Pres Potenza: "FVS novità fondamentale. Salary cap aiuterà i club"

Il presidente del Potenza, Donato Macchia, ha parlato ai microfoni di TuttoC.com per commentare le prime uscite ufficiali della formazione rossoblù e le novità introdotte in questa stagione in Lega Pro.
Partiamo da una domanda facile, anche se l'ultima uscita non è stata così che felice, l'avvio di campionato.
"L'ultima uscita non è stata delle più felici. Io sono molto arrabbiato, ma va bene così, fa parte del calcio. Il campionato è lungo, abbiamo fatto appena le prime tre partite, ne dobbiamo fare ancora tante. E sono convinto, visto il nostro progetto, che ci dicono che è una delle squadre che gioca il migliore calcio in Lega Pro. Ma non basta, poi la devi vincere la partita, devi fare i gol e ne devi prendere uno in meno. Però sono molto fiducioso perché pensiamo di poter migliorare la posizione dell'anno scorso".
Il segreto, oltre che ovviamente un'ottima dirigenza, sta nel tenere i piedi per terra ma puntare in alto.
"La cosa più difficile è quella di mettere in campo una progettualità sostenibile ma allo stesso tempo che abbia anche delle ambizioni. Perché senza una sostenibilità il sistema faticherà ad affermarsi. Io sono uno di quelli che ha salutato con grande entusiasmo l'applicazione seppur perimentale del Salary Cap. Ieri per le società era l'ultimo giorno utile per poter simulare l'applicazione Salary Cap di quest'anno sulla base del valore della produzione dell'anno scorso. E devo dire che sono contento di poterlo dire che noi siamo abbondantemente dentro quelli che sono gli indici per cui siamo nel Salary Cap. Perché senza il quale non andiamo da nessuna parte. Poi vediamo, la storia ci consegna purtroppo delle notizie non buone. Vedi l'anno scorso il Taranto e la Turris, vedi quest'anno le penalizzazioni. Non si può fare, bisogna fare progetti sostenibili".
Il Salary Cup è anche un supporto a voi presidenti nel mandare un messaggio alla piazza. Perché una delle difficoltà spesso è proprio quella, la tifoseria chiede sempre di più.
"E lì è la cosa non facile, anzi è molto difficile essere freddi. Di avere una freddezza e poter testimoniare alla piazza, rispettandola, che se si vuole l'esistenza del club stesso bisogna programmare, non bisogna fare voli pindarici. Poi se ti lasci prendere da quello che è l'umore della piazza allora sbagli e non hai futuro, anzi fai un danno anziché un bene".
Tra le grandi novità della stagione c'è il FVS, la sente un po' sua?
"Assolutamente sì e sono felice, ancora di più oggi che ho ascoltato con grande attenzione la partecipazione del designatore Orsato, che si definisce un allenatore e non anche un designatore. Sì, penso di potermelo intestare, anche se in parte, perché è un successo di tutto il sistema, ma allo stesso modo sono fra quelli che già nell'autunno dell'anno scorso ebbe modo di rappresentare al nostro Presidente Marani la necessità assoluta, in quel caso non immaginando questa soluzione alternativa, un progetto VAR. Mi fu detto che servivano tante risorse da parte del club e io in quella occasione dissi in una assemblea pubblica che ero pronto a fare un mercato in meno e a spendere più risorse per le tecnologie. Poi al di là di questo c'era un'altra difficoltà oggettiva, ovvero che un VAR classico, con 30 partite ogni settimana, non era sostenibile proprio per la mancanza di risorse. A febbraio di quest'anno, parlando con il mio amico Giancarlo Viglione, responsabile legislativo della FIGC, manifestai l'intenzione di lasciare e dissi che, se non veniva introdotto un sistema che andava a tutelare le società sportive io non volevo essere né carnefice né vittima del sistema. A noi viene chiesto di fare la formazione alle terne arbitrali ed è corretto, siamo la prima porta del professionismo, ma proprio per questa ragione noi abbiamo la necessità di dotare il sistema di strumenti che aiutino le terne e venne fuori, dopo una riflessione fatta con il presidente Gravina, questa idea, però ovviamente questa idea doveva passare attraverso una richiesta formale della Lega e condivisi con Marani la necessità di attivare una nota formale alle strutture competenti, cosa che accadde e oggi possiamo dire che siamo felici tutti quanti. Ancora di più quando Orsato ci dice la prima giornata abbiamo avuto più tempo, la seconda meno, la terza ancora meno, significa che sarà perfettibile, però la strada è giusta e la cosa straordinaria che ha, e chiudo, reso più sereni un po' tutti, a partire dai mister, dai presidenti, dalle società e aggiungo anche dal pubblico che non è poca cosa".
C'è un po' di strada da fare ma ci arriviamo, anche a livello infrastrutturale.
"Anche qui sono di quelli che afferma con chiarezza il compito delle società, dei club, far sì che ci sia un minimo sindacale a livello di infrastrutture sia materiali che immateriali, non l'ha prescritto il medico di fare la Lega Pro, ma c'è sicuramente una disponibilità da parte dei club a migliorarsi, ne sono certo di questo e ne è prova che è partita la progettualità, poi dobbiamo migliorare, dobbiamo organizzare più strutture, più infrastrutture, ma non ci sarà club che non lo vada a fare".
Lei è candidato al Consiglio Federale
"L'ho voluta questa candidatura, poi sarà l'Assemblea a decidere se sarò io o meno a rappresentare la Lega Pro nel Consiglio Federale della FIGC. Senza nulla togliere agli altri, ritengo che il girone C abbia diritto ad esprimere un membro del Consiglio. Prima della riforma, la Lega PRo designava due membri ed avevamo avuto un'espressione del girone A e una del girone B. Poi siamo passati ad un solo membro e abbiamo avuto Sebastiani, per il girone B. Forse oggi è anche giusto che il girone C possa esprimere il suo consigliere federale in rappresentanza di tutta la Lega. Io mi sono candidato umilmente, se sarò eletto rappresenterò la Serie C, altrimenti sarà stata comunque una bella esperienza".
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