INTERVISTA TC - Ds Gozzano: "In D a tavolino? No se ci saranno playoff"

27.05.2020 21:00 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Ds Gozzano: "In D a tavolino? No se ci saranno playoff"
TMW/TuttoC.com

Una beffa incredibile. Dopo aver evitato l'ultimo posto per un intero campionato, il Gozzano è finito in fondo al Girone A nell'ultima settimana giocata, prima dello stop causa coronavirus. E adesso i piemontesi rischiano la retrocessione a tavolino in Serie D. TuttoC.com ha intervistato il direttore sportivo dei rossoblù, Alex Casella, per capire la situazione dei cusiani.

Nella giornata di ieri avete già inviato una diffida alla FIGC.
"Ci siamo esposti prima che uscisse la notizia del direttivo di Lega Pro. Abbiamo dato incarico al nostro avvocato nel primo pomeriggio, poi qualche ora più tardi è circolata la proposta del direttivo che chiederebbe addirittura la nostra retrocessione senza giocare. Reputiamo una decisione di quel tipo veramente senza senso, soprattutto alla luce di quello che è stato il comunicato diramato dalla FIGC meno di una settimana fa".

Ovvero?
"La FIGC ha detto che se i campionati non potranno essere terminati si giocheranno playoff e playout ridotti. Non ha parlato di retrocessioni dirette. Lo ha fatto solamente nel caso in cui non si dovesse più giocare nessuna partita. Ma se l'intento è quello di far giocare almeno gli spareggi, sia per andare in B che per evitare la D, allora è chiaro che quest'ultimi dovremo farli anche noi. È scritto nero su bianco e facilmente interpretabile. Non puoi farmi retrocedere direttamente, insomma, se farai giocare i play".

Ma voi scendereste in campo?
"Sì, anche se non sarà affatto semplice. Ma vogliamo farlo per difendere la categoria. Abbiamo messo in moto una macchina che costa un sacco di soldi, visto che il rispetto dei protocolli è tutt'altro che economico. E se ci verrà vietato di scendere in campo andando contro le regole, allora ci rifaremo nelle sedi opportune".

Resta il fatto che ieri la vostra Lega avrebbe chiesto la vostra retrocessione.
"Leggendo i giornali è ovvio che la delusione sia stata tanta. Siamo delusi nei confronti di una proposta che ci vorrebbe come vittime sacrificali di una situazione d'emergenza nazionale. Onestamente ci aspettiamo che il nostro presidente di Lega, prendendo in esame il comunicato FIGC, faccia proposte a favore delle sue squadre. Sicuramente non ci aspettiamo proposte che ledano i diritti dei suoi club". 

Nel frattempo, con gli altri club nella vostra situazione, vi state organizzando per la controffensiva.
"C'è compattezza di intenti, la volontà comune di far valere le proprie ragioni. Il calcio si basa su meriti sportivi, questo è l'assunto principale del nostro sport. Non possono farti buttare via centinaia di migliaia di euro con una decisione a tavolino. A determinare i risultati deve essere il campo. Se dichiari che si può giocare e non mi fai giocare divento parte lesa".

Ci sarebbe anche l'idea delle riammissioni, come già avvenuto lo scorso anno grazie al presidente Ghirelli.
"Non credo sia corretto parlare di riammissioni adesso, visto che così tireremmo in ballo altre squadre in difficoltà che potrebbero fallire sportivamente. Inoltre io devo retrocedere se le cose non vanno bene sul campo e in quel caso allora inizio a pensare alla riammissione. Ma non puoi togliermi un diritto e poi mi tocca sperare che qualche squadra non si iscriva".

La FIGC ha sconfessato le scelte dell'Assemblea di Lega Pro. Le richieste, forse, erano troppo alte...
"Probabilmente a livello politico abbiamo fatto un autogol ma questo non bisogna chiederlo a noi società ma al presidente. Resto dell'idea che un anno in sovrannumero, in Serie C, sarebbe stata una buona scelta, soprattutto in un momento così difficile per il calcio italiano".

E adesso?
"Aspettiamo il parere del ministro Spadafora. Nel frattempo con i ragazzi siamo in stand-by. Finché non abbiamo risposte certe per intavolare qualsiasi tipo di trattativa, non siamo nelle condizioni di poter parlare di nulla. Non sappiamo nulla di quello che succederà domani, abbiamo molti contratti in scadenza al 30 giugno e se dovremo giocare a luglio e agosto probabilmente bisognerà sedersi intorno a un tavolo".

In caso di retrocessione il Gozzano non penserebbe più alla C?
"Noi a oggi non calcoliamo nemmeno l'ipotesi di non fare la Lega Pro l'anno prossimo. Se non ci sarà la possibilità di farlo per motivi esterni alla nostra volontà, allora nelle sedi opportune ci difenderemo con le unghie e con i denti per cercare di rimanere in questa categoria".