Mastour si presenta: "Virtus Verona una famiglia. Il passato? È passato. La C? Il campo è verde, ci sono due porte e un pallone"

Hachim Mastour, nuovo giocatore della Virtus Verona, si è presentato così in conferenza stampa: "Volevo ringraziare la società per le belle parole ricevute. Le pressioni fanno parte di questo sport, sono contento di essere qui, di iniziare questo nuovo percorso, di vedere il mio nuovo mister di fronte: sono carico e non vedo l’ora di iniziare. Obiettivi? Il singolo deve mettersi a disposizione del collettivo, in ritiro scopriremo insieme gli obiettivi: verrà fuori un grande percorso. Mister Fresco ha una conoscenza di calcio veramente ampia, è un maestro: saprà mettermi nelle migliori condizioni, è un onore essere sotto la sua guida.
Cosa non mi ha permesso in precedenza di esprimermi al meglio? Il passato è passato. Ora sono qui a Verona, voglio concentrarmi su questo percorso, voglio migliorare in ogni allenamento, in ogni partita. La Virtus una famiglia? Si percepisce nell’aria, è una qualità che contraddistingue questo club e ne sono contento perché un ambiente così è veramente molto raro da trovare. E quando si trova bisogna sfruttarlo al meglio e goderselo al meglio. Qui tanta qualità? Sì, dobbiamo alzare tutti quanti l’asticella e porci obiettivi importanti, per cui ognuno deve mettere il suo e anche di più.
A chi mi ispiro? Amo i fantasisti, sono cresciuto guardando le giocate di Baggio, Maradona e Ronaldinho. Poi ho conosciuto dal vivo Messi, Cristiano Ronaldo e Neymar, fenomeni del calcio mondiale che mi fanno impazzire. Io l’eterno giovane? Ogni giorno scriviamo pagine della nostra storia e il passato, come dicevo prima, rimane passato: sono qui per scrivere nuove pagine con il sorriso e con la voglia di divertirmi in campo. La depressione nel calcio? Argomento molto delicato, molti sportivi nel corso della carriera la sperimentano. Il consiglio che posso dare è sentirsi, parlare con se stessi, capire da dove arrivano certi pensieri e circondarti di persone che possono aiutarti. L’entourage che hai intorno è molto importante perché a volte può essere duro con te ma lo fa per il tuo bene.
Cosa mi aspetto dalla C? So che il campo è verde, ci son due porte e un pallone. Io entro in campo a fare il mio lavoro in accordo col mister. Non mi concentro su quello che troverò ma su quello che sono, questo è l’importante”.
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