino agli sgoccioli. Nel Girone C in vetta il Monopoli (10 punti) e Lecce attardato di tre lunghezze: giallorossi che poi avrebbero festeggiato la promozione e il Gabbiano imbottigliato nel traffico dei playoff. Racing Fondi in coda a 1 punto e poi retrocesso dopo ai playout.

Andiamo ancora indietro? Nel 2016/17 nel Girone A l'Alessandria veleggiava a quota 12 e alla fine fu la Cremonese (distante allora 2 lunghezze) a festeggiare, mentre Lucchese, Robur Siena, Prato e Lupa Roma erano bloccate in coda a 2 punti, coi laziali a piangere la retrocessione finale post-playout e lanieri a celebrare invece la salvezza. Nel Girone B trovavamo sempre il Pordenone in vetta (10 punti) e la Samb a tallonarlo a un punto: risultato? Venezia (a -2) infine promosso. Forlì e Teramo fanalini di coda a 1 punto, coi romagnoli poi retrocessi ai playout e gli abruzzesi, al contrario, restati in categoria. Il Girone C aveva già messo in chiaro che la lotta promozione sarebbe stato un fatto privato tra Lecce e Foggia (appaiati a 12), con questi ultimi a gioire a fine campionato con un incredibile distacco di 11 punti. In coda la Paganese - ferma a 1 - avrebbe invece ingranato nel corso del campionato arrivando a giocarsi i playoff.

Pordenone, Carrarese e Crotone (con queste ultime due, come già evidenziato, a punteggio pieno) faranno i debiti scongiuri, altrettanti ne faranno Piacenza, Alessandria e Messina: quattro giornate possono tracciare già un percorso che si proseguirà con più o meno difficoltà, possono illudere, possono deludere, possono far sognare per poi svegliarsi terrorizzati nel cuore della notte o tranquilli e sereni. Quattro giornate possono essere tutto o niente: possono convincere una dirigenza a gettare alle ortiche un progetto, sconfessandolo con un esonero (d'altronde siamo già a quota cinque, più un dimissionario). Possono, al contrario, persuaderla a dare fiducia nonostante tutto.

Sarebbe bello andare a ripescare tutti i titoli a otto colonne scritti dopo quattro giornate per poi vedere quanto nel lungo periodo si sono realizzati. Perché in fondo è l'equilibrio che spesso ci manca. E allora viviamocele una alla volta queste giornate, ricordando che un pensiero esposto oggi potrebbe già non essere più valido domani.