INTERVISTA TC - Nolè: "Al Pro Piacenza quattro mesi di pura follia"

25.12.2018 09:00 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
Angelo Raffaele Nolè
TMW/TuttoC.com
Angelo Raffaele Nolè
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

14 presenze, 6 reti e 1 assist che probabilmente non serviranno a nulla se non a fare statistiche per il suo (già florido) curriculum: Angelo Raffaele Nolè, seconda punta che ha trascorso questa prima parte di stagione al Pro Piacenza, ha già abbandonato la squadra rossonera (così come praticamente tutti gli altri compagni), facendosi firmare il nulla osta dal presidente Pannella, pur rimanendo formalmente ancora in città per questioni famigliari. E ai microfoni di TuttoC.com racconta questi mesi che si sono via via trasformati in un incubo: "Siamo andati tutti via, attraverso il nulla osta possiamo allenarci altrove. Oramai è tutto chiuso in sede, così come i campi. Sono giustamente andati via tutti i dipendenti, anche coloro che si occupavano della lavanderia. Sono stati 4 mesi di pura follia: le promesse sono state tante, la speranza di conseguenza era tanta".

Invece...
"Invece alla fine ci siamo ritrovati a cercare di sopravvivere e a sperare che arrivassero da un momento all'altro buone notizie, che invece non sono arrivate. Ogni giorno il refrain era soldi meno in tasca e problemi in più da risolvere. Tanti ragazzi non sapevano dove andare a dormire. Venivano mandati in alberghi e case, da cui poi sistematicamente venivano cacciati. Non ho altre parole che definire il tutto come una follia".



E pensare che questa estate eri intervenuto ai nostri microfoni per commentare la scomparsa della Reggiana, tua ex squadra. Ed ora ti ritrovi a vivere una situazione di questo tipo sulla tua pelle.
"Oramai non ci si può fidare più di niente e di nessuno. Questa estate mi avevano assicurato che il Pro Piacenza aveva dietro una società seria, come la Seleco, che fa anche sponsorizzazioni importanti come Lazio e Salernitana. Mi sentivo abbastanza sicuro onestamente. Invece è andata come è andata".

Ora quale futuro?
"Io per ora sono ancora a Piacenza perché avevo organizzato le feste qui. Resto qui ancora qualche giorno, poi tornerò a casa mia (il giocatore è nativo di Potenza, ndr): continuerò ad allenarmi e a fare il professionista, sperando che arrivi una chiamata. Ma soprattutto che questa volta si tratti di una società seria e sana".

La speranza per questo Natale?
"Spero che si faccia più attenzione nel far prendere in mano le società a questi personaggi. Perché poi si lasciano a casa tante persone, ma soprattutto si creano problemi a tante famiglie, anche a coloro che lavorano dietro le quinte e non sul campo. Siamo in una categoria che non è come la Serie A, dove di fronte alle difficoltà si riesce comunque ad andare avanti, qui siamo in una serie minore dove con uno stipendio minimo mandi avanti mensilmente una famiglia. Ci vogliono più attenzione e controlli".