INTERVISTA TC - Ginestra: "Bisceglie? Bel progetto in piazza importante"

09.07.2018 07:30 di  Raffaella Bon   vedi letture
Ciro Ginestra
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Ciro Ginestra
© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com

Ciro Ginestra è reduce da un'ottima annata nelle vesti di allenatore del Team Altamura in Serie D: un terzo posto nel Girone H, dietro solo a Potenza e Cavese. Il tecnico - che potrebbe avere davanti a sé un futuro nel professionismo - si racconta ai microfoni di TuttoC.com.

E' stata per te una stagione molto importante.
"Abbiamo fatto un campionato strepitoso, raggiungendo un terzo posto inaspettato per tanti. Merito del lavoro della società, dei giocatori e del mio staff. Abbiamo lavorato bene e quando c'è unità di intenti si raggiungono risultati importanti. Siamo contenti di ciò che è stato".

Il tuo nome è stato accostato a tre club di Serie C: la Fidelis Andria, la Paganese e il Bisceglie.
"Con la Fidelis Andria mi sono incontrato 3 o 4 volte, ma ora sono sorti dei problemi societari, di cui non posso parlare visto che non li conosco. C'è stato un contatto con la Paganese tramite il mio avvocato ed ora contatti importanti col Bisceglie, con cui ci siamo già incontrati. Speriamo di fare presto".



Sul Bisceglie cosa puoi aggiungere?
"Il Bisceglie mi aveva già chiamato al termine del campionato con il Team Altamura. Mi ero già sentito col ds Belviso, ma anche loro hanno avuto altre necessità e non ci siamo più sentiti. Ora invece c'è stata una chiacchierata molto più approfondita con i direttori e col presidente. C'è un bel progetto ed è una piazza importante: è qualcosa di positivo e quanto prima spero si possa ufficializzare".

Hai accennato ai problemi della Fidelis Andria: sono la testimonianza di un malessere diffuso in Serie C.
"In Serie C ci sono difficoltà importanti. Ci sono troppi problemi nel calcio italiano, diffusi anche a categorie maggiori. Bisognerebbe guardare più ai settori giovanili".

Che difficoltà hai riscontrato quest'anno nel passaggio da calciatore ad allenatore?
"Sono oramai quasi cinque anni che faccio l'allenatore. Due anni e mezzo le giovanili a Salerno mi sono serviti per capire che questo era il mio mestiere: coi giovani è molto più difficile, mentre coi grandi cambia il modo di gestirli. Non ho avuto grossi problemi perché già nei miei ultimi anni in campo mi sentivo quasi un allenatore. Ho avuto tanti giocatori intelligenti e non ho mai avuto difficoltà di gestione. Quando si è chiari ed onesti, è difficile avere problemi".