INTERVISTA TC - Caneo: "Esonero inaspettato, squadra andava rinforzata"

12.12.2019 20:30 di Antonino Sergi   vedi letture
INTERVISTA TC - Caneo: "Esonero inaspettato, squadra andava rinforzata"
TMW/TuttoC.com
© foto di Federico De Luca

Bruno Caneo nel pomeriggio di mercoledì è stato sollevato dall'incarico di allenatore del Rieti, squadra che ha attraversato un periodo sicuramente non facile. Nonostante tutto, il tecnico è stato apprezzato soprattutto dai tifosi della formazione laziale che hanno contestato la scelta della società. Lo stesso Caneo è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoC.com.

Mister si aspettava questo esonero?
"Sinceramente non mi aspettavo l'esonero. Dopo la partita di domenica Di Gennaro e Curci si sono complimentati con me poi lunedì sicuramente parlando con il direttore generale abbiamo stabilito che bisognava mettere giù un organico diverso a gennaio per dare un aiuto alla squadra che era corta. Io ho dato la mia lista di giocatori, confermando alcuni di questi, facendo una formazione abbastanza interessante e facendo sì che la società potesse gestire gli under per il minutaggio. Martedì ho fatto l'allenamento, sapevo che la società aveva parlato con la squadra ma non sono entrati nel mio spogliatoio a salutarmi. Mercoledì pomeriggio poi è arrivata la telefonata di Di Santo per l'esonero".

In questo esonero quanto hanno pesato le dichiarazioni rumorose prima della sfida con il Bisceglie?
"Non sono state dichiarazioni pesanti e rumorose, sono cose reali. I comportamenti di certe persone fanno rumore non le dichiarazioni. Ho preso atto della situazione dicendo che non si poteva andare avanti, bisogna essere leali e sportivi. Il campo deve decretare la meritocrazia e si sono persi anche quei valori. Fuori dal campo si può dire di tutto e di più, in campo deve vincere la meritocrazia".

Quanto è stato difficile gestire una situazione del genere?
"Difficile, a dir poco difficile. Nonostante tutte le difficoltà che abbiamo avuto la squadra ha  reagito. Dopo quei mancati allenamenti si perde l'incisività e la testa può andare fuorigiri. Abbiamo regalato dieci giorni e abbiamo avuto tre sconfitte contro Vibonese, Avellino e Catania oltre che di mezzo c'è la partita con la Reggina".

Nonostante tutto, la piazza è rimasta dalla sua parte dopo le decisione della società?
"E' un bel attestato di stima. Devo stare bene con la gente, ho dato del calcio vero e del calcio dinamico senza speculazioni. I calciatori si sono resi conto che quella era la medicina giusta, quando hanno messo la massima applicazione sono arrivati i risultati in campo. Con il pubblico poi abbiamo instaurato un rapporto di rispetto. Nei rapporti lavorativi è così. Sono un persona normale. Ho cercato di isolare i calciatori dai problemi interni".

Per lo stile di gioco ha raccolto anche diversi complimenti dai colleghi.
"Volevo una squadra aggressiva, che si difendeva attaccando. Quello ci ha dato forza, sviluppavamo le azioni con una squadra che non sapeva da dove iniziare a giocare. Anche con il Bisceglie in inferiorità numerica abbiamo giocato con dei principi di gioco molto validi".

Probabilmente la partita che ha palesato tutti i problemi di questo Rieti è stata quella contro l'Avellino?
"Con l'Avellino venivamo da dieci giorni senza allenamenti. Ritornerei anche contro la Vibonese, abbiamo regalato gli ultimi venti minuti dove non esisteva più squadra e reparto. Da lì abbiamo cominciato a balbettare".

Questo Rieti dove può arrivare soprattutto che gennaio si avvicina e potrebbero essere numerosi gli addii?
"L'importante sarà chiudere bene con queste due partite prima della sosta. La società si guarderà intorno per rinforzare la squadra e ci sono della situazioni in atto di svincolo. Palma ha fatto l'ultima partita domenica, io insieme ad altri gli abbiamo chiesto di giocare con il Bisceglie per poi liberarlo. La rosa è quella che è, abbiamo fatto tantissimo e sono sicuro che a gennaio si poteva fare bene e meglio con qualche rinforzo. La voglia e lo spirito c'era".

Cosa si aspetta invece dal futuro mister Caneo?
"Mi aspetto un'altra possibilità. Ho dimostrato in questo mese e mezzo di poter fare bene con giocatori vogliosi di imparare e crearsi una mentalità. I calciatori vanno stimolati e bisogna dargli le armi giuste".