INTERVISTA TC - Macalli: "In C troppe voci e poca coerenza"

27.05.2020 17:00 di Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC - Macalli: "In C troppe voci e poca coerenza"
TMW/TuttoC.com
© foto di Federico De Luca

Mario Macalli, ex presidente della Lega Pro, è intervenuto ai microfoni di TuttoC.com per un commento sulle indiscrezioni emerse dal Consiglio Direttivo di Lega Pro: 

Cosa pensa della proposta del Consiglio Direttivo che va contro quello che era stato proposto dall'Assemblea?
"Bisognerà vedere cosa dirà la Federazione. Questa proposta va contro tutto. Avevano detto che in B sarebbero dovute andare le tre capolista più la quarta tramite media. Ora si parla di playoff e partecipa chi ne ha voglia. Ma la prima, mi chiedo, è promossa o fa i playoff? Poi se si devono fare li devono fare tutti, non si può scegliere di farli o non farli. La verità è una sola: se si smette di giocare si smette e basta. Punto e a capo. Queste sono delle pezze che provano a chiudere un buco, ma sono pezze peggiori del buco. Oltretutto si dice che molti club non si iscriveranno al prossimo torneo. Poi è stato proposto anche il blocco dei ripescaggi ma se le nove promosse dalla D non bastassero per completare gli organici? E' tutto un pasticcio". 

C'è confusione a livello decisionale quindi?
"La verità è che forse la Lega ha fatto il passo più lungo della gamba. Non può decidere chi promuovere e chi retrocedere, che è una decisione federale. La Lega ha avanzato una proposta che è stata completamente rigettata. Se i medici dicono che non si può giocare e non vengono ascoltati... Il vero problema, non attuale, è che ci sono personaggi che votano in una maniera o nell'altra a seconda di quello che gli conviene. La vicepresidente Capotondi ha detto che il protocollo è difficile da attuare ma si deve continuare. Però i presidenti hanno chiesto lo stop. Si dice tutto e il contrario di tutto. Non vedo molta coerenza nelle decisioni".

Sul tavolo c'è anche la possibile riforma dei campionati, con l'ipotesi B a 40 squadre.
"Con la legge Melandri un 10% di diritti televisivi dovevano piovere in giù, divisi tra B e Lega Pro. Adesso vogliono fare la B a 40 per prendersi tutto il 10%. Ma continuano a inseguire dei soldi che non producono niente. Se non una marea di debiti. Se vanno avanti su quella strada falliscono il giorno prima di partite. L'obiettivo deve essere la riduzione dei costi, che deve arrivare dalla Federazione. Bisogna puntare sui giovani del territorio, sull'impiantistica sportiva".