ESCLUSIVA TLP - Torres, Filippini: "Tante prime volte a Sassari, col Forlì ora noi favoriti. Ecco chi vorrei in finale..."

Per Alberto Filippini la Torres è stata, per tanti motivi, una "prima volta": mai l'attaccante classe '87 aveva giocato per una squadra isolana, mai era sceso in 2^ Divisione, mai aveva dovuto disputare dei play-out. Su questo e su altri temi TuttoLegaPro.com ha intervistato in esclusiva per i suoi lettori l'ex di Salernitana, Como e Cremonese.
La tua rete al Forlì potrebbe essere decisiva per approdare nella finale play-out. Eppure come vantaggio è un po' striminzito...
"La vediamo in maniera positiva: adesso siamo noi ad avere due risultati su tre a disposizione, non più loro. Certo, dispiace per un paio di occasioni mancate anche se loro si sono mangiati un gol fatto. C'è comunque grande ottimismo perché stavolta dovranno far loro la partita e scoprirsi.
Son contento per il gol, quest'anno ogni volta che ho segnato (5 marcature per lui NdR) non abbiamo mai perso. Speriamo porti bene anche nella semifinale di ritorno".
Settimana di avvicinamento un po' particolare. L'anticipo richiesto non è stato accordato (LEGGI QUI). Sarà un problema?
"La società ci è venuta incontro chiedendo lo spostamento per favorire il nostro voto alle elezioni, dal momento che la trasferta sarà lunga. Noi però per evitare problemi avevamo impostato la partita per domenica e abbiamo fatto bene, dal momento che alla fine l'anticipo al sabato non è stato concesso".
Chi vorresti affrontare in caso di finale?
"Preferisco il Cuneo, perché esprime un buon gioco, un po' come noi. Il Porto Tolle è più bravo nel far giocare peggio le altre squadre, soprattutto a livello mentale: gioca molto corta e ha giocatori rognosi che ti sanno mettere in difficoltà. Per le nostre caratteristiche meglio incontrare una squadra più tecnica, che gioca e ti lascia giocare di più a calcio".
Torniamo al campionato. Prima parte orribile, nella seconda eravate i più accreditati ad entrare nelle prime otto. Cosa non ha funzionato in entrambe le situazioni?
"Non mi aspettavo di partire così male. La squadra era valida già ad agosto, si poteva conquistare qualche punto in più. La società comunque ha mostrato la sua forte volontà di rimanere tra i professionisti con una grande campagna acquisti invernale. Non è un caso se siamo riusciti a conquistare i play, come li chiamo io, dal momento che non sono né dei play-off né dei play-out. Abbiamo fatto un girone strepitoso, abbiamo raggiunto una posizione inaspettata a dicembre. Purtroppo Monza, Bassano e Rimini erano in forma come noi e, per una questione di episodi, ci hanno battuto. Non credo ci sia stato nessun calo fisico, semplicemente un po' di sfortuna nel finale di stagione".
In casa Torres ha tenuto banco anche il caso Cabeccia (LEGGI QUI). Da collega cosa ne pensi?
"Dispiace per la sua assenza sia perché Cabeccia è un titolare, sia perché è il capitano di questa squadra ed è sassarese. Era molto triste per non poterci essere, ci teneva molto. Pagare la multa al posto della squalifica? Non voglio entrare nel merito, purtroppo noi compagni non potevamo aiutarlo. Siamo dispiaciuti per questo. Lui comunque ha chiarito la situazione".
Come mai, quest'anno, hai accettato di scendere per la prima volta in carriera in 2^ Divisione, proprio nell'anno più difficile?
"Perché ero rimasto svincolato, una cosa che non mi era mai successa. Sono rimasto un paio di settimane ad aspettare una chiamata importante. E' arrivata la proposta della Torres e l'ho accettata subito, conoscendo la bellezza di piazza, città e paesaggio. Ho fatto una scelta di vita, finora è andata bene nonostante gli alti e i bassi. E' stato il mio primo anno in 2^ Divisione ma in realtà si trattava, per valori, di una vecchia C1. Anche nella prossima stagione i gironi saranno molto difficili, il calcio italiano si sta evolvendo e capitano anche le anomalie come questa annata con tantissime retrocessioni".
Fra l'altro hai 27 anni ma sei tra i più esperti in squadra, visti gli anni in cadetteria...
"Diciamo che ho intravisto la Serie B: Colantuono mi fece esordire l'anno in cui l'Atalanta salì in Serie A, poi ci giocai un anno e mezzo a Padova ma con tanti infortuni in mezzo. Ho qualche rammarico, magari avrei potuto sfruttare meglio qualche occasione. Anche se la fortuna è necessaria. Non ho comunque rimpianti. Ora, ad esempio, sono molto felice di essere qua, con la speranza di rimanerci il prossimo anno. Vorrei rimanere tra i professionisti, ma sarei pronto a rimanere a Sassari anche in Serie D per ritentare subito la scalata in Lega Pro".
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