Union Brescia, Sørensen: "Mi sentivo in dovere di restituire qualcosa"

Primo giorno col biancazzurro della nuova Union Brescia per Frederik Sørensen, anche se per il difensore non è proprio una novità. L’anno scorso è stato in qualche modo ‘ripescato’ dalla Feralpisalò dopo un periodo difficile, e ora inizia questa nuova avventura con l’Union Brescia: "Sono molto contento. È un’opportunità importante per tutti, e vogliamo sfruttarla al massimo".

Quando giocava contro il Brescia, Sørensen sembrava più un bomber che un difensore e anche alla Feralpisalò ha segnato due gol in cinque partite: "Sì, mi piace andare avanti, ma il mio obiettivo principale è difendere. Se poi riesco a segnare ogni tanto e aiutare la squadra, mi fa solo piacere".

Passare dalla possibilità di giocare con la Feralpisalò a quella con l’Union Brescia può portare a qualche differenza: "È tutto molto nuovo. Speriamo di: riuscire a fare da tramite, portando i tifosi della Feralpisalò e quelli del Brescia a unirsi allo stadio. Daremo il massimo per unire tutti con questa nuova società".

Ma che effetto fa tornare in una piazza come Brescia, che non è così blasonata come altre in cui ha giocato: "È un’opportunità per tutti, come ho detto. Non vediamo l’ora di giocare davanti ai tifosi in uno stadio nuovo per noi. È una sfida, ed è bello giocare per una squadra che si chiama Brescia. La prendiamo come una grande occasione".

Con la sua esperienza, può aiutare i più giovani a migliorare: "Sono passato dall’essere il più giovane, 10-15 anni fa, a uno dei più vecchi. Ora devo dare una mano ai più giovani, sia in settimana che allo stadio, in diverse situazioni. Darò il massimo anche fuori dal campo".

Sørensen avrebbe avuto la possibilità di restare più vicino a casa, magari a Ravenna, ma ha scelto di tornare a Bresca: "Cosa mi ha spinto a puntare su questa opportunità? Il progetto sportivo, innanzitutto. È un bel progetto, e l’anno scorso i ragazzi mi hanno accolto benissimo. L’ambiente nello spogliatoio è fantastico, i ragazzi sono tutti eccezionali. Poter dare il mio contributo a un progetto come questo era un’opportunità che non potevo rifiutare. A marzo mi hanno preso senza contratto, quindi mi sentivo in dovere di restituire qualcosa, soprattutto al direttore e al mister. Eccoci qua, pronti a cominciare".