INTERVISTA TC - Rimini, Mencagli: "Primo gol tra i Pro da amministratore di condominio partito dalla 1^ Categoria"

08.03.2023 21:00 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Rimini, Mencagli: "Primo gol tra i Pro da amministratore di condominio partito dalla 1^ Categoria"
© foto di Claudio Zamagni - Rimini FC

Attaccante professionista. Ma anche amministratore di condominio. A 18 anni in prima categoria, a 31 tra i professionisti. La storia di Federico Mencagli è unica nel suo genere. La punta del Rimini si racconta a TuttoC.com dopo le due reti nelle ultime due giornate, le prime in carriera in Lega Pro.

Una carriera incredibilmente atipica la tua.
“ Ho fatto il percorso inverso rispetto alla maggior parte dei calciatori. Quand’ero un under giocavo in prima categoria nel paese in cui sono nato. E ho passato la maggior parte della mia carriera in Eccellenza. La cosa bella è che in dieci e passa anni di carriera ho vinto un solo campionato, quello che dalla Serie D mi ha portato in Lega Pro. Ho sempre sognato di giocare tra i professionisti ma solamente un anno fa ho iniziato a pensare che ci potevo arrivare per davvero”.

Un percorso lunghissimo per arrivare tra i professionisti.
"Di solito ci arrivi crescendo in settori giovanili di Serie A e B o, comunque, giocando da under in Serie D. Io invece ho iniziato la mia carriera nelle giovanili del Cortona Camucia, la squadra del mio paese, arrivando al massimo a dispuatare qualche campionato giovanile regionale. Sicuramente non al livello di una Primavera o una Berretti, anche se segnavo davvero tanto. Il problema è che fisicamente ero piccolo, a 16 anni ero più o meno un metro e sessanta. Poi ho iniziato a crescere, al punto di arrivare ai 188 centimetri attuali (ride NdR). Non a caso da esterno sono diventato prima punta. Ho iniziato a giocare in prima squadra, in prima categoria, facendomi notare nelle categorie superiori. Son salito praticamente subito in Promozione e da lì in Eccellenza".

Categoria che sembrava quella definitiva.
"Sì, visto che ci ho giocato per ben cinque anni. I primi quattro al Foiano: le prime tre stagioni cercavamo il salto di categoria, la quarta finimmo addirittura per retrocedere, dopo diverse questioni societarie. Avendo 25 anni, riuscii a svincolarmi d'ufficio, per ripartire di nuovo dall'Eccellenza, dal Figline. Segnai 17 gol e mi guadagnai la chiamata dalla Sangiovannese, in Serie D. Ormai quasi non ci speravo più. Due annate con loro, compreso lo stop per il Covid mentre ero appena arrivato in doppia cifra. Da lì il Follonica Gavorrano, con l'ambizione di vincere la Serie D. Non ci sono riuscito ma l'ho fatto l'anno dopo col Rimini, la mia prima squadra fuori dalla Toscana. In tutto 14 gol, senza un rigore, vincendo il mio primo campionato in carriera, alla tenera età di 30 anni".

Una Serie C che ti stai godendo, però, solo dal 2023.
"Fino a gennaio mi è andata malissimo: pubalgia prima e uno strappo al polpaccio poi. Mesi davvero brutti, in cui vedevo gli altri giocare e io lì, seduto, a un passo dal sogno. Devo ringraziare la mia famiglia, la dirigenza, la squadra e il mio agente Daniel Piconcelli per essermi sempre stati vicino. In pratica il mio campionato è iniziato il 10 gennaio. Per questo il gol alla Fermana, il mio primo tra i professionisti, è stato liberatorio. Un'emozione immensa: era davvero dura essere arrivato tra i professionisti e non poter giocare perché la sfortuna si era accanita su di me. Però sono contento così: tutte le tappe della mia carriera, comprese tutte le vicissitudini, mi hanno insegnato qualcosa. E poi segnare a 31 anni il primo gol nei professionisti non è da tutti. Dopo la partita, quando l'adrenalina è calata, ho ripercorso mentalmente la mia storia e mi sono sentito pieno di orgoglio". 

Non tutti sanno che, oltre al calciatore, hai sempre svolto anche un'altra professione...
"A vent’anni ho iniziato a fare l’amministratore di condominio, dando una mano a mia zia. Giocando in categorie minori sapevo che non avrei potuto vivere di solo calcio. Ma anche salendo di livello questa porta non l’ho mai chiusa. Ovviamente il mio lavoro principale è quello di calciatore, adesso sono un professionista, ci mancherebbe. Però qualche ora la settimana la dedico al mio secondo lavoro: l’ultima riunione di condominio l’ho fatta online settimana scorsa. I miei compagni lo sanno e ci scherziamo su. Tra l'altro in squadra c'è anche Panelli che aveva aperto un bar chiudendo col calcio prima di ritornare a giocare. Con lui ci siamo scontrati tante volte in Promozione ed Eccellenza, da difensore contro attaccante. E ci siamo ritrovati insieme al Rimini l’anno scorso".

La vita da professionista, insomma, è diversa.
"Rispetto ai dilettanti i ritmi sono più alti, la velocità di pensiero è maggiore. E poi, dal punto di vista alimentare è tutta un’altra cosa. Fino a quando giocavo in Eccellenza non ci badavo. Poi però nel corso degli anni ho dovuto cambiare le mie abitudini, ho iniziato a mangiare sano: pasta in bianco, crudo e bresaola hanno preso il posto di una bella pizza e di una grigliata. Anche perché gli anni passano, non ho più il metabolismo di un ragazzino. E da professionista non posso sgarrare".

Obiettivi?
"Sportivamente ho sofferto tanto in questi sei mesi, voglio esprimere il mio potenziale adesso che posso. Rimangono otto partite, sperando possano essere di più centrando i playoff. Rimanere qui sarebbe bello, sia perché ho un ottimo rapporto col mister, che ha sempre creduto in me e me lo sta dimostrando, sia perché parliamo di una piazza di grandissimo livello, che ama il calcio e lo vive sempre, non solo la domenica. A livello di squadra l’obiettivo salvezza è abbastanza acquisito: siamo una neopromossa ma abbiamo grandi potenzialità in squadra. Vogliamo spingere l'asticella più in alto, giocarci gli spareggi promozione".

E magari, il prossimo anno, incontrare tra i professionisti tuo fratello...
"Magari! Mattia, classe ‘99, è già arrivato in doppia cifra in Serie D per il secondo anno consecutivo. Anche lui è un attaccante anche se è più una seconda punta, un esterno offensivo. Rispetto a me ha avuto una carriera fin qui più lineare: un paio d’anni nel settore giovanile della Fiorentina, l'esordio in D a 16 anni. In Serie C può arrivarci tranquillamente. E spero sia più forte di me: se ci crede davvero, può arrivare tanto in alto".