Pillon: "FVS? Non mi convince del tutto, ci sono gli stessi errori di prima"
Il tecnico Giuseppe Pillon è intervenuto durante A Tutta C, su TMW Radio e Il 61, per parlare dei temi legati alla terza serie.
Serie C molto combattuta in tutti e tre i gironi, si è alzato il livello generale?
"Non credo sia una questione di C1 e C2. Il livello si è alzato perché ci sono ottime squadre, con società solide alle spalle. Quando una società è forte e presente, dà un grande aiuto all’allenatore e alla squadra nel crescere. Il Vicenza, per esempio, ha una società fortissima, una squadra compatta e un bravissimo allenatore, oltre al pubblico che rappresenta davvero il dodicesimo uomo".
Per il Vicenza la differenza sta nella mancanza di una rivale come il Padova?
"No, perché quest’anno ci sono il Brescia e il Cittadella che possono dare fastidio. Il Cittadella era partito malissimo, ma ha messo insieme una serie importante di risultati - sette vittorie di fila e nove partite utili - recuperando terreno. La Serie C non è mai chiusa finché non arrivi al traguardo. L’anno scorso il Vicenza sembrava aver il campionato in mano, poi c’è stato il sorpasso del Padova alla penultima e sono caduti. Il calcio è così: non puoi mollare mai. Quest’anno il Vicenza mi sembra più compatto, con meno “nomi” ma più giocatori di categoria. E merita l’attuale posizione in classifica".
Che idea si è fatto sull'Ascoli e il suo tecnico Tomei?
"Sta facendo molto bene, a parte qualche episodio recente in cui gli è girata anche male. Conosco bene l’ambiente di Ascoli e quest’anno mi sembra molto più sereno: c’è sinergia tra società, allenatore, giocatori e tifosi. Negli anni passati non vedevo questa unità e infatti i risultati non arrivavano. Ora invece sì. Penso che la lotta nel Girone B sarà molto equilibrata: Arezzo, Ascoli e Ravenna sono le tre squadre che si giocheranno il primo posto".
Cosa pensa invece del Cosenza?
"Conosco Buscè, l’ho avuto anche come giocatore. Sta facendo molto bene, come dimostra la gavetta fatta a Rimini e i successi ottenuti lì. Quest’anno il Cosenza gioca bene e si vede che c’è la sua mano sulla squadra. Nonostante le difficoltà dell’ambiente esterno, sta ottenendo ottimi risultati. Gli auguro tutto il bene possibile: è una bravissima persona e un grande allenatore".
C'è un centrocampista in C che la colpisce particolarmente?
"Marco Carraro. L’ho avuto a Pescara. Ha tutte le qualità per emergere, anche oltre la categoria. Deve migliorare nel carattere, ma se continua così questa stagione può essere un trampolino importante per lui".
La novità del FVS la sta convincendo?
"Non del tutto. Gli errori che vedevamo prima ci sono anche ora, quindi qualcosa va migliorato. Lo trovo utile per fuorigioco e gol-non-gol, ma sui falli di mano non sono d’accordo: se non è volontario per me non è mai rigore. Invece oggi basta che il pallone tocchi la mano e il rigore viene dato. Non è calcio".
Qual è il suo pensiero sulle seconde squadre?
"Io sono per il vecchio sistema. Le squadre di Serie A hanno sempre avuto ottime Primavere e non serviva altro. Non vedo benefici reali per la crescita dei giovani, e lo dimostra anche la Nazionale: dall’Under 23 sono usciti praticamente solo Fagioli e Miretti. Una soluzione alternativa potrebbe essere il ritorno del vecchio campionato 'De Martino', il campionato riserve, dove giocavano i fuoriquota della Primavera e chi non trovava spazio in prima squadra. Quello sarebbe utile. Il progetto attuale, invece, non mi convince".
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