Arezzo, Bucchi: "L’FVS mi dà grande serenità, un controllo aggiuntivo aiuta"

Quarta vittoria di fila per l’Arezzo, che continua a dominare in questa prima fase del campionato, anche se il match contro la Juventus Next Gen è stato deciso in un finale rocambolesco. A valutare la prestazione in sala stampa ci ha pensato mister Cristian Bucchi: "Mi fa piacere il vostro giudizio, perché siamo partiti da febbraio con l’obiettivo di creare un’identità di gioco forte per esaltare le qualità dei nostri giocatori e diventare squadra. Diventare squadra significa non sbagliare, ma gli errori li commettiamo tutti. Io per primo faccio errori nelle formazioni o nei cambi, è fisiologico. Mi aspetto che la squadra ne commetta, ma conta il modo in cui si reagisce, e oggi siamo stati bravi in questo. Abbiamo sbagliato diverse cose, preso due gol nelle uniche vere sortite offensive della Juventus, arrivando troppo facilmente in porta. Non dobbiamo dare queste possibilità a squadre così valide. Al 93' abbiamo lasciato una palla per la voglia di recuperare e vincere, rischiando di perdere immeritatamente. Gli episodi indirizzano le partite, e tra due mesi ricorderemo solo il 3-2 e i punti in classifica. Dobbiamo essere più bravi a spaccare queste partite con la mole di gioco prodotta, come contro Vis Pesaro o Forlì, dove abbiamo vinto all’80' o sofferto fino alla fine. Vorremmo stare più tranquilli negli ultimi minuti, ma il calcio è questo. Ieri Juventus-Inter e Napoli-Fiorentina, soprattutto quest’ultima, sono state simili: il Napoli ha dominato ma ha rischiato al’85'. Conta la prestazione, ma bisogna unire gli episodi e portare il risultato dalla nostra parte".
Dopo quattro giornate di sperimentazione, Bucchi ha espresso il suo pensiero sull’FVS: "L’FVS mi dà grande serenità, perché un controllo aggiuntivo aiuta. In panchina, chiedo ai giocatori di essere onesti sulla percezione dell’episodio, perché a volte dicono “mi ha preso” ma non è così. Non sprechiamo la card, ma sapere che l’arbitro può controllare dà tranquillità. Ha eliminato molte proteste. All’intervallo ho parlato con Orsato, che era in tribuna, sul fallo di Scaglia, punito col giallo. Mi ha spiegato che la decisione era corretta: l’attaccante non aveva il possesso, e la palla usciva rispetto alla porta. Da allenatore penso “ultimo uomo”, ma mi ha convinto con il tablet, dimostrando che il sistema corregge gli errori senza inventare rigori o espulsioni".
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