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Dg Guidonia: "Chi non è in grado di finire la stagione non deve essere iscritto"

Dg Guidonia: "Chi non è in grado di finire la stagione non deve essere iscritto"TMW/TuttoC.com
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 11:40Primo piano
di Matteo Ferri

Intervenuto nel corso della trasmissione A Tutta C, in onda sulle frequenze di TMW Radio, il direttore generale del Guidonia MontecelioFabrizio Lucchesi, ha parlato dell’avvio del campionato della squadra laziale neopromossa in C.

Io partirei con lei con un'analisi su questa prima parte di campionato del Guidonia, una prima parte decisamente positiva, perché  siete al nono posto, un buon inizio di campionato, sono già arrivate tre vittorie in sette giornate. Insomma, come giudica questo avvio di stagione? 
"No, assolutamente positivo, naturalmente cercheremo di fare il meglio, il nostro obiettivo è di salvarci per consolidare la categoria e poi iniziare comunque una strutturazione societaria, sia sul piano sportivo, con un investimento importante che faremo sul settore giovanile e quest'anno invece abbiamo dato anche molta importanza, abbiamo investito molto sulla parte infrastrutturale, quindi cercare di portare di pari passo avanti gli investimenti infrastrutturali, prospettici e anche di tecnico sportivo sulla squadra. Il nostro imprenditore, Mauro Fusano, ci sta supportando e quindi cerchiamo di dargli questa soddisfazione. Guidonia è un comune di 95 mila abitanti della cintura metropolitana di Roma, di fatto ci sentiamo e ci considerano, secondo me anche a titolo giusto la terza squadra di Roma. 

In questo inizio di campionato siete stati l'unica squadra a fermare l'Arezzo di Bucchi. Le chiedo che soddisfazioni è stata battere l'Arezzo e poi, avendo visto da vicino anche il Ravenna, se vede queste due come grandi favorite per la promozione o se vede anche l'Ascoli come candidata?
"Il nostro inizio è stato caratterizzato in questo momento da alti e bassi, abbiamo fatto tre vittorie, tre sconfitte e un pareggio, è un andamento che evidenzia la mancanza, è un equilibrio che ancora la squadra deve trovare. Con l'Arezzo abbiamo fatto una partita massimale, l'Arezzo probabilmente l'ha un pochino sottovalutata ed è andata bene. Domenica scorsa al 92esimo vincevamo e in due minuti abbiamo preso due gol, io credo che in questo momento analizzare il percorso 90 minuti per 90 minuti sia parziale, tutte le squadre si stanno strutturando, credo sì che l'Arezzo insieme a Ravenna, ma ci metto anche l'Ascoli, le tre squadre in questo momento hanno fatto vedere qualcosina più degli altri, ma sette partite sono poche, il campionato è lungo, io credo che tutto il girone d'andata servirà per capire i reali valori, di quello sono contento che abbiamo già fatto dieci punti e faccio il conto a quanti ne manca per arrivare al 42-44".

Obiettivo quindi salvezza, poi magari se arrivasse qualcosa in più, tanto di guadagnato, tanto meglio. 
"Sì perché poi a tutti piace vincere, abbiamo un imprenditore molto di successo nel suo settore, quindi il piacere di dargli soddisfazione sarebbe tanto, però questo è un campionato, il girone B in modo particolare è un girone molto equilibrato, perché la classifica è molto corta. Tu vinci una partita, scali cinque posizioni in classifica, perdi una partita, perdi cinque posizioni, quindi bisogna rimanere con i piedi per terra, talvolta sapersi accontentare anche di un punto perché, come diceva Totò, il totale fa la somma. In buona sostanza, dobbiamo continuare a ragionare  partita per partita e quindi ci vuole equilibrio anche nella gestione delle partite, ma questo è un percorso in crescita che una squadra giovane e nuova come la nostra ha bisogno di tempo, ma è un girone B che esprime qualità. Non a caso l'anno scorso le due squadre finaliste nel girone B hanno fatto due squadre in girone B, quindi è un girone che esprime qualità, è un girone complicato, le puoi vincere tutte e le puoi perdere tutte, quindi va preso con le molle". 

Stavo guardando giusto la classifica, al netto delle prime tre che sono staccate un po' dalle altre, al quarto posto c'è il Gubbio che ha 12 punti e dalla zona play-out ci sono 5 punti, quindi è veramente tutte molto attaccate, questo infatti rispecchia l'equilibrio che trova nel girone. Le chiedo se è il più equilibrato a questo punto dei tre gironi o anche gli altri hanno i loro punti di forza, anche il girone C immagino sia molto molto equilibrato, visto da esterno ovviamente.
"Si stanno sviluppando, la stagione si sta sviluppando e quindi ancora è un dato parziale. In questa prima idea che mi sono fatto, nel girone C ad esempio c'è una maggiore incidenza della parte agonistica, ma c'è anche una maggiore incidenza sui competitor per prevalere, perché se abbiamo detto che probabilmente saranno tre, salvo una squadra che sarà una sorpresa, che entrerà nel novero delle prime per contendere il primo posto, al sud la battaglia è un po' più aperta, perché sono più le squadre. Il girone A non ha ancora dato con precisione i valori precisi di chi potrà competere contro il Vicenza, che secondo me è la squadra più attrezzata di tutte le altre".

