INTERVISTA TC - Foschi: "Non si vince soltanto con il blasone"

23.09.2021 07:30 di Stefano Scarpetti   vedi letture
Mister Foschi
TMW/TuttoC.com
Mister Foschi
© foto di Federico Gaetano

L'esperto allenatore Luciano Foschi è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tuttoc.com per dare il suo giudizio su tutto quello che ruota attorno al mondo della terza serie:

Mister come vive questa situazione in attesa di una chiamata? ci sono state offerte?

"Si cerca di rimanere aggiornati andando a vedere gli allenamenti degli altri per scrutare i segreti e i metodi di allenamento dei colleghi. Si guardano le partite sia dal vivo che con tutti i mezzi che la tecnologia attuale ci mette a disposizione. Non pensiamo al calcio del passato o quello del futuro ma quello attuale. Riguardo alle offerte Pellissier mi ha chiesto di guidare il Chievo Verona dopo l'esclusione dalla serie B, sarei andato in serie D, tra noi c'è un ottimo rapporto che ci lega. Ma sinceramente andare in terza categoria non me la sono sentita, c'era il concreto rischio di non avere stimoli".

Riguardo ad una possibile chiamata esistono delle priorità di categoria o posizione geografica?

"Non ho nessun tipo di pregiudizio in questo senso, sono disposto ad ascoltare e valutare qualsiasi proposta. In passato mi è capitato anche di andare a Teramo, pur essendo molto lontano ma in quel caso me la sono sentita di accettare una chiamata seppur molto lontana da casa. Chiaramente bisogna vedere ogni singola situazione per capire se ne vale la pena accettare o meno".

Inevitabile quando si parla con lei toccare l'argomento Carpi, purtroppo per i biancorossi le cose non sono andate bene fuori dal campo dopo aver ottenuto la salvezza sul rettangolo di gioco:

"Ritornando alla mia esperienza alla guida della squadra emiliana posso dire che non si è trattato di una scelta giusta, una volta arrivata la chiamata ho risposto con il cuore. La situazione purtroppo era complicata, l'esonero del precedente allenatore si era materializzato per rapporti non buoni con la società mentre i giocatori erano rimasti legati con lo stesso tecnico. Una volta capito che non si poteva lavorare come avrei voluto ho alzato la mano e mi sono messo da parte. Al termine della stagione ci sono stati nuovi contatti per tornare ma ho ritenuto opportuno dopo alcuni colloqui con esponenti della società non accettare. Purtroppo ho appreso con amarezza l'esclusione dal campionato, auguro alla società e ai tifosi un pronto ritorno del Carpi nei professionisti".

Diamo uno sguardo a queste prime giornate della terza serie: che idea si è fatto?

"Come sempre il campionato è equilibrato e avvincente. I risultati di queste prime partite mettono in luce il fatto che non si può vincere soltanto con il blasone ma serve una attenta programmazione. Nel girone A ad esempio sorprende la mancanza di risultati della Triestina sconfitta anche ieri dalla Juventus Under 23. Rimanendo a quel girone la favorita è il Padova, se fa le cose come si deve è in grado di vincere il campionato. Fra l'altro ha un allenatore molto bravo come Massimo Pavanel. Alle sue spalle vedo SudTirol, Feralpisalò mentre la sorpresa è la neopromossa Trento capace di fare molto bene in questo avvio. Nel girone B direi che Modena, Reggiana, Pescara e Virtus Entella sono le formazioni in grado di lottare per i primi posti. Mentre nel raggruppamento meridionale potrebbe essere davvero l'anno del Bari, Michele Mignani ha tutte le carte in regola per guidare al meglio la squadra dando tranquillità, avendo la personalità e il temperamento per affrontare nel migliore dei modi le pressioni. Alle loro spalle ci sono squadre espressioni di grandi piazze destinate a fare bene, ad eccezione del Catania che porta con se le difficoltà avute in estate".

Infine due parole sulla riforma del calcio di cui si parla a corrente alternata come se fossero le luci dell'albero di Natale: a volte sembra prossima mentre in altri periodi sembra quasi dimenticata: cosa si sente di dire a riguardo? 

"Secondo me una vera riforma deve riguardare tutte le componenti del calcio Italiano. La crisi portata dalla pandemia non si risolve riportando una C/2, non ha comunque molto senso fare soltanto la C o la B e non toccare la serie A. In quel modo sarebbe qualcosa di aleatorio insufficienti per risolvere i problemi attuali dello sport amato da tutti noi".