Cozzolino a TLP: "Questa Spal non c'entra niente con la Seconda Divisione: valiamo il quarto posto. Quel primo gol in Serie A..."

Noi di TuttoLegaPro.com abbiamo contattato in esclusiva Giuseppe Cozzolino, attaccante classe '85 che con i suoi gol (già quattro) e la sua esperienza sta trascinando la Spal fuori dalle zone pericolose della classifica.
Cozzolino, punta napoletana, esordì con due stagioni nell'allora Serie C1 a Giulianova. Poi venne acquistato dal Lecce, con cui giocò una stagione da protagonista in Serie A: 25 presenze e 2 reti nel 2005/2006, quando i salentini retrocedettero. La stagione successiva si divise tra i salentini (in B) e il Chievo (in A), senza però trovare molto spazio né la via del gol. Cozzolino scese poi Prima Divisione, dove veste le maglie di Cremonese, Potenza, Como e Andria, con alterne fortune. Poi, le ultime due stagioni trionfali alla Pro Patria, in Seconda Divisione, prima dell'attuale avventura alla Spal, finora soddisfacente a livello personale. La squadra, però, deve rialzarsi per piazzarsi nelle posizioni utili per la promozione nella Lega Pro unica. Segue l'intervista completa a bomber Cozzolino.
Come descriveresti questa Spal?
"Sto vivendo una grandissima esperienza: sono in una grande società, una piazza importante. Sul campo abbiamo avuto alcuni problemi, ma nell'ultima partita contro il Porto Tolle abbiamo dimostrato di avere ottime basi da cui ripartire per fare un grandissimo campionato. Direi che possiamo definirci una squadra promettente: abbiamo tanti giovani bravi, che appena riusciranno a far scoccare la scintilla nelle loro prestazioni ci faranno fare un salto di qualità importante".
Ormai da dieci giorni Gadda è subentrato a Rossi: cos'è cambiato?
"Mi preme dire che mi dispiace, perché quando c'è un cambio di allenatore significa che le cose non vanno bene e la responsabilità è sempre di tutti. Mister Gadda non poteva certo inventarsi chissà quali soluzioni tattiche in così poco tempo, però è stato bravo a lavorare sull'aspetto mentale. I due tecnici hanno un approccio diverso: mister Rossi era abituato ad una squadra più esperta, con cui lavorare più a livello tattico. Gadda invece lavora e comunica di più coi giovani; penso che il suo approccio sia più appropriato nel nostro contesto".
Zero sconfitte in casa, zero vittorie in trasferta: come commenti questa tendenza?
"In casa siamo spinti da un pubblico eccezionale, da quella carica agonistica che il Mazza riesce a darci. In trasferta, avendo una squadra giovane ed avendo passato un momento non facilissimo, non siamo ancora riusciti a trovare il modo di fare risultato, pur facendo comunque qualche buona prestazione. A Rimini sarà dura, loro non hanno mai perso in casa: speriamo capiti domani".
In estate il presidente Mattioli aveva parlato di obiettivo sesto posto. Ti senti di condividere?
"Guarda, quest'anno purtroppo o per fortuna otto squadre salgono dirette nella Lega Pro unica, quindi tutte si sono attrezzate per piazzarsi nella prima metà della classifica e mantenere la categoria. Considerando questo, anche il semplice ottavo posto non sarebbe male, pur non mettendo limiti alla provvidenza. Di certo il nostro è un organico validissimo, con tanti ragazzi di qualità. Giocatori come Varricchio e Paro non hanno bisogno di presentazioni, ed è anche grazie a loro e ad altri ancora che secondo me il nostro organico vale le prime quattro posizioni".
E' opinione di molti che, dopo la fusione con la Giacomense, una squadra blasonata come la Spal non possa mancare nella futura Lega Pro unica. Sentite la pressione di chi non può fallire?
"Beh, quando si gioca per piazze importanti la pressione è ovviamente un pochino diversa. Con tutto il rispetto della Giacomense, non è la stessa cosa: l'interesse di pubblico e media è ben diverso. Sentiamo questa responsabilità, è giusto e bello così. Indossare questa maglia è qualcosa di eccezionale. Sono stati fatti dei progetti ambiziosi da persone importanti, che credono molto in quanto è stato costruito. Noi siamo ben consapevoli di questo e vogliamo raggiungere il nostro obiettivo quanto prima possibile".
La tua stagione è iniziata bene: quattro reti più una annullata nel discusso match di Renate
"Si, a livello personale sono soddisfatto e non voglio di certo fermarmi proprio ora. Anche perché contano i risultati della squadra, che non sta rendendo per quelle che sono le sue potenzialità ed è in una situazione di classifica non certo tranquilla. Dobbiamo crescere a livello collettivo".
Con Varricchio componi una coppia-gol da urlo: strano vedervi in Seconda Divisione...
"Sai, fosse per me vorrei giocare in Serie A (ride, ndr). Massimiliano è solo un paio d'anni che milita in questa categoria. Io mi ci sono ritrovato, un po' per vicissitudini passate e un po' perché ho sempre sposato progetti importanti, come questo qui a Ferrara e come quello della Pro Patria due anni fa. E mi sento di dire che la Spal, a livello di organizzazione, potenza societaria, pubblico ed entusiasmo non c'entra nulla con la Seconda Divisione".
Nella tua carriera hai assaporato anche il calcio dei grandi: quale il ricordo più bello e il rimpianto più grande?
"Il ricordo più bello è sicuramente il primo gol in Serie A. Per un ragazzo che fino alla settimana prima guardava i gol alla Domenica Sportiva è una gioia enorme. Rimpiango di non aver fatto il massimo per rimanere a certi livelli. Sai, da giovane sottovaluti un po' gli allenamenti e tante piccole cose: errori di gioventù, che oggi non farei più. Ma anche in Lega Pro ho giocato in piazze importanti come Cremona, Como, dove sono stato benissimo, Busto Arsizio, e abbiamo vinto due campionati, ed ora Ferrara, dove in molti farebbero carte false per giocare. Quindi sono soddisfatto della mia carriera".
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