Ds Cerignola: "Maiuri? Molte volte i cambiamenti non fruttano ciò che si vuole"
Elio Di Toro, direttore sportivo dell'Audace Cerignola, ha vinto il premio come Miglior Direttore Sportivo Girone C™, per i risultati ottenuti con i pugliesi nella scorsa stagione, con la creazione di molte plusvalenze, che invece nell'attuale stanno un po' stentando. Presente al Gran Galà del Calcio ad Arezzo, l'esperto dirigente è intervenuto ai microfoni di TuttoC.com: "Cosa non sta funzionando? È un anno di cambiamenti, abbiamo ritenuto che la squadra avesse spinto molto e il valore raggiunto è stato importantissimo. Nella valutazione globale abbiamo pensato che fosse giusto che i ragazzi che avevano mercato potessero andare in lidi più promettenti rispetto al nostro programma. Come tutti i cambiamenti, guida tecnica e giocatori nuovi, si possono creare difficoltà e bisogna ritrovare l'equilibrio. Noi stiamo cercando di ritrovarlo e speriamo che l'ultima vittoria sia di buon auspicio visto che arriva a margine di un periodo nero. Devo dire che questa estate la squadra aveva fatto molto bene, duettando con l'Avellino e il Verona in Coppa. Abbiamo fatto partite importanti a Salerno, a Catania, abbiamo alternato qualche basso, ma le prestazioni sono sempre stati importanti, i risultati meno rispetto a quanto prodotto. Auspichiamo di prendere la via giusta".
Cosa è successo dopo Salerno?
"Noi obiettivamente in casa col Catania avremmo meritato la vittoria, non abbiamo sfruttato le occasioni. Dopo Cosenza, dove abbiamo fatto una grande partita soprattutto nel primo tempo, gli episodi non sono andati nel verso giusto. Abbiamo perso a Casarano, male con la Cavese, abbiamo ripreso un po' col Trapani ma non nella cura dei dettagli. Sfortunati con l'Atalanta, ma la squadra si è sempre compattata nelle difficoltà per cercare di uscirne. Speriamo di continuare su questa strada".
Passata la tempesta anche per quanto riguarda mister Maiuri?
"Penso che qualsiasi società dopo cinque sconfitte avrebbe valutato la situazione. Ma l'esperienza di questi sette anni ci ha fatto capire che bisogna aspettare, di valutare. Molte volte i cambiamenti non fruttano ciò che uno vuole. La cosa più importante è stata la risposta della squadra: ha voluto reagire e lo ha fatto. Questo è un segnale di unione e di unità d'intenti che ci ha sempre contraddistinto".
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