ESCLUSIVA TLP - Porto Tolle, mister Zuccarin: "Sempre in campo: sul trattore o in panchina. E do consigli a Panucci..."

ESCLUSIVA TLP - Porto Tolle, mister Zuccarin: "Sempre in campo: sul trattore o in panchina. E do consigli a Panucci..."TMW/TuttoC.com
© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com
venerdì 11 ottobre 2013, 10:00Interviste TC
di Sebastian DONZELLA

Passare dalla 1^ Categoria alla Lega Pro è un'impresa di per sé. Ancor più difficile da compiere se lavori in un'azienda e passi spesso le tue giornate guidando un trattore. Eppure, in un calcio sempre più in crisi, le favole hanno deciso di esistere lo stesso. Una di queste si svolge nel Polesine, terra di fiumi, zanzare e grandi lavoratori. Come il nostro protagonista, Fabrizio Zuccarin, operaio 51enne, che nel tempo libero allena. Una squadra professionistica. TuttoLegaPro.com ha intervistato in esclusiva il tecnico del Delta Porto Tolle, team veneto al primo anno in 2^ Divisione.

Questa società lei l'ha vista nascere...

"La alleno da quando esiste. Ormai vado per il quattordicesimo anno. Quando è stata creata si chiamava Delta 2000 ed era l'unione di tre squadre della zona. Siam partiti dalla 1^ Categoria con qualche sponsor. Abbiam unito le forze per far fronte ai problemi economici. Poi è arrivato Mario Visentini e in sei anni abbiamo conquistato la Lega Pro".

Operaio e allenatore. Come riesce a conciliare le due cose?

"Sono il più vecchio in azienda, lavoro in questo settore da 30 anni. Inizio la mattina presto e finisco nel pomeriggio. Guido il trattore durante la settimana e domenica vado in panchina. Finora sono riuscito a far inquadrare tutto, anche gli allenamenti. L'anno scorso incominciavamo alle 18:30, le stagioni precedenti alle 19:30. Adesso, per venire incontro ai ragazzi, abbiamo anticipato alle 18. Loro sono tutti professionisti, ad esclusione del portiere Luca Passarella, anche lui operaio. All'inizio qualcuno era sorpreso ma ora ho un buon rapporto con tutti. Non è facile per chi arriva dal basso guidare un gruppo professionistico: quando sei in difficoltà ti dicono che non sei pronto, che è meglio andare a lavorare. Per fortuna, nel Porto Tolle, nessuno la pensa così".

Dopo una buona partenza avete avuto difficoltà, attualmente la vostra media è di un punto a partita. Come mai? 

"Giocare in Lega Pro non è per nulla facile. Al debutto abbiam beccato Monza e Bassano, due tra le più forti del girone. Siam scesi in campo molto concentrati e siam riusciti a strappare dei punti. Poi, però, è calata l'attenzione e abbiam perso con Torres e Pergolettese. Due delusioni perché abbiam giocato bene ma non abbiam raccolto nulla. In Sardegna le 11 ore di viaggio hanno influito sulla prestazione, contro la capolista ci siam persi per strada dopo un primo tempo ad alti livelli. Non meritavamo le sconfitte: pochi errori, tutti pagati cari. Ma sono molto fiducioso: iniziamo sempre i campionati così così, miglioriamo sulla distanza. E intanto il gruppo cresce e si amalgama bene. Non dimentichiamoci che quest'anno, in accordo con la società e il diesse, Lorenza Visentini, abbiam deciso di cambiare lo zoccolo duro, ripartendo da zero. Abbiam fatto innesti giovani e meno giovani ma con poca esperienza tra i Professionisti. Ne abbiamo giusto un paio con un grande passato. Come Martin Petras, uno che ha segnato in Champions League e ha preso parte a un Mondiale".

Il presidente Mario Visentini ha sempre avuto fiducia in lei, anche nei momenti difficili...

"Con il patron ormai ho un rapporto che va oltre il calcio. Faccio un esempio. Il mio impiego è in un'azienda agricola 'rivale' a quella del presidente. Ieri mi ha chiamato chiedendomi se fossimo sui campi, visto il brutto tempo. Gli ho risposto di sì. Ha telefonato subito al suo capo-operaio dicendogli: "Perché non lavoriamo? Fabrizio lo sta facendo!". Il tutto sempre nella massima correttezza. Su una cosa siamo totalmente d'accordo: il lavoro è lavoro, il calcio è passione".

In estate ha preso parte al corso per tecnici a Coverciano, ottenendo il patentino di allenatore professionista di 2^ categoria (per poter allenare in Lega Pro NdR). Che rapporto ha con i colleghi, molti dei quali ex giocatori di Serie A? 

"Mi sento con tutti: Corradi, Favalli, Mutarelli... L'altra settimana ho mandato un messaggio a Panucci, ospite in televisione. Gli ho detto che la cravatta non si intonava al vestito e lui mi ha risposto subito. All'inizio erano un po' in soggezione, forse perché ho diversi anni più di loro. Poi, anche grazie al mio ottimismo e al mio carattere solare, siam entrati in confidenza. Ad esempio Zanchi mi ha promesso che verrà a trovarmi quando giocheremo a Vicenza".

Chiusura sul pubblico. Porto Tolle ha circa 10mila abitanti, la squadra è giovanissima...

"...Eppure la gente ci segue. Abbiamo due categorie di appassionati. La prima è quella degli ultras: vengono con noi e ci incitano ovunque. Li ringrazio perché ci vogliono bene: sono bravissimi. La seconda è quella dei tifosi che vengono dalle zone limitrofe: se giochiam bene applaudono, altrimenti ci fischiano".