Ds Cittadella: "Annata devastante, riportare Iori è il miglior modo per ripartire"

Il direttore sportivo del Cittadella Stefano Marchetti ha preso la parola nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore granata Manuel Iori. Trivenetogoal.it riporta le sue parole: "Riportare Iori come allenatore credo sia una storia bellissima che parte da lontano. Un racconto da scrivere sui libri di calcio. Sono orgoglio di questo. Dopo un’annata devastante, oggi è il momento di ripartire con entusiasmo. Per riscrivere una pagina di storia di questa società. Con un ragazzo poi che conosco bene, con cui ho condiviso una vita calcistica assieme. Quanto avviene oggi è naturale, sapevamo prima o poi che sarebbe diventato l’allenatore del Cittadella. Sono contento di dargli il benvenuto e sono contento che sia di nuovo qui. Riprendendo a fare a la storia di questa società. La nostra identità c’è sempre stata. L’anno scorso, per mille motivi l’abbiamo persa. Dentro lo spogliatoio, in campo. Dobbiamo ricreare una mentalità nostra. Gli errori si fanno sempre e talvolta sono inconsapevoli. Se un giocatore l’anno prima ha fatto un campionato strepitoso e quello dopo disastroso, dove sta l’errore. La squadra dell’anno scorso era più forte di quella di altri anni, ma molto “scarsa” caratterialmente perché è mancata l’anima di conquistare 2 punti nelle ultime 8 che sarebbero bastati per raggiungere una facile salvezza. Questo mi fa ancora male, ma devo voltare pagina. L’attaccante? A mio avviso non ce ne sono molti in giro. Quello che ti garantisce i gol che ti servono per vincere è difficile da trovare e ce ne sono sempre di meno. C’è impoverimento tecnico in Italia, soprattutto negli attaccanti. A tutti i livelli. Più che l’attaccante giusto, bisogna trovare un giocatore in grado di esprimersi al meglio in un contesto. Faremo una rosa con tutti i doppioni che serviranno per dare a Iori le alternative. Servono giocatori che sapranno esprimersi al meglio nel gioco di Manuel. La storia del Cittadella non cambia in C.
Diaw? L’anno scorso è arrivato ed ha avuto piccole defezioni da ripresa post infortunio. Un paio di contratture che hanno compromesso le ultime partite. Nella mia testa, prendendo lui, c’era la certezza di avere un giocatore che facesse la differenza. Di sicuro non andremo a prendere la punta da 20 reti in B. Nel calcio, come nella vita, si deve pagare il giusto e magari anche un po’ meno. Il Cittadella ha sempre pagato e non è mai fallito. Siamo sempre stati virtuosi. Noi non abbiamo mai sbagliato economicamente, non è scontato. Quando falliscono società, anche il sistema fallisce. Siamo in C da virtuosi e retrocedere dalla B alla terza serie è un bagno di sangue. Le idee di Iori mi hanno entusiasmato fin da subito. Quando si costruisce una squadra in C è diverso dalla B, con regole difficili da rispettare. Dobbiamo tesserare 23 giocatori. È una scelta che sa di casa, di coerenza, di visione. Il nostro progetto continua con lo spirito di sempre: umiltà, lavoro, appartenenza. E con Manuel condividiamo tutto questo da anni. L’obiettivo non può essere l’obbligo di vincere. In C ci sono squadre con possibilità superiori. Noi dobbiamo ricreare un’anima e identità da Cittadella. Poi ci sarà un percorso da fare e sarebbe bello fare un bel campionato, magari trovandosi a competere – ad un certo punto – per qualcosa di bello. Il compito di Iori è quello di riportare l’incarnazione dei valori del Cittadella. Voglio ritrovare gioia e divertimento nel vedere il vero Cittadella. L’anno scorso ci siamo divertiti tutti davvero molto poco. Vincere il campionato è difficilissimo, era più facile salvarsi lo scorso anno. Nel mercato si fa quello che si può, rispettando parametri economici".
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