L'Aperitivo di TLP: Denis Godeas (Venezia) - Massimiliano Varricchio (Giacomense)

Comincia a prendere piede tra voi lettori l'appuntamento del venerdì sera con "L'aperitivo di TLP" e questo non può che farci piacere, dando un senso maggiore al nostro sacrificio giornaliero per tenervi informati sul variegato mondo della Lega Pro, sempre foriero di novità e colpi di scena.
Settimana scorsa i protagonisti sono stati Giorgio Roselli, allenatore del Pavia e Leonardo Acori, tecnico del San Marino. Con loro abbiamo sviluppato una bella chiacchierata partendo dallo schema solito di questo spazio, nato poco meno di un mese fa, dove ai due protagonisti settimanali vengono poste cinque domande, uguali per entrambi e non sempre i quesiti trattano dell'attualità calcistica. Spesso vanno a toccare temi che con questo mondo hanno poco a che fare. Un modo diverso, quello di TuttoLegaPro.com, in queste interviste esclusive, di far conoscere i personaggi che gravitano in Lega Pro.
Questa settimana i nostri ospiti sono due "ragazzini" che ancora oggi si divertono sui campi di calcio. Denis Godeas, attaccante del Venezia, arrivato a quota 9 gol in campionato e trascinatore della riscossa dei veneti (tre vittorie consecutive) ora ad un solo punto dai play off. Mentre l'altro è Massimiliano "Max" Varricchio, attaccante della Giacomense. Con un suo gol su calcio di rigore domenica ha regalato tre punti importantissimi alla piccola realtà estense in chiave salvezza.
1) Meglio perdere con un rigore al 90° o per un autogol?
Godeas (Venezia): "Meglio un rigore, ma dev'esserci però, non che sia dubbio o magari non c'è, sennò mi girerebbero un bel po'. No, su autorete no, per rispetto dei miei compagni di squadra".
Varricchio (Giacomense): "Fammi pensare! Meglio un autogol. Se il rigore non c'era, poi è davvero dura gettar giù il boccone della sconfitta".
2) Secondo te la crisi economica è più un problema o un'opportunità?
Godeas: "Ritengo che sia maggiormente un problema. Certo, guardando in un'ottica diversa può anche essere sfruttata in modo intelligente per costruire qualcosa di positivo".
Varricchio: "Penso che sia più un problema. Chi sta bene economicamente - ce ne sono ancora tanti, credimi - la vive meno questa crisi, ma le famiglie hanno davvero tante difficoltà, inoltre bisogna pensare alle persone che hanno un'attività e devono barcamenarsi con le tante tasse che devono pagare. Questa crisi a mio modo di vedere viene sentita maggiormente dai più giovani a cui si chiudono le prospettive di lavoro".
3) Quella volta che... continua tu la frase.
Godeas: "Premetto che mi sono trovato benissimo a Palermo, ma rispondendo alla tua domanda dico: quella volta che dalla Triestina sono passato al Palermo (campionato 2005/06) in A. Esperienza splendida in Sicilia, ma per uno come me non tanto abituato a spostarsi, fu una scelta che se potessi non rifarei mai. Quella volta c'era di mezzo anche il mio rapporto non particolarmente eccellente con Tonellotto (presidente della Triestina) e lui per far cassa ha messo in vendita tutti i pezzi pregiati e visto che io rientravo in questa schiera fui ceduto ai rosanero".
Varricchio: "Quella volta che con il Padova (2008/09) tutti ci davano per spacciati a sei giornate dalla fine e con uno sprint clamoroso abbiamo raggiunto i play off all'ultima giornata per il rotto della cuffia. Agli spareggi abbiamo battuto prima il Ravenna in semifinale e per concludere la Pro Patria in finale e tornammo in B. Fu una cosa fantastica!".
4) Se potessi scegliere, quale personaggio del passato vorresti essere?
Godeas: "Accidenti! Un personaggio del passato. Me ne vengono in mente tanti, ci dovrei pensare. Il primo che mi viene in mente è Arthur Antunes Coimbra, in arte Zico. Sono da sempre un tifoso della Triestina, ma quando da bambino lo andavo a vedere con l'Udinese (anni '80), era uno spettacolo. A quei tempi non è che c'erano tante occasioni di vederlo in tv come oggi, dove sei sommerso dal calcio. Comunque io ritengo che giocatori simili non si possono vivere come rivali perché hanno indossato una casacca diversa, loro vanno oltre certi schemi".
Varricchio: "Penso che per uno come me, di ruolo centravanti, il massimo possibile sia Marco Van Basten. Era davvero un giocatore al di fuori della normalità: elegante e allo stesso tempo letale come pochi. Semplicemente unico".
5) Diego Armando Maradona, in una delle sue tante interviste disse: "Amico mio, se pure fossi ad un matrimonio con il vestito più bianco del mondo e mi arrivasse un pallone sporco di fango lo stopperei di petto restituendolo come Dio comanda". E tu: se ti arrivasse questo pallone e fossi ad un matrimonio, cosa faresti?
Godeas (ride molto prima di rispondere): "Avendo un vestito bianco lo eviterei, però se proprio devo prenderlo, io di solito la palla la stoppo di petto, ma in quel caso concedimi di farlo in modo normale".
Varricchio (risata anche più lunga di Godeas): "Oh mamma mia! Dai ci sto. Maradona la stopperebbe di petto, io invece farei una mezza girata e cercherei di metterla in porta".
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