ESCLUSIVA TLP - SPAL, Fioretti: "Ferrara? Dopo i 24 gol, a Catanzaro non s'è fatto sentire nessuno. I giovani non hanno voglia di soffrire e il livello cala. Giocare alle 11 di mattina? Lo facevo in Promozione"

Simpatia e senso del gol. Tanto divertente fuori dal campo quanto velenoso in area di rigore. Giordano Fioretti, attaccante classe '85, è il prototipo del self-made man. Per chi non mastica l'inglese, "l'uomo che si è fatto da solo". Gli esordi in Serie D, la discesa in Promozione, la risalita tra i Pro fino alle 33 reti in una sola stagione e, infine, il grande salto in una (con Ferrara, due) piazze importanti. La punta della SPAL, ex Figline, Gavorrano e Catanzaro, si racconta in esclusiva a TuttoLegaPro,com.
Partiamo dal presente. Grandi aspettative a Ferrara ma un inizio zoppicante...
"Il gruppo è forte ma ci sono avversarie di gran valore. Credo che si può far bene visto il giusto mix tra giovani ed esperti. La società ci ha chiesto di disputare un buon campionato e di arrivare il più in alto possibile. Però mancano troppe giornate per parlar già di sorprese o fallimenti. Pisa e Ascoli? Sulla carta sono da primo posto, poi bisogna vedere cosa dice il campo.
Riguardo le nostre ultime prestazioni, è vero che abbiam giocato due partite in pochi giorni, a causa del turno infrasettimanale, ma sono convinto che in generale si sia fatto molto bene. A livello personale ho realizzato anche una doppietta contro il Santarcangelo ma rimane il rammarico di non aver conquistato i tre punti col Gubbio, facendoci riprendere per un errore nostro negli ultimi minuti".
Eppure secondo molti addetti ai lavori il vostro raggruppamento sarebbe il più debole...
"Sciocchezze. Nel Girone C trovi piazze più calde ma a livello tecnico di squadra e di singoli non cambia molto dagli altri due raggruppamenti. Basta confrontare le rose dei vari team".
Domanda un po maligna. Dopo aver segnato 12 reti per due anni consecutivi è strano non esser rimasto a Catanzaro...
"La storia è molto semplice: ero in scadenza con i giallorossi e non si è fatto sentire nessuno. Mi aspettavo almeno una chiacchierata visti i 24 gol in due stagioni. Ma è andata bene, dal momento che mi ha contattato la Spal, spinta da mister Brevi, con il quale ho un ottimo rapporto".
Tu che hai giocato sia in 1^ che in 2^ Divisione, che opinione ti sei fatto della Lega Pro unica?
Credo che questo campionato sia più di un mix tra le due vecchie divisioni, è strano vedere insieme squadre che arrivano dalla Serie B e altre dalla Serie D. Purtroppo, però, devo dire che il livello è calato, non è più lo stesso da alcuni anni. Se non sei under e vuoi ottenere un contratto devi faticare molto, devi fare la differenza. In Lega Pro unica ci sono solo 5-6 squadre a puntare in blocco sui giocatori più esperti. Noi vecchietti ci adattiamo e proviamo a rimanere aggrappati al professionismo a suon di gol.
Io son partito dalla Promozione, ci tengo a precisarlo perché è una piccola soddisfazione. Quando sono arrivato in 1^ Divisione non ci credevo, è stato un premio per la mia perseveranza. Altri avrebbero mollato, io ho puntato tutto sul lavoro quotidiano. E continuo a farlo: io posso e devo ancora imparare tanto dai miei compagni che hanno giocato in categoria superiore. Cosa che dovrebbero capire i giovani: magari sono bravi ma non si sudano il posto. Non c'è più competizione, sanno che devono giocare per forza e quindi non capiscono il sacrificio, la voglia di guadagnarsi il posto. Ma la colpa non è loro, viene da più in alto".
L'eliminazione della 2^ Divisione, in ogni caso, per te è stata un regalo...
"So che ti riferisci ai 33 gol in una sola stagione con il Gavorrano. Fu un record straordinario in un campionato splendido, reso possibile da un gruppo unito e una dirigenza molto attenta. Dispiace tanto per il club toscano: non ce l'hanno fatta a non retrocedere ma credo possano tornare subito tra i Pro. Si tratta di una società sana che potrebbe fare la Serie B. E poi spero sempre che nel professionismo ci siano piccole squadre, perché sono quelle che puntano di più sui giocatori presi dal dilettantismo, amano di più le scommesse".
Ultima domanda sullo spezzatino: indigesto o salutare?
"Personalmente giocare a qualsiasi orario non mi crea un problema. Anzi, la sera è ancora più suggestivo. Le 11 di mattina? Ci giocavo in Promozione: non mi scombussola, anzi sono avvantaggiato rispetto agli altri (ride NdR)"
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