Direttore, le volevo fare una domanda su questo progetto delle seconde squadre, che ormai viene portato avanti da anni, la Juventus da tanti anni, poi c'è stata l'Atalanta, il Milan che purtroppo l'anno scorso non è riuscito in pieno, quest'anno abbiamo l'Inter. Le chiedo, come valuta questo progetto delle seconde squadre e se a suo avviso questo è il numero giusto di squadre che possono esserci in Serie C o se ce ne potrebbe essere anche di più? 
"Io non credo al modello spagnolo delle seconde squadre, come impostazione istituzionale. Non sono d'accordo che in Italia possa funzionare, nel mondo c'è solo in Spagna e poi funziona solo lì. Credo che un contributo che possano dare le squadre B al sistema in questa prima fase, in questi primi anni di sperimentazione, sia un contributo anche positivo. Del medio nel lungo periodo non lo so. Se è vero che non sono d'accordo, perché il mondo è cambiato, ormai il calcio dei campanili, che la Serie C veniva definita dieci anni fa da un presidente che purtroppo oggi non c'è più, il campionato dei campanili, oggi nel mondo con la sua globalizzazione, i campanili sono concetti superati. Ma di contro credo fortemente nell'identità, nella ricerca attraverso anche la valorizzazione delle singole entità sportive, culturali e ambientali che abbiano i suoi spazi. Quando in Serie C ci giocano tante squadre che hanno fatto la Serie A, noi oggi in Serie C abbiamo squadre che hanno fatto la Serie A, che hanno fatto la Serie B per 20-30 anni, testimonia quanto il livello della Serie C è cresciuto. In questa prima fase il contributo delle doppie squadre è sicuramente importante, nel medio e lungo periodo andrà fatto uno step di valutazione. Parlo del sistema, in questo momento positivo. In medio e lungo periodo faremo la valutazione tra qualche anno, ma sicuramente è stata ad oggi un'esperienza positiva, almeno per la Lega di Serie C. Non so per le squadre di Serie A, perché la valutazione su un 23enne della Juventus, faccio un esempio, cresca di più facendo un campionato con la Juventus Next Gen, anziché andare a giocare in B o in C ed essere uno dei tanti, non so dove matura di più, ma queste sono valutazioni soggettive".

Direttore, le chiedo un'altra domanda, un tema un pochino più delicato, perché lo scorso anno lei è stata al Taranto, purtroppo c'è stata questa situazione complicata. Non le chiedo nel dettaglio quanto è stato difficile lavorare in quel momento storico a Taranto. Le chiedo se secondo lei cosa si può fare per evitare certe situazioni, perché purtroppo ciclicamente si ripetono danni in situazioni del genere. Le chiedo, da detto ai lavori, secondo lei cosa si può fare, cosa può fare la Lega per cercare di risolvere questi problemi che purtroppo coinvolgono il mondo della Serie C ormai da tempo? 
"La Lega può fare poco, perché io credo che il concetto sia all'origine. Io credo che in tutti i sistemi, definisco il doping amministrativo come sportivo. Oggi chi non è in condizione di arrivare in fondo all'anno non deve iniziare la stagione, perché se chi inizia la stagione non è in grado di arrivare in fondo all'anno, droga, il campionato. In termini di competitività, di classifica finale, in termini di lealtà. Il principio fondamentale dello sport è la lealtà e la competizione sportiva di pari livello. Poi vince il migliore, non vince il più forte, deve vincere il migliore. Per essere migliori bisogna che le regole siano uguali per tutti. Allora, se tu droghi il sistema amministrativo, io dico è più grave del sistema fisico, della droga fisica. La droga fisica è brutta, sbagliata, ma dopo una settimana passa. La droga amministrativa rimane, condiziona la vita di un club per sempre. Allora, chi comincia la stagione la deve finire. Il problema secondo me è all'inizio. Tu devi ammettere, bisogna applicare norme molto restrittive, anche a costo di perdere per strada qualche club, ma non lo perdi sostanzialmente, ne anticipi la fine, ma per il bene del sistema, chi non è in grado di finire la stagione non lo deve iniziare. Pertanto, norme più restrittive, norme di garanzia, poi l'eccezione conferma la regola. Io l'anno scorso, non ho fatto il direttore, sono stato un mese al capezzale di un moribondo terminale che era condannato a morte semplicemente per allungare la vita, perché stava arrivando un compratore e una serie di circostanze politiche, istituzionali, sportive, eccetera, c'era la speranza di poter salvare questo moribondo. Io ho semplicemente fatto per un mese, un mese e mezzo, in modo che quel club fosse in equilibrio finanziario. Semplicemente sono andato lì in un mese, ho dismesso, ho cercato di far vivere la società per un mese, un mese e mezzo, di quello che produceva, in attesa che arrivasse un nuovo compratore. In realtà poi il nuovo compratore non c'era, tutto un bluff e quindi quella montagna di problemi è rimasta. Ma io nel frattempo ero venuto via, io ho fatto solo il mio pezzettino. Però nell'andare giù mi sono reso conto che lì c'era una situazione che non aveva, non era oggettivamente possibile arrivarci. Tu non ci devi arrivare a quel livello di indebitamento. E allora la domanda è perché l'hanno iscritta e perché è stata iscritta?.